Il coronavirus mette a rischio capacità di valorizzazione degli attivi in portafoglio e di fund-raising da parte degli asset manager alternativi. Lo ha scritto chiaro ieri Dea Capital nella nota in cui ha pubblicato i risultati di bilancio 2019, che si è chiuso con un quasi raddoppio degli asset in gestione a quota 22,6 miliardi di euro dagli 11,9 miliardi di euro del 2018 (si veda qui il comunicato stampa), soprattutto grazie all’acquisizione del 38,2% di Queastio Holding e dell’intera attività di gestione di Npl di Quaestio Capital Management sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Così, avverte ora Dea Capital, “in attesa di poter valutare più compiutamente gli effetti del predetto coronavirus, la gestione del Gruppo Dea Capital continuerà a essere incentrata sullo sviluppo della Piattaforma di Alternative Asset Management, attraverso la crescita ulteriore delle attività a livello internazionale, il lancio di nuovi prodotti e il coordinamento, in particolare nella strategia di goto-market, di Quaestio sgr“.
Del totale dei 22,6 miliardi di euro di attivi in gestione, considerando sia quelli gestiti da parte delle sgr partecipate dal gruppo con una quota di maggioranza assoluta o relativa e quelli in gestione da parte delle controllate estere, a oggi il 45% è rappresentato da asset nel real estate; il 33% in varie soluzioni di investimento; il 14% in crediti deteriorati e l’8% in private equity.
Lo riferisce la società in una nota (si veda qui il comunicato stampa). I fondi immobiliari di DeA Capital (DeA Capital Real Estate Funds sgr) e quelli alternativi (DeA Capital Alternative Funds sgr) hanno chiuso il 2019 con asset in aument per 3 miliardi di euro. In particolare, la sgr immobiliare ha aumentato i suoi asset per 430 milioni di euro, con l’avvio di 6 nuovi fondi. Sempre nel 2019, l’attività immobiliare si è internazionalizzata, con l’apertura di DeA Capital Real Estate Iberia e DeA Capital Real Estate Poland, dopo quella di Dea Capital Real Estate France nel settembre 2018, tutte a controllo congiunto dal gruppo e partecipate da senior management team locali (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto all’sgr alternativa, ha registrato un aumento degli asset in gestione di oltre 2,5 miliardi di euro rispetto all’esercizio precedente, dovuto sostanzialmente all’acquisizione nel novembre 2019 del ramo d’azienda Npl di Quaestio Capital Management sgr (si veda altro articolo di BeBeez), costituito dai mandati di gestione dei fondi Atlante e Italian Recovery Fund (nonché Italian Recovery Fund II, in fase di lancio),con asset complessivi pari a 2,353 miliardi di euro, oltre al team di gestione. Mentre Quaestio sgr, controllata da Quaestio Holding, si è rifocalizzata sulle soluzioni di investimento per investitori istituzionali con asset in gestione per oltre 7,5 miliardi.
Nel corso del 2019 DeA Capital Alternative Funds sgr ha anche avviato il Dea Endowment Fund, un fondo di fondi di private capital con focus internazionale dedicato alle fondazioni bancarie, con una dotazione iniziale pari a circa 75 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo investe in private equity, private debt e infrastrutture.
L’sgr ha inoltre conseguito la delega per la gestione di una porzione del fondo di investimento alternativo chiuso non riservato Azimut Private Debt lanciato nel 2018, per nuove masse inn gestione per 114 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo investe in private debt attraverso tre strategie: veicoli di cartolarizzazione con una delega di gestione a CGM Italia sgr (ex P&G Alternative sgr), in strumenti obbligazionari emessi da aziende italiane con delega di gestione a Green Arrow sgr e in fondi chiusi e aperti di debito con una delega di gestione appunto a Dea Capital Alternative sgr.
Infine l’sgr ha perfezionato ulteriori closing dei fondi IDeA CCR I e IDeA CCR II, per oltre 200 milioni. In particolare si ricorda che a inizio 2019 era stato lanciato il comparto Shipping di IDea CCR II, con l’acquisizione di circa 200 milioni di dollari di crediti deteriorati shipping dalle banche (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte delle partecipazioni, a seguito della cessione tramite accelerated bookbuilding dell’11% di Migros da parte di Kenan Investments e della controllata Moolight Capital, DeA Capital è salita al 2% di Migros. Infine, è in corso la dismissione di IDeaMI spa, la Spac promossa da Banca Imi e Dea Capital, che nel dicembre 2017 si era quotata all’Aim Italia dopo aver raccolto 250 milioni di euro, di cui 200 milioni da investitori terzi e 50 milioni investiti direttamente dai promotori (si veda altro articolo di BeBeez). La Spac, come noto, non ha realizzato la business combination entro il termine di durata della società, fissato dallo statuto per l’11 dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
DeA Capital ha realizzato un utile di 12,5 milioni di euro (da 11,8 milioni nel 2018), che sarà rinviato a nuovo, a riduzione delle perdite pregresse. Sarà distribuita parzialmente, a titolo di dividendo straordinario, la riserva sovrapprezzo azioni nella misura di 0,12 euro per azione, così come era sstato fatto anche nel 2018. Il Consiglio di amministrazione di DeA Capital inoltre intende sottoporre all’approvazione dell’assemblea degli azionisti (prevista per il 20 e 24 aprile, rispettivamente in prima e seconda convocazione) un piano di riacquisto di oltre 53 milioni di azioni proprie, pari al 20% del capitale sociale.
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