La famiglia Lavazza ha comprato il 25% di Chili tv, investendo 25 milioni di euro nella piattaforma internet di contenuti video on demand. La notizia è stata data dall’amministratore delegato Giorgio Tacchia in un’intervista al Financial Times nei giorni scorsi.
A valle dell’operazione, Chili è ora controllata al 32%, tramite Brace srl, da Stefano Parisi (ex ad di Fastweb, già city manager del comune di Milano e oggi a capo del movimento politico Energie per l’Italia) e da Tacchia, appunto al 25% dalla famiglia Lavazza, per il 30% da Investinchili, Negentropy Capital, Antares Private Equity e altri privati, e infine per l’11% da Sony Pictures Entertainment, Warner Bros, Viacom e Paramount Pictures. In particolare Sony aveva comprato il 5% del capitale per 3 milioni di euro circa un anno fa.
Tra i privati più noti, soci di Chili, si contano per esempio Antonio Belloni, direttore generale di Lvmh nonché braccio destro del patron Bernard Arnault; Francesco Trapani, socio in Tages Holding, ex presidente di Clessidra sgr e per 30 anni al timone del marchio Bulgari; e la famiglia dell’ex ministro ed ex ad di Poste e Intesa Sanpaolo, Corrado Passera.
Nell’aprile 2016 ha emesso un minibond da 1,875 milioni di euro, che è stato interamente sottoscritto da Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2016, invece, la società aveva emesso un bond convertibile da 3 milioni che era stato sottoscritto per 2,2 milioni sempre dal fondo Negentropy Special Situations, il quale, peraltro, aveva già sottoscritto nel luglio 2014 e nel luglio 2015 due prestiti obbligazionari convertibili per un totale di 2 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione segue altre due operazioni più piccole dirette a reperire nuove risorse per lo sviluppo aziendale, condotte lo scorso dicembre: un aumento di capitale di 385 mila euro e un prestito obbligazionario di una cifra quasi analoga. A entrambe le operazioni ha aderito il fondo lussemburghese Capsicum attualmente azionista al 2,67%, emanazione del fondo Negentropy anch’esso socio al 10,9%.
Oggi Chili prevede di chiudere il 2017 con ricavi intorno ai 30 milioni di euro, al rialzo dai circa 7 milioni del 2016, con un ebtida intorno ai 3,4 milioni (inc alo dai 6,5 milioni del 2016). Chili ha oggi circa un milione di utenti e punta a 15 milioni nel 2020, quando il nuovo piano industriale stima di raggiungere il traguardo dei 300 milioni di ricavi e un ebitda di 50 milioni di euro e scommette di poter coinvolgere 15 milioni di utenti.