Il fondo Idea Corporate Credit Recovery I, destinato alle ristrutturazioni industriali e gestito da Idea Capital Partners sgr in alleanza con Bayside Capital (gruppo Hig Capital), ha rilevato il 70% di del produttore di componentistica freni per il mercato automotive Util Industries per un enterprise value di circa 90 milioni. Lo ha scritto ieri Reuters.
Idea Ccr, che come anticipato da MF Milano Finanza già nel giugno 2016 aveva acquisito parte dei crediti delle banche (si veda altro articolo di BeBeez), nel frattempo è diventato anche il maggiore creditore del gruppo, rilevando i due terzi del debito e degli strumenti finanziari partecipativi.
Gli attuali azionisti, cioé i fondi di Investitori Associati sgr e Wise sgr, sono scesi in minoranza. I due fondi avevano investito in Util nel 2003, rispettivamente, 56,9 e 8 milioni di euro (fonte Private Equity Monitor), sulla base di un fatturato 2002 di 134,5 milioni, un ebitda di 34,9 milioni e un enteprise value di 163,3 milioni.
La società con sede a Villanova d’Asti ha chiuso il 2016 con un fatturato di circa 130 milioni. La società aveva chiuso il 2015 con 146,5 milioni di euro di ricavi (da 110,5 milioni nel 2014), un ebitda di 9,5 milioni (da un dato negativo per 700 mila euro), un utile netto di 1,5 milioni (da una perdita di 11,5 milioni) e un debito finanziario netto di 6,2 milioni, invariato rispetto al 2014 (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente)
Deloitte ha assistito, con il ruolo di sell-side advisor, gli azionisti venditori e la società. Gli advisor legali coinvolti sono stati Studio Giliberti, Triscornia e Associati (per la società), Studio CBA (per Idea Capital), Dentons (Banca Ifis), Clifford Chance (banche).
Util Industries è una delle otto società di cui il fondo di Idea aveva acquisito parte dei debiti verso le banche al momento dell’inizio dell’operatività lo scorso giugno. Gli altri nomi erano quelli di Targetti (di cui il fondo Idea Ccr ha di recente acquisito il 100%, si veda altro articolo di BeBeez), Cartiere Paolo Pigna (che hanno ottenuto da poco l’omologa del concordato dal Tribunale di Bergamo, si veda altro articolo di BeBeez), Dynamic Technologies (società di Udine, produttrice di tubazioni per il settore automotive partecipata al 27% da MP Venture, al 23% da Palladio Finanziaria e al 21% da Friulia), Sinterama (società del biellese leader nella produzione di filati di poliestere), Scandolara (gruppo milanese specializzato in packaging), Prime holding Tecnica (società di Treviso, leader nelle calzature ed articoli sportivi, che da capo alla famiglia Zanatta ) e Clerprem (società del vicentino specializzata nella produzione di sedili e imbottiture per interni auto).