Lo scorso dicembre le startup italiane Ermes Cyber Security e Aiko hanno vinto il premio “Startup dell’anno 2020″, assegnato da I3P, incubatore d’imprese innovative del Politecnico di Torino, alle startup che si sono contraddistinte per i risultati ottenuti dopo 3 anni di incubazione (si veda qui comunicato stampa).
Nata come spin-off del Politecnico di Torino, Ermes Cyber Security è stata fondata dai ricercatori Hassan Metwalley, Stefano Traverso e Marco Mellia, che hanno sviluppato una soluzione di intelligenza artificiale rivolta alle aziende. Grazie ad algoritmi brevettati basati su machine learning, big data ed intelligenza artificiale, la soluzione di Ermes identifica e blocca gli attacchi di tracciamento informatico ed evita la perdita di informazioni causata dai web tracker, assicurando la protezione totale di ogni singolo dispositivo aziendale. Sin dalla sua nascita il progetto è stato identificato come ad alto potenziale: dal trasferimento tecnologico (TRIN) ha ricevuto il supporto dell’incubatore e del suo network di manager, mentor e partner, sia in termini di competenza che di sostegno allo sviluppo tecnologico. Oggi Ermes Cyber Security è una realtà in costante crescita, legata anche al supporto di Intesa Sanpaolo e a una linea di finanziamento dedicata all’internazionalizzazione e allo sviluppo del business. Conta nel 2020 quasi 30 dipendenti, case-histories di successo – tra cui Carrefour, Unione Industriale Torino, Reale Mutua e CVA – e un fatturato di 900 mila euro, cresciuto di un ordine di grandezza rispetto al 2019 a dimostrazione dell’importanza del tema della sicurezza informatica soprattutto in un anno in cui il lavoro da remoto ha rischiato di rendere i dipendenti delle aziende ancor più vulnerabili ad attacchi informatici. “Ermes Cyber Security rappresenta un caso di successo per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino e di tutti gli organi che collaborano al pieno sfruttamento delle tecnologie sviluppate dai gruppi di ricerca, dentro e fuori dall’ateneo”, ha sottolineato Giuseppe Scellato, presidente di I3P.
Fondata da Lorenzo Feruglio, Giorgio Albano e Loris Franchi, Aiko sviluppa software di Intelligenza Artificiale per l’automazione delle missioni spaziali. La società, che sta terminando il suo percorso di incubazione in I3P, punta a diventare il riferimento per l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle missioni autonome nello spazio. Prima società in Europa ad avere dimostrato la validità degli algoritmi di deep learning per operazioni in orbita, si rivolge in particolare ai produttori di satelliti, agli sviluppatori software per la gestione delle missioni e alle società che operano missioni spaziali: realtà che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie sviluppate da Aiko, possono aumentare il grado di automazione delle loro infrastrutture, potenziare le prestazioni dei sistemi spaziali, introdurre autonomia nelle decisioni prese durante le missioni, con conseguente risparmio nei costi. La startup ha concluso un round di investimento da 1,5 milioni di euro lo scorso dicembre (si veda altro articolo di BeBeez). Lo hanno sottoscritto Primomiglio sgr, tramite Primo Space Fund, e Geminea, holding di partecipazioni focalizzata in startup che operano nel settore dell’Intelligenza Artificiale e che aveva già investito nella startup a inizio 2019. L’operazione ha costituito il primo investimento del fondo Primo Space, dedicato alla space economy, che ha effettuato il primo closing a quota 58 milioni di euro nel luglio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ed era stato lanciato da Primomiglio sgr nell’estate 2018, originariamente con il nome di Astra Ventures (si veda altro articolo di BeBeez).
“Aiko ha saputo esprimere, tra le prime al mondo, un prodotto capace di andare oltre ogni frontiera. Ha scelto di investire in un mercato strategico come quello dell’aerospace, che esploderà nel corso del prossimo decennio, puntando sull’Intelligenza Artificiale, in grado di estendere l’azione umana e affrontare scenari non completamente prevedibili. Inoltre il successo di Aiko conferma l’importanza del settore spaziale in una città come Torino, che ambisce a diventare un punto di riferimento per l’aerospazio. Entrambe le startup vincitrici hanno ricevuto supporto dalla Regione Piemonte all’interno del progetto Spin off della ricerca pubblica e gli esiti dei loro percorsi di crescita sono un’evidente dimostrazione di come le risorse investite in questo progetto dedicato agli incubatori pubblici possano portare a risultati di alto livello”, ha concluso Scellato.
I3P, fondato nel 1999, è una società per azioni partecipata da Politecnico di Torino, Fondazione LINKS, Camera di Commercio di Torino, Finpiemonte, Città Metropolitana di Torino e Fondazione Torino Wireless. L’incubatore adotta una strategia di collaborazione con soggetti privati ed istituzioni, impegnati nella ricerca e nell’alta formazione, nei servizi per il trasferimento tecnologico, nel finanziamento dell’innovazione, nell’internazionalizzazione. Nel novembre 2019 I3P ha ricevuto il riconoscimento come il miglior incubatore pubblico su scala globale secondo l’UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators 2019-2020 (si veda altro articolo di BeBeez).