Desa spa, il produttore dello sgrassatore universale Chanteclair, del detergente per vetri Quasar e della linea di prodotti per la cura della persona a marchio Spuma di Sciampagna e Sauber, a oggi controllato dall’imprenditore Giovanni Sala, dalla famiglia Silva e altre famiglie imprenditoriali, sta pensando di aprire il capitale a un investitore che supporti l’ulteriore crescita internazionale. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che da tempo l’azienda è corteggiata dai fondi di private equity e che finalmente la proprietà si sarebbe decisa ad accogliere un nuovo partner. Al momento, però, si sarebbe ancora in una fase più che iniziale del processo, senza ancora che sia stato individuato un advisor.
Desa, azienda specializzata in prodotti per la detergenza della casa e del bucato e per l’igiene e cura della persona e articoli da farmacia, con marchi iconici per il mercato italiano, come quelli citati più sopra, è stata fondata nel 1908 ed è oggi uno dei leader del settore in Italia, capace di sfidare big internazionali come P&G, Reckitt Benkiser e Unilever.
Con sede a Seregno (Monza Brianza), il gruppo ha chiuso il 2020 con 324,5 milioni di euro di ricavi consolidati (da 286,8 milioni nel 2019), un ebitda di 55,6 milioni (da 44,3 milioni) e un utile netto di 31 milioni (da 23,5 milioni), con una liquidità netta di 20,2 milioni (da un debito finanziario netto di 5,6 milioni l’anno prima) (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
In un’intervista al Corriere della Sera nei giorni scorsi Giovanni Sala, seconda generazione degli imprenditori lombardi, presidente della controllata Real Chimica e membro del Comitato esecutivo di Desa, ha spiegato che “in un mercato internazionale dominato dalle grandi realtà dei prodotti di consumo noi portiamo sui mercati esteri il 100% Made in Italy. Siamo in Francia, Svizzera, Europa dell’Est e vendiamo lo Sgrassatore anche in Cina. Attraverso questi mercati facciamo crescere l’Italia. Dove il gruppo continua a guardare le opportunità di acquisizione”. E infatti l’azienda ha appena varato un piano industriale che punta a portare dall’attuale 20 al 30% il peso delle esportazioni sul fatturato in circa tre anni, tanto da portare i ricavi complessivi a 500 milioni anche prima dei 5 anni.
Quanto al futuro, Sala aveva detto: “Abbiamo compiuto un percorso di inclusione di alte aziende della filiera, dei loro imprenditori perché integravano l’attività. La mia famiglia ha per esempio portato la Realchimica che distribuiva i prodotti Chanteclair. Poi è arrivata la famiglia Malagoli di Modena, la cui l‘azienda era terzista per il gruppo nella produzione di detergenti liquidi. Nel 2002 la nascita della holding Desa di cui siamo tutti azionisti. E il percorso aggregativo può continuare”. Magari, appunto, con il supporto di un investitore finanziario.