In un anno di attività, Cherry 106, la società fondata da Giovanni Bossi il 25 novembre 2019 e operativa nel settore del credito deteriorato, ha chiuso ben 15 acquisizioni di portafogli Npl (di cui 4 negli ultimi 2 mesi) (si veda qui il comunicato stampa).
Nel periodo la società è cresciuta di organico, passando da 15 e 44 le persone complessivamente impiegate nelle tre sedi di Roma, Milano e Padova, e ha ampliato le aree di attività, dopo i settori degli NPL e della tecnologia applicata al credito (Cherry Bit, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Cherry srl fondata sempre lo scorso anno da Giovanni Bossi, si veda altro articolo di BeBeez), si sono infatti aggiunti i servizi legali con la nascita della società tra avvocati Cherry Legal (si veda altro articolo di BeBeez) e la compravendita di crediti fiscali, grazie al recente lancio, insieme a Banco Bpm, della piattaforma fintech SuperB Cherry106, dedicata all’acquisto di crediti fiscali derivanti dagli interventi di riqualificazione energetica superbonus, ecobonus, sismabonus (si veda altro articolo di BeBeez).
Cherry 106 spa, la ex Cassiopea NPL, è un intermediario finanziario iscritto al registro di Banca d’Italia di cui all’art. 106 Testo Unico Bancario (TUB), di cui Bossi ha acquisito il 65% nel novembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso agosto Bossi ha annunciato un piano per integrare in Banco delle Tre Venezie spa la sua Cherry 106, con l’obiettivo di far cambiare pelle alla banca e trasformarla in un operatore innovativo nel panorama creditizio e finanziario. Secondo quanto risulta a BeBeez, Bossi e gli altri azionisti di Cherry 106 (più di una sessantina) apporteranno quest’ultima al capitale della banca, diventandone così azionisti con una quota del 51%. L’operazione dovrà ovviamente ottenere il via libera della Bce (si veda altro articolo di BeBeez).