Inter Media and Communication spa, unico amministratore e gestore dei settori media, broadcasting e delle sponsorizzazioni di FC Internazionale Milano ha collocato ieri alla pari 300 milioni di euro di bond senior secured a scadenza 2022 e cedola 4,875%, raccogliendo ordini pari al doppio dell’offerta. All‘obbligazione S&P’s ha assegnato un rating preliminare BB- con outlook stabile.
L’Inter è attualmente prima nella Serie A Italiana, si è qualificata per i quarti di finale della Coppa Italia e si prepara a celebrare il suo centodecimo anniversario, nel 2018. La società ha chiuso l’esercizio 2017 a fine giugno con 220,7 milioni di euro di ricavi rettificati. Il bond ha come garanzia i contratti di sponsorizzazione e dai ricavi dei diritti tv delle competizioni nazionali ed europee cui partecipa l‘Inter.
Global coordinator e bookrunner fisico dell’offerta è stata Goldman Sachs, mentre UBI Banca è co-lead manager. Latham & Watkins LLP è stato consulente legale e Rothschild advisor finanziario. Cravath, Swaine & Moore LLP e DLA Piper hanno supportato sul piano legale Goldman Sachs e UBI Banca.
I proventi del bond serviranno innanzitutto a rifinanziare proprio il debito di 208 milioni (con scadenza 1° luglio 2019) verso la stessa Goldman Sachs, contratto nel 2014 al momento dell’ingresso dell‘imprenditore indonesiano Erik Thohir nel capitale della squadra di calcio. Inoltre i mezzi reperiti sul mercato serviranno a rimborsare una linea di credito circolante e per i bisogni aziendali generali (quindi per la campagna acquisti di gennaio). Di un bond da 300 milioni per rifinanziare il debito verso Goldman Sachs si era iniziato a parlare già due anni fa (si veda il Corriere dello Sport), ma poi non se ne era fatto nulla.
Il bond ha una struttura particolare, che ricalca quella utilizzata nel 2014 per ottenere il finanziamento da Goldman: è dotato infatti di un meccanismo per cui l‘emittente accantonerà i propri flussi di cassa facendo in modo che tali risorse non siano rese disponibili alla capogruppo prima di aver soddisfatto gli oneri verso i creditori.
Il debito contratto dal club nel 2014 nei confronti di Goldman Sachs, il cui importo iniziale si attestava a 230 milioni di euro s‘inseriva appunto nel riassetto azionario del club nerazzurro che aveva portato Thohir a subentrare alla famiglia Moratti quale azionista di maggioranza dell‘Inter. Quel prestito era stato concesso a uno spread del 5,5% sul tasso euribor a tre mesi che attualmente viaggia in area -0,33%. Nel 2016 il colosso cinese del retail elettronico Suning ha poi acquistato circa il 70% dell‘Inter per 270 milioni di euro, impegnandosi successivamente a rifinanziare il debito in questione (si veda qui il comunicato stampa di allora).