Amundi Real Estate Italia sgr ha rilevato per 103,5 milioni di euro l’immobile in via Dante 16 a Milano tramite il fondo Nexus 1 (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato il colosso dell’asset management Usa Hines, che a sua volta aveva acquisito l’immobile nel 2016, in partnership con Idea Fimit sgr, per 55 milioni di euro per conto di un mandato di gestione intestato a Bayerische Versorgungskammer (BVK) (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Quest’ultimo, costruito alla fine dell’800 dall’architetto Antonio Tagliaferri con uno stile eclettico neorinascimentale, è stato integralmente ristrutturato nel 2018. L’immobile, ad uso uffici e retail, è situato nel centro storico di Milano a pochi passi dal Duomo e dal Castello Sforzesco, nell’isola pedonale che collega Piazza San Babila a Piazza Cairoli includendo Piazza del Duomo e la prestigiosa galleria Vittorio Emanuele II. L’edificio si sviluppa su sei piani e uno interrato, per un’area totale di circa 6.500 metri quadrati, ed è locato ad una pluralità di conduttori di primario standing.
“Grazie a questa acquisizione il portafoglio immobiliare del fondo Nexus 1 raggiunge i 730 milioni di euro. Confermando una leva del 35%, nell’arco dei prossimi 12 mesi, puntiamo a superare la soglia del miliardo. La sgr ha attualmente allo studio la riapertura del fondo a nuove sottoscrizioni, nel corso del mese di settembre. Questo investimento conferma la nostra strategia mirata a prodotti Core, ben localizzati e capaci di generare costanti flussi di cash-flow in uno scenario dove trovare una redditività soddisfacente su asset class a basso rischio è sempre più complesso”, ha commentato Giovanni di Corato, amministratore delegato di Amundi Real Estate Italia sgr.
Si tratta del 15mo investimento per Nexus 1, fondo comune di investimento immobiliare di diritto italiano riservato a investitori professionali, tra cui Crédit Agricole Vita, la compagnia assicurativa vita del Gruppo Crédit Agricole, operante nel mercato italiano dal 1995, che ha investito nel fondo a partire dal lancio. Nexus 1 conta su un portafoglio composto attualmente da 15 pregiati immobili, esposto solo sulle piazze più liquide e capace di produrre un rendimento immediato lordo del 5,6% grazie a redditi locativi generati da una platea di conduttori ampiamente diversificata e di elevata qualità.
Amundi RE Italia è un fondo chiuso immobiliare che nel 2002 aveva raccolto circa 167 milioni di euro. Il fondo è quotato sul segmento MTF di Borsa Italiana ed è stato ammesso alla negoziazione dal 3 giugno 2002. Il rimborso delle quote era previsto per il 31 dicembre 2019, ma nel settembre 2019 il Consiglio di amministrazione ha deliberato di prorogare la scadenza del fondo di due anni al 31 dicembre 2021, così come consentito dal regolamento (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che nel giugno scorso Amundi ha stipulato il contratto definitivo di vendita di 5 immobili a uffici in Italia, al prezzo complessivo di 94,25 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il contratto preliminare era stato firmato nel dicembre scorso; all’epoca era stato reso noto che l’acquirente degli immobili è Bain Capital Credit (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo aveva annunciato poi ufficialmente l’acquisizione lo scorso gennaio, nell’ambito di un’operazione più ampia che riguardava 13 immobili in Italia (si veda qui il comunicato stampa). Il portafoglio comprendeva appunto i cinque uffici per un totale di 65.000 metri quadrati, acquisiti dai fondi gestiti da Amundi sgr più sei uffici a Milano e due centri commerciali in provincia di Milano e in Molise acquistati da Covivio (si veda altro articolo di BeBeez). Gli immobili ceduti da Amundi sono situati a: Casalecchio di Reno (Via Isonzo 55, venduto a 12,65 milioni); Roma (via Cristoforo Colombo 416-420, ceduto per 30,65 milioni); Cinisello Balsamo (via Galilei 40, venduto per 21,7 milioni); Milano (via Amoretti 78, venduto per 16,65 milioni; viale Monza 338, ceduto per 12,6 milioni). Gli immobili di Roma e Casalecchio di Reno sono stati ceduti dal fondo Amundi RE Europa, mentre gli altri tre erano detenuti in comunione pro-indiviso tra Amundi RE Italia e Amundi RE Europa.
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