Il fondo Peninsula ha sottoscritto un accordo in esclusiva con la famiglia Percassi per trattare l’ingresso nel capitale di Kiko, la catena cosmetica che si trova in tensione finanziaria, soprattutto per difficoltà della controllata statunitense (si veda altro articolo di BeBeez). Lo ha scritto Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi.
Il fondo potrebbe sottoscrivere un aumento di capitale da circa 100 milioni di euro e arrivare a possedere circa il 30% del capitale dell’azienda. Il tutto contestualmente a un’operazione di riscadenziamento del debito con le banche. In tutta l’operazione Kiko è affiancata dall’advisor Rothschild.
Come noto, il debito lordo è di circa 200 milioni (con BnpParibas e Unicredit tra gli istituti finanziatori), di cui 50 milioni sono rappresentati da linee bancarie non ancora tirate e 130 milioni da un bond a 6 anni con cedola 6,5% emesso nel 2014 e sottoscritto per 100 milioni da Generali e per il resto da un altro investitore. Nell’operazione di riassetto del debito le banche hanno nominato come advisor Lazard, mentre Generali ha incaricato Mediobanca.
Kiko ha chiuso il 2017 con circa 610 milioni di euro di ricavi, con un recupero nel secondo semestre, dopo l’arrivo al timone del gruppo di Cristina Scocchia, ex presidente e ad di L’Oreal Italia. E anche i primi segnali per quest’anno sono incoraggianti. Tuttavia l’ebitda è ancora troppo basso. Dopo il picco a 70 milioni nel 2014, la redditività è stata in costante discesa, sino ad arrivare sotto i 30 milioni.