sta rivoluzionando e digitalizzando il mondo della ristorazione, sbanca tra gli
investitori e supera l’obbiettivo minimo di raccolta (100 mila euro) della sua
campagna di equity crowdfunding avviata su opstart.it. dopo circa un mese dal lancio.
La raccolta di capitale è ora in overfunding e la startup punta alla soglia
massima di 150 mila euro.
![itin time logo piccola.png](http://www.websim.it/media/immagini/gallery/AA_ITALIA/itin%20time%20logo%20piccola.png)
campagna di crowdfunding
molti investitori hanno creduto che il modello di business proposto da Eatintime possa diffondersi rapidamente in tutto il territorio nazionale, sia nei grandi
centri urbani sia in località generalmente trascurate dai servizi di food
delivery, e che la società possa affermarsi come player leader nei servizi della
ristorazione online. Chi decidesse di investire
una cifra pari o superiore a 15 mila euro, inoltre, otterrà delle quote di tipo
“A” con diritto di voto.
Secondo Pierluigi Coppola, amministratore delegato della startup
torinese, “il food delivery in Italia rappresenta un mercato in costante
espansione, con ampi margini di crescita (+29% nel 2016) ed Eatintime è
l’unico servizio che permette di accedere a più funzionalità da un’unica
piattaforma”.
“Uno dei nostri punti di forza – prosegue Coppola – è stata la
scelta di rivolgerci anche agli utenti scarsamente digitalizzati, che
rappresentano il 95%
degli ordini a domicilio, mentre i colossi del food delivery si
contendono il mercato dell’ordinazione digitale del cibo, ovvero il 5%. Il nostro progetto è in forte espansione, con una crescita
degli ordini e dei ricavi in costante aumento: nel primo trimestre 2018, con
più di 12 mila
ordini,
le sole città di Torino e Perugia
hanno generato un fatturato di circa 72 mila euro (130 mila euro nel 2017):
una crescita del 50%
rispetto al quarto trimestre 2017 e superiore del 55% rispetto alle previsioni
del business plan. Ad oggi, Eatintime ha oltre 10 mila utenti”.
Questi risultati sono stati raggiunti in poco più di due anni
di vita, considerando che la società è stata fondata nel 2016 da Paolo
Avantaggiato. L’idea era tuttavia nata nel 2015, pensando ai ristoratori
stufi delle “multinazionali che entrano in punta di piedi e poi impongono le
loro condizioni ai locali, dicendo quello che bisogna fare e come lo si deve
fare”, racconta Pierluigi Coppola.
Con i fondi raccolti dalla campagna di equity crowdfunding, la
startup punta a una rapida diffusione su tutto il territorio nazionale grazie
al modello del franchising, al potenziamento della propria presenza nei
territori già presidiati, all’ottimizzazione e allo sviluppo
dell’infrastruttura tecnologica investendo in attività di ricerca. Una parte
dei soldi raccolti, inoltre, servirà per avviare delle campagne di marketing.
Tra i punti di forza della startup c’è l’innovativa
piattaforma per la gestione dei vari servizi sviluppata internamente.
mette infatti a disposizione dei ristoratori una tecnologia integrabile con i
software gestionali (per la contabilità, il magazzino ecc.) delle attività: in
questo modo è possibile usufruire di tutte le funzionalità attraverso un unico
dispositivo (come un tablet).
anche gestire gli incassi sia online che offline a seconda delle sue
preferenze. I gestori di ristoranti, bar, enoteche, insomma, hanno la
possibilità di diventare dei veri e propri partner di Eatintime, aumentando
così la propria visibilità e avendo a disposizione dei servizi personalizzati.
Il
consumatore finale, invece, ha a disposizione una piattaforma digitale che gli
permette di accedere ai servizi di prenotazione del tavolo, d’asporto o di
ordinazione a domicilio. Infine, sempre seguendo la strategia dei servizi
integrati, l’azienda offre sia il pagamento in contanti che con metodi
digitali, come l’utilizzo della piattaforma Satispay.
Eatintime, ad oggi, è
presente in Piemonte, a Perugia e nella Provincia di Milano (Melzo, Pioltello,
Rodano, Cernusco sul Naviglio, Segrate, Gallarate, Busto Arsizio, Castellanza,
Legnano). Inoltre sono state avviate trattative per espandersi nelle provincie
di Varese, Monza-Brianza, Roma e Bari.