Nella raccolta da 610 milioni di euro dell’ultimo fondo di direct lending di Tikehau Capital (TCP TDL III) chiusa nei giorni scorsi, gli investitori italiani hanno avuto un peso importante con ben 80 milioni di euro. Lo scrive MF Milano Finanza, precisando che si tratta di cinque compagnie assicurative, tra le quali Eurovita e Sara Assicurazioni, e di un importante family office.
Il fondo è operativo dal marzo 2015 e è già investito al 60% in 18 operazioni in tutta Europa. L’operatore francese da un anno a questa parte ha iniziato a monitorare il mercato italiano molto da vicino, visto che nell’ottobre 2015 ha aperto un ufficio a Milano con un team di cinque persone, guidato da Luca Bucelli e che può contare sull’ex senior partner BCG Ignazio Rocco di Torrepadula nel ruolo di advisor.
A oggi si contano due investimenti sull’Italia, di cui uno già uscito dal portafoglio. Lo scorso luglio, infatti, Tikehau è stata completamente rimborsata del prestito obbligazionario unitranche sottoscritto nell’ottobre 2014 insieme a Emisys Capital sgr a supporto dell’acquisizione di GF spa, società parmigiana specializzata in automazione industriale, da parte di un gruppo di investitori guidato dal team di LBO Italia Investimenti srl.
L’altro investimento, invece, risale allo scorso marzo ed è nel campo immobiliare. Il fondo Tikehau Italian Retail Fund I ha infatti acquisito da CBRE lo shopping center I Petali di Reggio Emilia, sviluppato all’interno del Mapei Stadium.
Fondato nel 2004, Tikehau è un attore particolare nel panorama del private capital internazionale, perché investe sia con i fondi, che raccolgono capitali di terzi e che al momento contano circa 7,5 miliardi di euro di asset in gestione, sia con capitale proprio, per 1,5 miliardi.
Il capitale proprio di Tikehau fa capo ai partner (tra questi non c’è più il neo amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier, che ha ceduto la sua quota contestualmente alla nomina alla guida della banca) e a investitori internazionali del calibro di Amundi, Crédit Mutuel Arkéa, Unicredit e anche di Temasek e il family office della famiglia Peugeot, questi ultimi due entrati nella compagine azionaria lo scorso luglio.