Exor, la holding delle famiglie Agnelli ed Elkann, e Stellantis (neonata casa automobilistica risultato della fusione tra Fca e Psa) si sono impegnate a investire in Archer Aviation, startup californiana produttrice di velivoli electric vertical takeoff and landing (eVTOL), che si quoterà al NYSE con una valutazione (equity value) di circa 3,8 miliardi di dollari, a valle della business combination con la Spac Atlas Crest Investment Corp (si veda qui il comunicato stampa di Archer e Atlas Crest e qui il comunicato stampa).
Nel complesso, la startup raccoglierà da Spac e investitori privati 1,1 miliardi di dollari, da utilizzare per sviluppo di mini-elicotteri elettrici per il trasporto di persone. Nel dettaglio, la startup ha ottenuto l’impegno a comprare azioni per 600 milioni di dollari da parte di alcuni investitori strategici fra cui: Exor Seeds (il braccio di venture capital di Exor), Stellantis, Baron Capital Group, Federated Hermes Kaufmann Funds, il fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala, Putnam Investments, Access Industries (conglomerato a cui fanno capo Dazn e Warner Music) e United Arlines, compagnia aerea che ha anche stretto un contratto di fornitura da un miliardo di dollari con Archer. A questi 600 milioni, di affiancheranno altri 500 milioni di dollari che saranno versati dalla Spac Atlas Crest, ipotizzando recessi nulli da parte dei soci.
“Siamo stati iper-concentrati su un approccio customer-first alla progettazione del veicolo e alle operazioni di volo. Ora stiamo lavorando con un partner esperto e leader del settore automobilistico per sfruttare i vantaggi di costo e l’esperienza che permetterà ad Archer di produrre migliaia di velivoli in modo affidabile e conveniente ogni anno”, ha detto Brett Adcock, co-fondatore e co-ceo di Archer.
Adam Goldstein, co-fondatore e co-ceo di Archer, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di collaborare con una delle più grandi aziende automobilistiche del mondo nella nostra missione di promuovere i benefici della mobilità aerea sostenibile. Questo è un accordo unico nel suo genere per una delle tre grandi case automobilistiche di Detroit che si muove nello spazio della mobilità aerea urbana. C’è ora un chiaro percorso per Archer per portare la produzione di massa in questo settore, cambiando il modo in cui le persone viaggiano dentro e intorno alle città per sempre”.
Doug Ostermann, vice presidente e responsabile dello sviluppo aziendale globale di Fca, ha affermato: “L’elettrificazione all’interno del settore dei trasporti, sia su strada che in aria, è il futuro e con qualsiasi tecnologia nuova e in rapido sviluppo, la scala è importante. La nostra partnership con Archer ha benefici reciproci e permetterà di portare sul mercato soluzioni di trasporto innovative ed ecologiche a un ritmo accelerato”.
Archer aveva già concluso un mese fa un’intesa con l’allora Fca per avere accesso accesso ai fornitori e alle competenze del costruttore in materia di materiali, ingegneria e design. La collaborazione industriale con Stellantis e le risorse fresche ottenute con la quotazione consentiranno ad Archer di accelerare la produzione di massa e a prezzi competitivi dei taxi volanti, il cui inizio è previsto nel 2024.
Archer è stata fondata nel 2020 a Palo Alto da Adam Goldstein e Brett Alcock. Nel gennaio 2020 ha incassato un round seed dal venture capital americano Greycroft (si veda Crunchbase). Quest’anno la startup dovrebbe essere in grado di mettere in moto il suo primo prototipo, che promette un’autonomia di circa 100 chilometri e una velocità massima di 240 kmh. Una corsa da Manhattan all’aeroporto Jfk di New York via Archer durerebbe 22 minuti, costerebbe 50 dollari e produrrebbe zero emissioni. La società conta di arrivare a consegnare 2.300 velivoli entro il 2030 per oltre 12 miliardi di ricavi e stima di raggiungere un ebitda positivo già nel 2024. Archer potrebbe poi espandersi in altri settori: trasporto merci, militare e servizi di emergenza.
Atlas Crest si è quotata al NYSE a fine ottobre 2020 dopo aver raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori. E’ stata promossa da Moelis & Company, un global financial advisor, ed è guidata dal presidente Ken Moelis e dal ceo Michael Spellacy (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Per un focus sul boom delle Spac negli Usa, si veda qui altro articolo di BeBeez