Genextra, il veicolo di investimento in società biotech fondato nel 2004 dal finanziere Francesco Micheli e dal defunto amico oncologo Umberto Veronesi, lo scorso agosto con una serie di trade ha ceduto il 4,6% della biotech italiana quotata al Nasdaq Intercept Pharmaceuticals, vendendo 1,5 milioni di azioni a un prezzo medio attorno ai 47 dollari per azione, scendendo dal 16,7% al 12,1%, incassando oltre 71 milioni di dollari. Lo rivelano tre filing della Sec (si vedano qui il documento sulla quota posseduta a fine agosto, qui il documento sulla quota posseduta a fine maggio e qui il documento con l’elenco dei trade).
Non solo. Questa operazione segue quella dello scorso maggio, quando Genextra ha venduto oltre 595 mila azioni di Intercept sul mercato a un prezzo di 84,6 dollari per azione e scendendo dal 20,5% posseduto a fine luglio 2019 al 16,7% di fine maggio e incassando 50,3 milioni di dollari (si veda qui il documento sulla quota posseduta a fine luglio 2019 e qui il documento su trade). Il tutto quindi per un totale di oltre 121 milioni di dollari.
Nonostante la caduta libera del prezzo del titolo, l’investimento in Intercept per Genextra si è rivelato molto ricco.
Intercept Pharmaceuticals si basa su una farmaco inventato da Roberto Pellicciari, professore all’Università di Perugia e cofondatore della società. Genextra aveva acquistato il controllo di Intercept nel 2006 e in quattro diversi round di aumento di capitale in 6 anni e vi aveva investito 75 milioni di dollari. Nell’ottobre 2012 Intercept veniva poi quotata al Nasdaq e l’anno dopo Genextra iniziava a ridurre la sua quota. Tra fine settembre e inizio ottobre 2017, però, il titolo Intercept Pharmaceuticals ha perso il 50% in due settimane, arrivando a un minimo attorno a 57 dollari per azione, dopo la notizia della morte di 19 pazienti che avevano assunto il suo innovativo farmaco Ocaliva, utile contro una rara malattia del fegato. A fine 2014, quando Genextra aveva ceduto il grosso della sua partecipazione, Intercept capitalizzava 6 miliardi di dollari (450 per azione), oggi 1,44 miliardi di dollari. Nel 2018 Intercept aveva poi nnunciato un’offerta pubblica di vendita di azioni per un massimo di 120 milioni di dollari più un’ulteriore opzione. Contestualmente Intercept aveva anche annunciato l’intenzione di cedere azioni in private placement, per un valore di 92 milioni di dollari a Genextra, al fondo Samsara BioCapital e ad altri investitori allo stesso prezzo di offerta al pubblico (si veda altro articolo di BeBeez).
Genextra detiene in portafoglio anche Congenia, Tethis, Erydel, Kuste Biopharma e Targimmune e Innovheart. Quest’ultima lo scorso agosto ha chiuso un round di serie B da 20 milioni, cui hanno partecipato Panakès Partners, Cdp Venture Capital e Indaco Venture Partners, oltre alla stessa Genextra (si veda altro articolo di BeBeez).