Con una carriera ricca di successi e lunga quarant’anni, Gioia Avvantaggiato, fondatrice e amministratore delegato di GA&A Productions srl, è una delle figure di maggiore spicco nel panorama audiovisivo internazionale, specializzata nel racconto del reale, di storie che spaziano tra i tanti temi dell’attualità, della storia, delle scienze e della geopolitica. A breve festeggerà i 30 anni da imprenditrice e lo farà con diversi progetti alcuni dei quali sperimentano nuovi linguaggi e nuove piattaforme di utilizzo e che verranno lanciati nel prossimo biennio. Ce li siamo fatti raccontare in un’intervistata che ci ha rilasciato in occasione dell’uscita del docufilm Venezuela, la maledizione del petrolio, prodotto dalla sua GA&A (si veda altro articolo di BeBeez).
Come ha iniziato la sua attività?
“E’ una lunga storia che nasce dall’aver vinto un concorso per entrare in RAI, quasi 40 anni fa. Ero una ragazzina, rientravo a Roma da un’esperienza di lavoro a Londra e una a Milano e la consociata commerciale della RAI cercava personale per il suo settore distribuzione all’estero. Sono rimasta in RAI 10 anni ma poi ho voluto seguire la mia strada lasciando il posto fisso. Probabilmente avevo il seme dell’imprenditorialità dentro di me che aveva bisogno di esprimersi. Trent’anni fa ho pertanto aperto una società di distribuzione che ha iniziato importando in Italia il prodotto estero di qualità – Documentari, film e serie TV – ed esportando all’estero il prodotto italiano, essenzialmente documentari. Dopo 10 anni è nato un nuovo “business unit” e ho iniziato a produrre contenuti nostri.”
Qual è il segreto del successo? Il senso della squadra è per lei un grande punto di forza mi pare.
“In assoluto. La squadra è fondamentale! E per nulla scontata. Molti dei collaboratori attuali sono in azienda da molti anni, alcuni da oltre 25. Direi che abbiamo forgiato insieme l’azienda e infatti due di loro di recente sono diventate socie di minoranza. Ho avuto molti collaboratori e amici di qualità nel corso di 30 anni di attività della mia società. Molti giovani si sono formati con noi e poi hanno proseguito le loro carriere presso grandi gruppi. Penso sempre con affetto a loro, al fatto che abbiano portato dietro un po’ del nostro DNA, dello spirito che ci contraddistingue, dei nostri valori.”
C’è stata un’evoluzione in termini di generi di produzione nella sua carriera?
“Adoro la ficton, ma non ho mai voluto produrre fiction. Il racconto del reale è quello che mi appassiona che si può raccontare in tanti modi diversi, non necessariamente secondo i canoni del documentario tradizionale. In 30 anni il linguaggio cambia e bisogna adeguarsi. Ormai anche nell’unscripted, cioè in tutto quello che non è fiction per capirci, si ibrida molto. Documentari che utilizzano animazione, o ricostruzioni in fiction, o materiale di archivio mescolato alla fiction. Dipende anche molto per chi si produce, se per la TV tradizionale o per le piattaforme. Una cosa è certa, tutti vanno a caccia di pubblico e soprattutto di quello giovane che va quindi un po’ rincorso, adattando il linguaggio televisivo al proprio.”
Il factual mi sembra un elemento che la caratterizza. Ci racconta qualcosa? Come fa la scelta dei soggetti da produrre?
“Alla radice di tutto c’è un’insaziabile curiosità, una sete di conoscenza. E se c’è una domanda che mi tormenta, non mi fermo fino a quando non ho trovato una risposta, o almeno ci ho provato. In tutti i casi però si tratta di temi che ci appassionano, che mettono il dito sulla piaga, come si direbbe, che sono scomodi, o che semplicemente fanno riflettere. Questa è un po’ la nostra linea editoriale.
Personalmente adoro i grandi ritratti storici restituiti in docu-drama e i temi della geopolitica ma i producer e i produttori creativi che collaborano con noi hanno una personale predisposizione verso tematiche anche molto diverse.
A volte i progetti ci arrivano da autori esterni che ce li propongono; altre volte nascono all’interno, e siamo noi a cercare un autore che ci sembra adatto al tipo di argomento e che voglia condividere il percorso con noi. Il nostro pubblico è globale quindi qualunque argomento può essere interessante proprio perché i nostri lavori vengono poi trasmessi dalle TV di tutto il mondo.”
Qual è stata l’esperienza con Venezuela?
“E’ stata un’esperienza che definirei immersiva. Ho lavorato al fianco dell’autore e regista, in squadra con lui e con l’editor, nello sforzo costante di restituire un ritratto del paese il più possibile equilibrato, non di parte ma al tempo stesso appassionato. Non era facile né scontato. I risultati sono stati premiati. Molti dei partner TV internazionali si sono complimentati per il risultato finale anche se, proprio per non aver voluto prendere nessuna parte tra i due contendenti, abbiamo dovuto rinunciare ad un broadcaster importante che pretendeva meno obiettività”.
Quali sono i suoi nuovi progetti se già qualcosa è in cantiere?
