Erg ha chiuso la sessione di venerdì 22 gennaio a Piazza Affari con un nuovo massimo storico a quota 26,82 euro per azione (+2,29% da giovedì 21), dopo una settimana di continui rialzi, spinto dalle voci che danno come sempre più probabile la vendita degli asset dei settori idroelettrico e gas.
Le voci si rincorrono da tempo, tanto che il titolo si sta apprezzando costantemente da metà dicembre 2020, quando ancora viaggiava attorno a 21 euro, ma nei giorni scorsi si sarebbero fatti passi concreti con la nomina di Mediobanca e Rothschild come advisor dell’operazione. Lo ha scritto Il Sole 24 Ore.
Erg opera nel settore della produzione di energia elettrica da fonte idroelettrica attraverso un sistema integrato di asset composto da 19 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi e una stazione di pompaggio, dislocate geograficamente nelle regioni Umbria, Marche e Lazio, connessi da una rete di fiumi e canali di oltre 150 Km e con una potenza efficiente di 527 MW. Quanto alla produzione di energia elettrica da fonte termoelettrica, Erg è attiva attraverso l’impianto CCGT cosiddetto Centrale Nord(480 MW) ubicato nel sito industriale di Priolo Gargallo (Siracusa) in Sicilia. Si tratta di una centrale elettrica cogenerativa ad alto rendimento e a basso impatto ambientale basata su tecnologia a ciclo combinato alimentata a gas naturale, entrata in esercizio commerciale nell’aprile 2010 insieme ad altri impianti ancillari per la produzione di vapore e in misura minore di altre utilities.
Il rendiconto dei nove mesi 2020 indicava che al 30 settembre 2020 l’attività idroelettrica aveva generato 86 milioni di euro di ricavi e 58 milioni di ebitda e che quella termoelettrica (gas naturale) aveva generato 277 milioni di euro di ricavi e 51 milioni di ebitda. Il bilancio 2019, invece, si era chiuso con ricavi per 119 milioni e un ebitda di 87 milioni per l’idroelettrico e con ricavi per 418 milioni e un ebitda di 69 milioni per il gas. Numeri che, secondo gli analisti, porterebbe il valore delle attività in vendita a oltre un miliardo di euro.
A guardare il dossier sono ovviamente sia soggetti indusrtriali sia operatori di private equity infrastrutturale. Si parla per esempio delle italiane A2A ed Enel e della francese Engie, ma anche di F2i sgr, che parteciperebbe all’asta attraverso la controllata Sorgenia, e dell’asset manager australiano Macquarie Infrastructure.
Le risorse ottenibili dalla possibile cessione potrebbe servire al gruppo Erg per finanziare l’espansione, tramite ulteriori investimenti nell’eolico e nel solare. Ricordiamo che il gruppo nel gennaio 2019 ha comprato, tramite la controllata Erg Power Generation spa, il 78,5% di Perseo srl, che possiede al 100% Andromeda PV srl, società veicolo titolare di due importanti impianti fotovoltaici da 51,4 MW. A vendere era stato un fondo gestito da Aream, asset manager europeo nel settore delle energie rinnovabili, che era rimasto socio di minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).