Iccrea, organizzazione che riunisce le 130 banche di credito cooperativo italiane, sta valutando la cessione di una quota di minoranza delle sue attività nella monetica, oggetto di un recente spin-off. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo il quale non è ancora stata presa una decisione definitiva in merito. La società potrebbe continuare a far parte di Iccrea, come avvenuto per altre società di prodotto. Iccrea, interpellata da BeBeez, non ha voluto commentare le indiscrezioni.
Ricordiamo che le prime voci sul progetto risalgono al 2018, quando si diceva che Iccrea stava appunto studiando un spin-off delle attività di monetica in una società ad hoc per poi cercare un investitore con il quale siglare una partnership (si veda altro articolo di BeBeez).
La divisione monetica di Iccrea comprende tutte le attività legate all’emissione e al collocamento delle carte di pagamento e all’accettazione dei pagamenti presso gli esercenti. Il polo della monetica di Iccrea è nato sulla scorta dei volumi realizzati finora dal gruppo che, insieme alle Bcc nel 2019 rappresentava il terzo player in Italia per terminali bancomat attivi, 180 mila, e il quarto per volumi transati. La valutazione del ramo di azienda della monetica potrebbe aggirarsi sui 400 milioni di euro, in base a recenti multipli che si aggirano a quasi a 20 volte l’ebitda.
Fino a due anni fa l’intenzione era unire le attività nella monetica racchiuse, nella newco Ventis spa, per la quale Iccrea aveva ottenuto da Banca d’Italia l’autorizzazione per la costituzione di un istituto di moneta elettronica (si veda qui il comunicato stampa di allora), con quelle nell’e-commerce, racchiuse in Ventis srl, startup nata nel 2015 e acquisita dal Gruppo Iccrea nel 2016, che è un marketplace attivo nel fashion, food e furniture. Alla fine però il progetto è cambiato e lo scorso maggio è stata annunciata la vendita di Ventis srl a Making Science, società spagnola di consulenza tecnologica e digitale specializzata in e-commerce e digital transformation (si veda AziendaBanca).
Sarebbe solo l’ultima delle operazioni in atto nel risiko dei pagamenti. Ricordiamo che la paytech italiana Nexi si prepara alla fusione con l’italiana Sia (operazione sulla quale però l’Antitrust ha avviato una istruttoria a inizio settembre) e si è fusa a inizio luglio con la danese Nets (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre Nexi lo scorso agosto ha siglato con Alpha Services and Holdings, la società capogruppo dell’istituto di credito greco Alpha Bank, una partnership strategica grazie alla quale la banca greca promuoverà e distribuirà ai propri clienti le soluzioni tecnologiche e innovative sviluppate da Nexi (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre Sia ha siglato lo scorso giugno con Bancomat spa un Memorandum of Understanding per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia a beneficio dell’intero sistema di pagamenti digitali del Paese (si veda altro articolo di BeBeez).