“C’è sempre qualcosa in cantiere, a volte anche troppo… In questo preciso momento per esempio abbiamo lanciato un lavoro collettivo sul Coronavirus e l’Italia; al contempo stiamo preparando anche un documentario di geopolitica sulla Libia e uno su Dante Alighieri, in vista del 700° anniversario, oltre a una serie sulle bellezze artistiche meno conosciute del nostro paese, condotto da un giovane archeologo esploratore. Prima della crisi i progetti in corso a vari livelli di sviluppo in azienda erano almeno 15. Vedremo quello che succederà nei prossimi mesi. Mi auguro che la RAI manterrà l’impegno di essere volano per l’industria culturale indipendente in questo paese, anche se noi lavoriamo moltissimo, prevalentemente direi, con le emittenti estere.”
Chi è Gioia Avvantaggiato
Comincia la sua carriera non ancora ventenne tra Londra, Milano e Roma, dove lavora per TECNOMAC srl e CALMIC CISA Spa (gruppo Wellcome). Due esperienze che si riveleranno preziosissime per la sua formazione nei rapporti di interscambio a livello internazionale e nello sviluppo di attività commerciali in aree ancora inesplorate. Il suo primo incontro con il mondo dei media avviene nel 1981 quando, dopo aver vinto un concorso pubblico, viene assunta dalla SACIS, oggi RAICOM. In breve tempo diventa Funzionario Responsabile della distribuzione e delle coproduzioni internazionali, ruolo che ricopre fino al 1989, quando passa alla società cinematografica ERRE Produzioni di Angelo Rizzoli.
Nel 1990, unendo il know-how acquisito con il suo talento, fa il grande salto insieme a Massimo Peri, il compagno di vita che diventa anche compagno di avventura e di lavoro, fondando una prima società, Athena Inc sas, con la quale avvia l’attività di distribuzione di prodotto televisivo internazionale di qualità in Italia, una piccola boutique che gestisce in prima persona consolidando la sua figura di manager e imprenditrice in un momento di grande spinta per il settore dei media in Italia.
Sotto lo slancio di un’attività crescente, nel 1993 fonda la GA&A Srl, della quale sarà Amministratore Unico e che le consentirà di avviare anche l’attività di distribuzione di documentari italiani all’estero, selezionati tra i migliori prodotti da colleghi, portando la cultura, la storia e i valori italiani nel mondo. Con il desiderio pressante di lanciarsi in prima persona anche nella produzione di contenuti culturali di qualità e assecondando le richieste dei partner internazionali, nel 1997 fonda una nuova società, la GA&A Productions srl, della quale sarà Procuratore Generale e Amministratore Delegato dal 1999 e con la quale è pronta a conquistare il mercato con una proposta innovativa per l’Italia e competitiva a livello internazionale.
A cominciare dal factual, che diventerà il marchio di fabbrica della società, passando per il reportage e il documentario di investigazione, l’intrattenimento, le produzioni seriali e il documentario di creazione per le sale, indirizza fin da subito la GA&A Productions verso il racconto del reale, di storie che spaziano tra i tanti temi dell’attualità, della storia, delle scienze e della geopolitica, ma comunque portando il germe della conoscenza e dei valori che la muovono.
È il nuovo inizio di una lunga e proficua carriera. Attraverso la GA&A Productions, introduce un modello produttivo di stampo europeo del tutto inedito in Italia per produzioni non fiction, avviando coproduzioni internazionali con primarie emittenti televisive e case di produzione estere fin dalle prime produzioni. Intanto riunisce sotto il cappello della GA&A Productions tutte le attività di produzione e distribuzione, con il vantaggio di disporre, all’interno della stessa azienda, di più settori in grado di coprire a 360 gradi l’intera filiera. La GA&A Productions, infatti, è ancora oggi l’unica azienda italiana capace di riunire sotto lo stesso tetto e la stessa direzione un primo settore dedicato allo sviluppo e alla produzione di documentari, un secondo responsabile della distribuzione internazionale dei propri lavori e dei migliori prodotti in Italia, e infine un terzo che si occupa della distribuzione di programmi esteri in Italia.
Il fiore all’occhiello, lo strumento attraverso il quale può legare il racconto di ciascuna storia a un messaggio che sia portatore di inclusività, tolleranza e positività, è naturalmente la produzione. Partendo da Sole (2000), fino ad arrivare al documentario più recente Venezuela, la maledizione del petrolio/Venezuela, The Curse of Oil (2019), passando per Leonardo – L’uomo che salvò la scienza (2017) e il toccante Io sono Sofia (2019), proiettato in sala in svariati Paesi dell’Europa e negli USA, i documentari prodotti dalla GA&A Productions vengono costantemente premiati da critica e pubblico. Lo dimostrano le ripetute collaborazioni con tutte le principali emittenti italiane (RAI, Mediaset, La7 e Sky) e le co-produzioni con molti dei maggiori reti televisive internazionali come ARTE, PBS, Channel 4, ZDF, CBC, National Geographic, Discovery Channel, NHK e SBS.
Ha una squadra di dieci dipendenti dei quali alcuni da 20 anni in azienda. Nel corso degli anni sono stati accolti in azienda molti giovani, tramite stage e collaborazioni con primarie università italiane ed estere, attività importante per la crescita di nuove generazioni e di nuove professionalità che in diversi casi hanno spiccato il volo verso nuovi traguardi e occupano oggi posti di responsabilità presso primarie reti televisive italiane ed europee. Gioia Avvantaggiato è stata inoltre spesso chiamata per tenere corsi sulla produzione e distribuzione di factual, organizzati da enti di formazione italiani ed europei.
a cura di Ilaria Guidantoni