L’operatore francese di private equity specializzato nel settore sanitario ArchiMed è superattivo sull’Italia. Dopo aver appena archiviato il successo dell’opa su Bomi, leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia, sinora quotato all’Aim Italia, di cui ha comprato il 95%, con l’amministratore delegato Marco Ruini che ha reinvestito per il 5% (si veda altro articolo di BeBeez), oggi ha annunciato ha nuova acquisizione italiana, quella della maggioranza del capitale di Diesse Diagnostica Senese spa, una società milanese che sviluppa sistemi innovativi di diagnostica in vitro per malattie infettive e autoimmuni.
A vendere sono state la società svizzera quotata a Varsavia Orphée sa (45% del capitale e 50% dei diritti di voto) e Diagnostica Holding srl (45%), che fa capo a sei imprenditori tra i quali Sergio Benocci. L’altro 10% del capitale fa capo a Diesse Immobiliare, a sua volta controllata al 100% da Diesse Diagnostica Senese. L’acquisizione di Diesse è avvenuta attraverso la newco Duomodiag sarl, controllata dal fondo MED II di ArchiMed, che è stata finanziata da MPS Capital Services e BPER Banca. Un comunicato di Orphée rivela che la società ha incassato 13,3 milioni di euro per la sua quota e che il prezzo prevede poi il pagamento di un earn out sino a un massimo di 1,2 milioni di euro sulla base dei risultati 2019.
Nell’operazione Dentons ha agito in qualità di advisor legale di ArchiMed, mentre Orphée è stata supportata dallo studio legale Giovannelli e Associati e Diagnostica Holding dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi. Le banche sono invece state assistite da Orrick.
Orphée sa, che aveva rilevato da Diagnostica Holding il 45% di Diesse nel febbraio 2013 (si veda qui il comunicato stampa), a sua volta è controllata al 79,6% dalla società polacca quotata a Varsavia PZ Cormay sa, che sviluppa, produce e vende reagenti diagnostici e attrezzature di laboratorio in Polonia.
Diesse Diagnostica Senese è stata fondata nel 1980. Da allora ha guadagnato una solida posizione nei segmenti di mercato IVD di ematologia, seriologia e batteriologia. Il suo sviluppo iniziale è dovuto all’invenzione e alla successiva brevettazione di un metodo rivoluzionario per la determinazione della velocità di sedimentazione (VES), caratterizzato dalla riduzione del volume del campione, dall’utilizzo di un sistema chiuso che elimina ogni rischio di contaminazione da parte dell’operatore, dalla riduzione drastica del tempo di esame e dalla perfetta correlazione dei risultati con il metodo di riferimento. Un pilastro della sua strategia è la produzione propria della maggior parte delle componenti biologiche di base dei kit diagnostici (anticorpi policlonali e monoclonali, antigeni nativi e ricombinanti), insieme alla capacità di progettare strumenti e dispositivi di plastica dedicati, al fine di sviluppare sistemi automatizzati chiusi.
La società ha sede a Milano, stabilimenti a Monteriggioni (Siena), centri di ricerca a Siena e Trieste. Impiega 167 persone, vende i suoi prodotti in 104 paesi del mondo ed è presente in tutti e 5 i continenti, attraverso una rete di 148 distributori. La società fa parte della community Elite di Borsa Italiana. Guidata sinora dal presidente e amministratore delegato Stefano Marchese, che alla firma del bilancio 2018 ha lasciato l’incarico per scadenza del mandato, la società è cresciuta molto negli ultimi anni.
Nella sua lettera agli azionisti sul bilancio 2018, postata sul suo profilo Linkedin, Marchese dice che a livello consolidato i ricavi sono saliti a 22,85 milioni di euro (da 21,5 milioni nel 2017, si veda il bilancio 2017), con un ebitda di 6 milioni (da 4,6 milioni), un utile netto di 2,2 milioni (da 1,2 milioni) e un debito finanziario netto in calo a 10,1 milioni (da 14,1). Numeri che, secondo Marchese, fanno rappresentano “il miglior bilancio nella storia di Diesse”.
Il che ha portato la società a valere oggi, sempre secondo Marchese, 8 volte l’ebitda. Il valore dell’impresa è aumentato del 63% dal 2012 a 48 milioni di euro e la posizione finanziaria netta nello stesso periodo si è più che dimezzata. L’effetto combinato è stato che il valore dell’equity, ossia del patrimonio netto dell’azienda, è quintuplicato in sei anni: una creazione di valore per gli azionisti di tutto rispetto, pari a un rendimento annuo composto del 30% per 6 anni consecutivi.
Le altre società italiane attualmente in portafoglio ai fondi di ArchiMed, a parte Bomi, sono:
- Citieffe (maggioranza): basata a Calderara di Reno (Bologna), la società sviluppa e produce strumenti innovativi per la traumatologia, pensati per riparare fratture agli arti inferiori e superiori ; la società è controllata da Medistream, gruppo produttore di impianti ortopedici innovativi con sede a Losanna in Svizzera; Archimed ha comprato Medistream-Citieffe nel luglio 2014 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
- Primo (maggioranza): catena di cliniche dentali, partita nel 2010 da Torino e dal resto del Piemonte, che dal 2014 si sta ampliando ad altre regioni d’Italia; Archimed ha investito in Primo nel luglio 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
- Micromed (intero capitale): azienda trevigiana produttrice di apparecchiature per elettroencefalografia digitale (EEG, Video EEG, Stereo EEG), Holter EEG, potenziali evocati, elettromiografia e polisonnografia. Contestualmente è stata rilevata da ArchiMed anche la sua controllata Micromed France (si veda altro articolo di BeBeez). Archimed ha comprato Micromed nel luglio 2016.