Società Agricola Garofalo, capofila della filiera agricola/bufalina del gruppo Fattorie Garofalo, ha emesso un sustainability-linked minibond da 3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha sottoscritto per intero Unicredit. Il minibond, con tasso ancorato all’Euribor 3 mesi e di durata pari a 7 anni, è garantito da Sace e prevede per la società emittente una premialità nella forma di una riduzione del tasso cedolare al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, prefissati al momento dell’emissione.
L’operazione rientra in Bond Food Mezzogiorno, il primo programma di emissione di minibond lanciato da Unicredit e Sace per finanziare i piani di sviluppo di medio-lungo termine legati alla crescita sostenibile e internazionale delle imprese del Mezzogiorno appartenenti al settore agroalimentare (si veda altro articolo di BeBeez). Un programma a cui lo scorso ottobre hanno aderito le prime otto aziende, emettendo bond green per 27 milioni di euro complessivi. Si tratta della torrefazione di caffè Moak, l’azienda vitivinicola Cantine Ermes, il Caseificio Palazzo, il produttore di salse di pomodoro Gustibus Alimentari, il pastificio De Martino, le tre aziende del gruppo siciliano Leone (Mangimi Leone, Almeda e Leone Group).
Nell’ambito del programma Bond Food Mezzogiorno, il gruppo Fattorie Garofalo ha scelto Nativa, regenerative design company e prima società benefit e B Corp in Europa, in qualità di sustainability advisor per la valutazione del proprio impatto sociale e ambientale e per la definizione di obiettivi di sostenibilità significativi e ambiziosi. Nativa aveva già assistito le prime otto aziende aderenti al programma. Il gruppo, che fa capo a Fattorie Garofalo, ha sede a Capua (Caserta) ed è controllato dall’omonima famiglia. Dal 1962 alleva bufale dal cui latte ricava mozzarella di bufala campana Dop, oltre aprodurre carni e salumi. Con una capacità di produzione annua di 45 milioni di litri di latte, Fattorie Garofalo è tra i più grandi allevatori e produttori di latte di bufala al mondo. Ha chiuso il 2020 con ricavi per 53 milioni, un ebitda di 522 mila euro circa e una posizione finanziaria netta di 886 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Fattorie Garofalo è una storica realtà campana da oltre 60 anni leader in Italia nella produzione e nell’export della mozzarella di bufala Dop nel mondo, con un fatturato di gruppo che si prospetta nel 2021 possa raggiungere i 120 milioni di euro con una crescita del 9% nell’ultimo anno. La crescita è trainata in particolare dall’export: il gruppo raggiunge con i propri prodotti oltre 40 Paesi in tutto il mondo, soprattutto in Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Paesi Bassi, con oltre il 60% fatturato che è rappresentato dalle vendite sui mercati internazionali. Il Gruppo Garofalo prevede di incrementare inoltre i punti vendita in Italia e all’estero e di rafforzare la propria presenza anche nei Paesi asiatici: anche grazie agli investimenti nel retail ha raggiunto un’occupazione media annua di circa 410 unità, con una punta massima di 480 impiegati, sia in Italia che all’estero.
Il prestito obbligazionario sostenibile appena emesso consentirà alla Società Agricola Garofalo di realizzare importanti obiettivi di sostenibilità per l’intera filiera lattiero-caseario bufalino, finalizzati a migliorare l’impatto ambientale e sociale sul territorio. L’azienda si è infatti impegnata a favorire l’approvvigionamento del 100% di energia elettrica interamente da fonti rinnovabili, anche attraverso il revamping degli impianti fotovoltaici di Francolise (Caserta) e di Cerignola-Zapponeta (Foggia) e a realizzare gli obiettivi sociali per valorizzare lo sviluppo professionale delle sue risorse interne.
Raffaele Garofalo, presidente del’omonimo gruppo, ha spiegato: “Fattorie Garofalo è capo di un gruppo a forte integrazione, sia orizzontale che verticale, che già conta altre 7 aziende zootecniche bufaline e tre stabilimenti di trasformazione. Fattorie Garofalo si distingue già nel panorama dei gruppi agroalimentari del Mezzogiorno d’Italia per essere già produttore netto di energia rinnovabile per il Gse (gestore dei servizi energetici), grazie a biogas e fotovoltaico, e la forte vocazione per le produzioni biologiche. Con il minibond sottoscritto da Unicredit ci proponiamo di migliore i nostri impianti già esistenti, per renderli più performanti e renderli più produttivi. Siamo già un produttore netto di energia elettrica verso il Gse ed intendiamo rafforzare questa posizione di preminente impegno nella produzione di energia pulita”.
Mario Melillo, responsabile mid corporate centro-sud di Sace, ha aggiunto: “Attraverso il nostro intervento Fattorie Garofalo potrà potenziare e migliorare in termini di efficienza e sostenibilità i propri processi produttivi per aprirsi a nuovi mercati e consolidare la propria presenza all’estero nonché investire in obiettivi sociali come la valorizzazione professionale delle risorse interne, rappresentando così, a tutti gli effetti, un esempio virtuoso per la filiera lattiero-caseario del sud d’Italia”.
Annalisa Areni, responsabile per il sud di Unicredit Italia, ha concluso: “Bond Food Mezzogiorno ci permette di proporre alle aziende agroalimentari del Mezzogiorno, eccellenza del made in Italy, una consulenza specialistica per la definizione delle strategie di sostenibilità unita a uno strumento finanziario evoluto come il minibond, con la possibilità di beneficiare della garanzia Sace. Grazie al prestito emesso da Garofalo il gruppo può migliorare le prestazioni di sostenibilità, con impatti per l’intera filiera lattiero-casearia bufalina del sud”.
Al di fuori del programma Bond Food Mezzogiorno, Unicredit a fine ottobre aveva sottoscritto un altro strumento green con garanzia Sace emesso da un’azienda alimentare, il minibond da 15 milioni sempre a sette anni emesso da La Linea Verde di Manerbio (Brescia), azienda fornitrice di prodotti ortofrutticoli freschi e pronti al consumo (si veda altro articolo di BeBeez).
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