Se è vero che nel 2021 l’attività di m&a sia globale sia italiana in termini di numero e valore delle operazioni annunciate ha registrato un grande boom, così come già indicato da alcuni grandi osservatori (si veda altro articolo di BeBeez sui dati Kpmg, Bain&Company e PwC), poi nella pratica il numero delle operazioni effettivamente concluse è invece diminuito. Lo ha calcolato STPG Scouting Capital Advisors in un’analisi condotta su dati Mergermarket dal partner Filippo Bratta e dal suo team. Nel dettaglio, nel 2021 per completare le operazioni di m&a con protagonisti italiani annunciate nello stesso anno oppure anche prima (nel 2020 o anche nel 2019) c’è voluto molto più tempo che negli anni precedenti, con un calo del 7,8% del numero di operazioni finalizzate nell’anno.
La pandemia e la conseguente complessità negli spostamenti e negli incontri ha quindi sicuramente avuto un ruolo determinante in questo rallentamento dei tempi di conclusione dei deal. Ma la nota positiva è che In Italia il rallentamento è stato di misura inferiore rispetto a quello registrato a livello mondiale (-12,9%) a conferma di una situazione di positività e di attrattività del mercato italiano delle operazioni m&a che si trascina dal 2019.
Peraltro, anche sul fronte delle operazioni annunciate nel 2021 con protagoniste aziende italiane, l’aumento è stato più marcato rispetto a quello registrato a livello globale: +4,6%, con 1028 operazioni da 993 nel 2020 in Italia, contro +2,1% a 33.623 operazioni da 32.932.
Un’altra nota interessante è il fatto che delle 850 operazioni completate in Italia nel 2020, 384 avevano visto una controparte estera coinvolta, pari quindi al 45,2%, mentre nel 2021 questa percentuale è cresciuta al 51,5%, con 404 operazioni completate su un totale di 784.
Lo stesso trend di crescita del peso delle operazioni cross-border sul totale delle operazioni si è peraltro visto sull’aggregato dei deal annunciati in Italia nel corso del 2021: delle 983 operazioni annunciate in Italia nel 2020, 460 avevano visto una controparte estera coinvolta, pari quindi al 46,8%, mentre nel 2021 questa percentuale è cresciuta al 52,2%, con 537 operazioni annunciate su un totale di 1028.
Nel corso del 2021 STPG – Scouting Capital Advisors ha lavorato direttamente su cinque transazioni cross border nel ruolo di advisor: la vendita del gruppo Zapi, realtà padovana leader a livello europeo nella produzione e vendita di biocidi, alla giapponese Fumakilla Co, quotata a Tokyo e nota nel settore degli insetticidi domestici con il marchio VAPE; la vendita da parte del fondo di private equity spagnolo Miura della sua partecipata Equipe Ceràmicas, specializzata in ceramica di piccolo format, al gruppo Italcer, controllato da Mandarin Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez); l’acquisizione da parte della multinazionale alimentare spagnola Angulas Aguinaga, partecipata di PAI Partners, della società italiana Deligusti, specializzata nella marinatura di prodotti ittici e ortofrutticoli (si veda altro articolo di BeBeez); l’acquisizione della polacca Vikiplast, che realizza chiusure per dispenser di acqua minerale, da parte di CDS, società piacentina tra i principali produttori europei di chiusure per l’industria del beverage, partecipata al 35% dal fondo Taste of Italy di Dea Capital Alternative Funds sgr (si veda altro articolo di BeBeez); l’acquisizione della società quotata americana Telkonet da parte dell’italiana VDA Holding di Pordenone.