Stando a fonti vicine al deal, Sanchez Energy Corp. si sta alleando con Blackstone Group per l’acquisto degli asset petroliferi e di gas nella parte sud del Texas di Anadarko Petroleum Corp. Il valore del deal dovrebbe posizionarsi tra i tre e i 3,5 miliardi di dollari (si veda il Wsj). Sebbene non ancora sicuro, il deal dovrebbe essere ufficialmente annunciato nei prossimi giorni. Nelle recenti settimane Sanchez aveva avuto colloqui anche con Apollo Global Management e con il private equity dedicato all’energia EIG Global Energy Partners ma ad oggi Blackstone sembra uscire vincente dalla corsa. Il deal sembra comunque un grosso boccone per Sanchez che in borsa capitalizza 472 milioni di dollari con un indebitamento a lungo termine di 1,7 miliardi di dollari. Sanchez ha mostrato interesse alla perforazione di questa zona fin dal 2014 quando acquisì le attività della Royal Dutch Shell per 639 milioni di dollari. Allo stato delle cose, il deal descritto raddoppierebbe la produzione di Sanchez. Da allora la discesa dei prezzi del petrolio e del gas hanno inibito la capacità di Sanchez di procedere ad ulteriori acquisizioni anche perché la sua situazione debitoria limita anche la possibilità di collocare debito o capitale sul mercato. Per Blackstone si tratta dell’ennesima acquisizione nel settore. Solo quest’anno ha concluso infatti 10 deal dello stesso tipo con un investimento di 2,7 miliardi di dollari. Anadarko aveva dichiarato in luglio che aveva in animo di procedere a cessioni per circa 3,5 miliardi di dollari per abbattere il debito o per reinvestire nei propri asset più redditizi se il prezzo delle materie prime dovesse riprendere. Consulenti di Sanchez sono Intrepid Partners, Citigroup e JP Morgan Chase.
Stando al Nikkei daily, KKR & Co è il “bidder” preferito per l’acquisto di Calsonic Kansei, fornitore di Nissan Motor con un deal del valore potenziale di 3,8 miliardi di dollari (si veda Reuters). Nissan pianifica di cedere la sua partecipazione pari al 41% del capitale in Calsonic quindi KKR dovrà comprare il resto dagli altri azionisti. Bain Capital e MBK Partners si erano a loro volta dimostrati interessati all’acquisto di Calsonic che ha un valore di mercato di 2,7 miliardi di dollari. Il titolo nel frattempo è stato sospeso dalle contrattazioni in borsa. Nissan aveva posto in vendita la sua partecipazione in Calsonic quest’anno. Calsonic è specializzata in interni, parti elettroniche, impianti di aria condizionata e compressori e conta sulla Nissan per l’80% del suo fatturato, fatto questo che aveva scoraggiato altri private equity dal partecipare all’asta.
Secondo fonti vicine al deal, Carlyle Group e Bain Capital sono gli unici private equity rimasti in gara per aggiudicarsi i punti vendita cinesi e ad Hong Kong di McDonald’s Corp dopo l’abbandono di TPG Capital Management (si veda Reuters). I due private equity, che per il deal si sono alleati rispettivamente con CITIC Group Corp e il gruppo alberghiero GreenTree Hospitality dovranno quindi competere con eventuali concorrenti cinesi per asset il cui valore stimato è di circa 3 miliardi di dollari. Tra i cinesi, come riportato precedentemente da Reuters, ci sono la società di investimento immobiliare Sanpower Group e l’operatore di mini-market Wumart Stores Inc. E’ dello scorso marzo la notizia secondo la quale McDonald’s aveva dato mandato a Morgan Stanley per la cessione dei suoi 2.400 ristoranti in Cina e a Hong Kong.