![Il titolo La Perla su Euronext](https://bebeez.it/files/2019/10/Schermata-2019-10-25-alle-05.29.27.png)
La Perla Fashion Holding nv, marchio italiano di lingerie di lusso che fa capo all’olandese Tennor Holding (ex Sapinda) dl finanziere Lars Windhorst, sta per lanciare un aumento di capitale da 200 milioni di euro senza diritti di opzione (si veda qui il comunicato stampa), dopo essere sbarcata il 6 settembre sul listino Euronext Growth di Parigi, dedicato alle pmi.
L’annuncio è stato dato pochi giorni fa dalla società, precisando anche che “investitori si sono impegnati con un accordo vincolante a sottoscrivere interamente l’aumento di capitale” e che è stato dato mandato a Invest Corporate Finance come Sole-Coordinator e a Invest Securities come Lead Manager e Underwriter della ricapitalizzazione, che servirà a rimborsare una parte del debito finanziario, in modo tale da rafforzre la struttura di capitale, ma anche per finanziare future acquisizioni e supportare in generale lo sviluppo del business. Tra le novità su questo fronte c’è per esempio il progetto di diversificazione nel beauty. Secondo quanto riferito da MF Fashion nei giorni scorsi, infatti, è stata creata la controllata La Perla Beauty per lo sviluppo di fragranze di lusso, cosmetici e prodotti per la cura della pelle e cercherà di entrare in contatto con un pubblico di consumatori più ampio.
La Perla è sbarcata lo scorso 6 settembreLa società ha effettuato un direct listing, ossia una quotazione senza che siano state vendute azioni nè in aumento di capitale nè in mano ai soci attuali (si veda altro articolo di BeBeez e qui il Documento informativo). Il prezzo delle azioni era stato fissato a 4,50 euro per una capitalizzazione di 473 milioni, dopo che lo scorso maggio la società aveva raccolto 23 milioni in un aumento di capitale in private placement presso cinque nuovi investitori, tra i quali Heritage Travel & Tourism, ma soprattutto H2O Asset Management, l’asset manager del gruppo Natixis i cui fondi lo scorso giugno erano stati oggetto di un fuggi fuggi generale da parte degli investitori, proprio perché era stata rivelata un’ampia esposizione a società collegate a Windhorst soprattutto
tramite investimenti in bond illiquidi, tra i quali anche quello di La Perla. Che ora potrebbe essere rimborsato proprio grazie all’annunciato aumento di capitale. Windhorst, tramite La Perla Fashion Finance, controllata al 100% da Tennor, aveva raccolto a fine febbraio 2018 un bond 500 milioni di euro a scadenza marzo 2023 e cedola 7,25%, per l’acquisizione di La Perla, con H2O esposta all’emissione per oltre 300 milioni.
Il private placement da 23 milioni a maggio era avvenuto sulla base di un equity value di 450 milioni. La società aveva debuttato il primo giorno di quotazione a settembre in rialzo del 22% a 5,50 euro, aveva poi toccato un massimo a 6 euro pochi giorni dopo e da allora ha poi ritracciato, sino a chiudere ieri a 5,151 euro per azione. Lo scopo della quotazione era quello di aumentare la visibilità dell’azienda e migliorare l’accesso al capitale al fine di rilanciarla. “E’ un marchio di grande valore che rischiava di morire. La quotazione su Euronext sta andando bene, tanto che ora la società sta pianificando un nuovo aumento di capitale”, ha commentato a BeBeez ieri Giovanni Vecchio, direttore per l’Italia di Euronext, a margine di ScaleIT (si veda altro articolo di BeBeez).
La Perla, fondata a Bologna nel 1954 da Ada Masotti come laboratorio artigianale, versa infatti da anni in uno stato di crisi. L’azienda è stata guidata e controllata dal figlio della fondatrice, Alberto Masotti, sino all’ottobre del 2008, quando fu venduta a JH Partners, un private equity con sede a San Francisco e focalizzato sugli investimenti in aziende di servizi e marchi di lusso. Il gruppo però era entrato in crisi ed era finito in asta giudiziaria nel giugno 2013, al termine della quale era stato rilevato da Sms Finance, la holding del fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia. Quest’ultimo aveva rilanciato l’azienda, investendo nel complesso ben 350 milioni di euro. Tuttavia il gruppo non era riuscito ancora a raggiungere il breakeven e, a fronte di circa 150 milioni di euro di ricavi, a fine 2017 perdeva ancora 80-100 milioni. Nel febbraio 2018, dopo una trattativa esclusiva e inconcludente con la conglomerata cinese Fosun, era stata annunciata a sorpresa la sua acquisizione da parte di Sapinda Holding, veicolo di investimento che fa capo al finanziere tedesco Lars Windhorst (si veda altro articolo di BeBeez). La Perla ha chiuso il bilancio 2018 con 106,2 milioni di euro di ricavi (in calo da 133,9 milioni nel 2017) una perdita operativa di 91,3 milioni di euro (da 178,8 milioni nel 2017) e un debito netto di 70,6 milioni (da 144,8 milioni).