Bomi, gruppo quotato all’Aim Italia, leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia, passa ufficialmente sotto il controllo del fondo Med Platform I, che fa capo dell’operatore francese di private equity specializzato nel settore sanitario ArchiMed. L’opa del fondo si è infatti conclusa con successo lo scorso 10 maggio e i risultati definitivi dell’offerta sono stati resi noti ieri (si veda qui il comunicato stampa).
Med Platform I Holding srl, la società veicolo del fondo Med Platform I, che a inizio marzo aveva lanciato l’offerta su Bomi (si veda altro articolo di BeBeez), ha raccolto 16.650.721 azioni (98,555% delle azioni oggetto dell’offerta) e 1.475 obbligazioni convertibili (98,399% dei bond oggetto dell’offerta). Il controvalore complessivo delle azioni portate in adesione all’offerta è di 66,6 milioni di euro e quello complessivo delle obbligazioni convertibili portate in adesione è di 5,9 milioni Il pagamento del corrispettivo agli azionisti e obbligazionisti, a fronte del trasferimento della proprietà dei titoli, sarà regolato il 17 maggio 2019.
Inoltre, ai sensi dell’art. 111 del TUF, visto che il fondo ha raggiunto una partecipazione superiore al 95% del capitale sociale di Bomi, potrà avvalersi del diritto di acquisto delle azioni residue, come già dichiarato nel Documento di Offerta. Le 244.195 azioni residue (1,445% del capitale di Bomi) saranno cedute al prezzo di 4 euro per azione, per un controvalore totale di 976.780 euro. Borsa Italiana disporrà che le azioni e, conseguentemente, le obbligazioni convertibili dell’emittente siano sospese dalle negoziazioni sull’AIM Italia nelle sedute del 16 e 17 maggio 2019 e revocate dalle negoziazioni a partire dalla seduta del 20 maggio 2019. L’offerta di ArchiMed era infatti finalizzata al delisting di Bomi.
Il successo dell’operazione non stupisce: il private equity francese si era già assicurato l’impegno di adesione dei principali azionisti che detenevano partecipazioni superiori al 5%. Fra questi la famiglia Ruini che ha il 50,4% del capitale, Quaestio Capital Management al 12,4% e First Capital con il 5,6%. L’ad Ruini reinvestirà comunque oltre il 40% di quanto incassato, pari al 5% del capitale post operazione, e rimarrà in carica insieme al resto del management, mentre André-Michel Ballester, partner di ArchiMed, assumerà la carica di presidente. Ricordiamo che il 6 maggio scorso Med Platform I Holding srl aveva annunciato di aver stipulato con Crédit Agricole Italia un accordo per un finanziamento a medio lungo termine dell’importo massimo complessivo di 45 milioni di euro che permetterà, tra l’altro, di rifinanziare parte dell’indebitamento del gruppo Bomi.
Fondato nel 1985, il Gruppo Bomi oggi è presente in 20 Paesi in Europa, nelle Americhe e in Asia. La società ha chiuso il 2018 con 126 milioni di euro di ricavi, (da 117,8 milioni nel 2017), un ebitda di 12,1 milioni (da 11,3 milioni) e un debito finanziario netto di 35,2 milioni (da 25,5 milioni). Bomi era entrato a far parte della community Elite di Borsa Italiana nel 2012 e si era poi quotata all’Aim Italia nel giugno 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver quotato all’ExtraMot Pro una serie di minibond. In particolare, nell’aprile 2014 la società aveva quotato un minibond cosiddetto “incentivante” da 1,5 milioni di euro, che era stato sottoscritto da First Capital e in piccola parte anche dal fondo Madison Capital (si veda altro articolo di BeBeez). l bond avevano scadenza 31 marzo 2017, salvo appunto quotazione della società, nel qual caso sarebbero stati rimborsati, ma contestualmente all’emissione del minibond, erano stati attribuiti, ai relativi sottoscrittori, dei warrant gratuiti e liberamente trasferibili esercitabili in caso di ammissione a quotazione delle azioni dell’emittente su Aim Italia con strike price scontato sul prezzo di ipo.