L’organizzatore italiano di eventi Fandango Club ha investito nell’acceleratore Retail Hub, al suo primo round. All’aumento di capitale hanno partecipato anche: Francesco Pinto, presidente di Pianoforte Group (che detiene i marchi YamamaY, Carpisa e Jaked), il ceo di Melegatti Lucia Fracassi, altri manager e imprenditori dei settori retail e moda (si veda qui il comunicato stampa). Il round era stato lanciato lo scorso aprile, con un obiettivo di raccolta di 200 mila euro e una valutazione pre-money di 1,3 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto risulta a BeBeez, l’obiettivo dell’acceleratore non era raccogliere particolari investimenti, quanto creare un commitment negli operatori del settore.
“In pochissimi mesi, nonostante il blackout, siamo riusciti a chiudere il cerchio completando la nostra offerta al mercato e innestando collaborazioni con partner strategici. Fandango, in particolare, ci garantirà un’eccellenza sul fronte degli eventi e delle manifestazioni fieristiche. Il nostro business plan rimane concentrato sull’Italia, per poi rendere scalabile, già dal prossimo anno, il nostro modello dapprima in Europa e poi in tutto il mondo”, hanno dichiarato i fondatori dei Retail Hub, Antonio Ragusa e Massimo Volpe.
Michele Budelli, partner e ceo di Fandango Club, ha spiegato: “La scelta di entrare nella compagine di Retail Hub ha una duplice origine. Come proprietari e organizzatori del Salone Franchising Milano e del Retail Innovation Forum, la convinzione e la consapevolezza che quello del retail sarà fra i mercati chiave per la ripresa economica del Paese; dall’altra, la fiducia maturata nei confronti delle persone che hanno dato vita a questo business accelerator e del network di imprese che questo raccoglie attorno a sé, al quale siamo certi di potere dare, come Fandango Club, un alto valore aggiunto in termini di capacità di visione e di creatività”.
Retail Hub è il primo acceleratore di startup e scaleup verticale nel mercato del retail fondato da Massimo Volpe (presidente di Firae e membro della commissione sul voice commerce del MIT) e Antonio Ragusa (docente di digital marketing di Talent Garden). L’acceleratore, lanciato lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez), si rivolge a retailer, operatori del mondo dell’industria, provider e startup, attraverso attività di consulenza volta alla creazione di una cultura digitale in relazione a specifiche esigenze, formazione, eventi online e offline, condivisi dal tema dell’innovazione, selezionando le migliori startup e scaleup nel panorama nazionale ed internazionale, e supportandole nel go to market. Tutto questo grazie ai 3 hub (Londra, Milano e New York) e al network internazionale sviluppato in 12 anni di collaborazione con i maggiori player nel settore retail. Retail Hub ha un modello di business molto semplice, basato su: equity (piccole partecipazioni in cambio del GoToMarket); success fee con le startup/scaleup più strutturate; ricavi da conferenze e attività formative sull’innovazione per i retailer.
In fase di validazione del modello di business di Retail Hub, è stata già individuata una robusta pipeline di potenziali startup italiane e internazionali. Tre le startup italiani con cui l’hub ha già collaborato c’è Fluida, piattaforma cloud di Employee Relationship Management, controllata dal 51% da Zucchetti dal settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), che prima dell’acquisizione è stata supportata nell’identificazione di un progetto pilota e nell’apertura del nuovo mercato del pharma retail, generando una interessante opportunità di business ancora aperta. Retail Hub ha anche collaborato con Martha’s Cottage, piattaforma di e-commerce di prodotti per matrimoni, che nel febbraio 2019 ha chiuso un nuovo round da 520 mila euro. (si veda altro articolo di BeBeez). Per quest’ultima, Retail Hub ha chiuso un importante deal con un’azienda che opera negli accessori per la casa.