Il gruppo Zobele, azienda italiana nata e cresciuta a Trento specializzata nei prodotti di largo consumo per la cura della casa e della persona, che vanta come clienti alcuni tra i maggiori gruppi mondiali, ha rifinanziato il debito, compreso un bond da 180 milioni di euro in scadenza tra un anno, con un prestito sindacato da 210 milioni di euro erogato da Interbanca, Hsbc, Natixis e Unicredit.
Zobele aveva emesso il suo bond a inizio 2013 per rifinanziare le linee di credito erogate nel 2006 a supporto del buyout da parte del fondo Doughty Hanson, che, tramite la newco Z Beta sarl, aveva acquisito il 75,6% della società dalla famiglia Zobele. Non solo. Contemporaneamente all’emissione del bond, è stato convertito in capitale di Zobele un finanziamento soci di 146,5 milioni.
Il bond aveva scadenza febbraio 2018 con un’opzione call esercitabile il 1° febbraio 2015 al prezzo di 103,938, il 1° febbraio 2016 a 101,969 e il 1° febbraio 2017 a 100. Il titolo pagava una cedola del 7,875% ed era stato quotato alla Borsa del Lussemburgo. Nei giorni scorsi Zobele ha annunciato di aver rimbosato in anticipo il bond.
Z Beta sarl ha chiuso i nove mesi 2016 a fine settembre con 231,7 milioni di euro di ricavi consolidati (da 236,7 milioni nei nove mesi del 2015), un ebitda di 36,07 milioni (da 34,6milioni), un utile netto di 2,8 milioni /da una perdita di 660 mila euro) e un debito finanziario netto di 132,9 milioni (da137 milioni). Il gruppo aveva chiuso il 2015 con ricavi consolidati per 320,4 milioni (da 280,7 milioni nel 2014, dopo un crollo dai 331,9 milioni del 2013), un ebitda di 46 milioni (da 40 milioni nel 2014 e 44 milioni nel 2013) e un debito finanziario netto di 137 milioni (da 136,7 milioni nel 2014 e 138,9 milioni nel 2013).