Seci, la holding cui fa capo il Gruppo Maccaferri, ha depositato presso il Tribunale di Bologna il piano concordatario. Lo hanno reso noto ieri sia la società (si veda qui il comunicato stampa) sia la controllata Officine Maccaferri (si veda qui il comunicato stampa). Nella predisposizione del piano, Seci si è avvalsa della consulenza di Rothschild & Co, Long Term Partners, Bonelli Erede, Studio La Croce e PwC.
Il piano è basato sull’operazione di salvataggio proposta per Seci e le sue controllate dal fondo Carlyle e dai suoi coinvestitori, GLG e Stellex Capital Management (insieme l’Ad Hoc Group o AHG), tutti obbligazionisti che detengono il 54% del bond da 190 milioni di euro a cedola 5,75% e scadenza 2021 di Officine Maccaferri, proposta che il consiglio di amministrazione di Seci ha accettato lo scorso 18 marzo, così come reso noto il 20 marzo (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta definitiva di AHG è molto simile alla bozza del piano anticipata da BeBeez a inizio marzo (si veda altro articolo di BeBeez).
La holding Seci dal 1949 opera in diverse aree di business tramite sei divisioni: Officine Maccaferri (ingegneria ambientale), Manifatture Sigaro Toscano (tabacco), Sadam (alimentare), Samp (ingegneria meccanica), Seci Real Estate (costruzioni) e Seci Energia (energia). Il gruppo, controllato dalla famiglia Maccaerri, conta circa 4.500 nel mondo, ed è presieduto da Gaetano Maccaferri.
La nota diffusa ieri precisa che in questo modo “è stato raggiunto l’obiettivo di trovare una soluzione di gruppo, con un unico interlocutore per la ristrutturazione di Seci e il rilancio di Samp e Officine Maccaferri. Il piano concordatario si sviluppa sull’orizzonte temporale 2020-2025 e prevede la continuità di Seci come holding di partecipazioni, con il mantenimento di partecipazioni nel settore manifatturiero (Officine Maccaferri e Samp) e la progressiva uscita dai settori agroalimentare, energia e real estate, mediante la cessione degli asset ritenuti non più strategici. Il ricavato della vendita degli asset sarà destinato a soddisfare integralmente i crediti prededucibili e privilegiati e a soddisfare parzialmente i crediti chirografari. La percentuale di recupero per questi ultimi prevede un minimo di circa 16% con un earn out fino a circa 25%. La quota di Manifatture Sigaro Toscano rimarrà invece invariata e all’interno del perimetro di Seci durante l’arco temporale di piano, con un’opzione di vendita o rifinanziamento a fine periodo”.
Il piano in sintesi prevede:
- per Seci, l’erogazione di nuova finanza per 10 milioni di euro;
- per Officine Maccaferri, l’erogazione di nuova finanza per 60 milioni di euro, insieme ad altri obbligazionisti con i quali hanno costituito l’Ad Hoc Group;
- per Samp, l’erogazione di nuova finanza fino a 25 milioni di euro, con il concorso di un partner finanziario.
Pierluigi De Angelis, amministratore delegato di Seci, ha dichiarato: “Il deposito del piano di concordato di Seci è una tappa decisiva, in attesa dell’ammissione del Tribunale e dell’omologa del piano da parte dei creditori. Non è stato semplice lavorare ad un piano di rilancio tanto complesso, per il numero di soggetti coinvolti e per la varietà delle società interessate. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente per presentare un piano che permetta un’ordinata dismissione degli asset non strategici a disposizione del soddisfacimento dei creditori, il rilancio dei settori chiave dell’ingegneria ambientale (Officine Maccaferri) e della meccanica (Samp) e il continuo sviluppo di Manifatture Sigaro Toscano. Lo sforzo della proprietà e del management ha permesso altresì di non creare allarmi occupazionali, pur in un quadro drammatico e anche questo è per noi fonte di orgoglio”.
Nei giorni scorsi Sergio Iasi è stato cooptato nel Consiglio di amministrazione di Officine Maccaferri, con la carica di Chief Restructuring Officer (CRO), al quale sono state attribuite le deleghe operative per la revisione del piano industriale e finanziario della società e la gestione delle negoziazioni in corso con l’Ad Hoc Group. Contestualmente Antonio Maccaferri ha dato le dimissioni da consigliere (si veda qui il comunicato stampa). Sergio Iasi è stato il CRO di Trevi Finanziaria dal dicembre 2017 a oggi (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso 13 febbraio la Procura della Repubblica aveva presentato al Tribunale di Bologna istanza di fallimento ex articolo 162 della legge Fallimentare per Seci (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il Tribunale aveva accolto l’istanza e fissato per il prossimo 3 aprile l’udienza per sentire la società e i creditori ricorrenti in merito all’accertamento dei presupposti per la dichiarazione di fallimento. La Procura ritiene infatti che l’azienda versi in un “vero e proprio stato d’insolvenza irreversibile“. Il processo di fallimento è ora stato interrotto, dal momento che la società presenterà il piano di rilancio.
Il gruppo Maccaferri aveva aperto a inizio giugno 2019 la procedura di concordato con riserva per Seci holding; per Seci Energia, sub-holding del comparto energetico; e per Enerray, società del settore energia. Successivamente, hanno chiesto il concordato anche la società di costruzioni Sapaba, il produttore di zucchero Sadam e la società di factoring Felsinea Factor, per un totale di 400 dipendenti coinvolti sui 4.500 totali del Gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez) e Samp, società di ingegneria meccanica (si veda altro articolo di BeBeez). Al Tribunale è stato presentato il piano per Felsinea Factor, che sarà liquidata, e per Enerray, della quale è già stato affittato il ramo d’azienda manutenzione a Lt Holding (sempre settore fotovoltaico), che è già vincolata all’acquisto. Sapaba, Exergy (venduta nell’ottobre 2019 ai cinesi di NanjingTica Thermal Solution, si veda altro articolo di BeBeez) e Sebigas proseguono il loro percorso di concordato.