Fidia spa, società torinese leader nella tecnologia del controllo numerico e dei sistemi integrati per il calcolo, la scansione e la fresatura di forme complesse, quotata a Piazza Affari, ha ottenuto l’ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale diretta da parte del Tribunale di Ivrea, che ha emesso il relativo decreto il 29 novembre (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che l’istanza di concordato preventivo era stata depositata a fine settembre, sulla base di un piano che prevede l’intervento del nuovo investitore finanziario Negma Group, specializzato in strumenti ibridi di debito ed equity, insieme a FAI Futuro all’Impresa, società milanese di advisory e di investimenti specializzata nelle operazioni di m&a e di restructuring, al fianco dell’imprenditore Giuseppe Morfino, cui attualmente fa capo il 52,03% del capitale (lo 0,2% sono azioni proprie e il resto è flottante) (si veda altro articolo di BeBeez).
Con il medesimo provvedimento, il Tribunale ha, dunque, dichiarato aperta ex art. 163 L.F. la procedura di concordato preventivo proposta da Fidia, nominando Giudice Delegato Alessandro Petronzi e confermando quale Commissario Giudiziale Ivano Pagliero. Il Tribunale ha, altresì, fissato l’udienza per la convocazione dei creditori e il relativo voto avanti al Giudice Delegato per il 27 aprile 2022.
Gli investitori FAI e Negma sono assistiti sul piano legale dallo studio Doria STA e da Gianni Origoni Grippo, mentre i profili regolamentari relativi al POC sono stati seguiti dallo studio legale DWF. Sul fronte finanziario la società è supportata direttamente dal suo vicepresidente Dino Dentis, noto commercialista torinese.
La manovra finanziaria alla base del piano e della proposta concordataria prevede nel dettaglio:
- la costituzione di una newco da parte di FAI, che delibererà un aumento di capitale per un totale di 4,1 milioni di euro, di cui 2,1 milioni saranno sottoscritti da Giuseppe Morfino mediante conferimento in natura di tutte le proprie azioni attualmente detenute nel capitale sociale di Fidia e che per i restanti 2 milioni sarà sottoscritto da Negma; in modo tale che all’esito dell’aumento di capitale, la newco sarà controllata al 55% da Negma e partecipata al 25% da FAI e al 20% da Morfino;
- dopo il provvedimento di omologa del concordato, l’emissione da parte di Fidia di un prestito obbligazionario convertibile cum warrant (POC) per un massimo di 10 milioni di euro, che verrà interamente sottoscritto da Negma;
- dopo il provvedimento di omologa del concordato, un aumento di capitale sociale di Fidia da 14 milioni di euro, di cui 2 milioni saranno versati in denaro dalla newco, 10 milioni destinati alla conversione del POC sottoscritto da Negma e altri 2 milioni a servizio dei warrant incorporati nel POC;
- all’esito dell’operazione, la newco verrà liquidata con contestuale assegnazione ai propri soci delle azioni detenute nel capitale sociale di Fidia, in misura proporzionale alle rispettive partecipazioni detenute da ciascuno nella newco;
- dopo il provvedimento di omologa del concordato, Morfino metterà a disposizione a una categoria di determinati fornitori di Fidia una porzione pari al 50% delle proprie azioni di Fidia (impegno Morfino).
All’esito dell’operazione, quindi, l’azionariato di Fidia sarà completamente diverso da oggi, con il mercato che verrà diluito rispetto all’attuale 47,5% verso una percentuale che potrà essere indicativamente attorno al 35%, ma che dipenderà, da un lato, dal prezzo di borsa delle azioni Fidia al momento dell’aumento di capitale e dall’altro dallo sconto al quale verrà deliberato quello stesso aumento. Venerdì 3 dicembre il titolo Fidia ha chiuso su Euronext Milan a 1,73 euro per azione, pari a una capitalizzazione di circa 8,9 milioni di euro.