di Giuliano Castagneto
Kryalos sgr, la società di gestione di fondi immobiliari dell’omonimo gruppo fondato da Paolo Bottelli, ha venduto a UnipolSai Investimenti SGR lo storico Palazzo Mancini, trophy asset situato in via del Corso 270 a Roma, per circa 140 milioni di euro di valore complessivo, con un top cap rate per un immobile uffici nel cuore storico della Capitale (si veda qui il comunicato stampa).
L’immobile, una delle perle dell’architettura del Seicento, era in portafoglio al Fondo immobiliare Virtus, gestito da Kryalos sgr e interamente sottoscritto da veicoli di investimento in real estate riconducibili a Blackstone.
La notizia era attesa. Kryalos aveva infatti avviato l’asta per il trophy asset lo scorso ottobre affidandola a Cushman Wakefield (si veda altro articolo di BeBeez) e già allora si parlava di una valutazione di 40 milioni. L’immobile in prossimità di Piazza Venezia, che Kryalos aveva rilevato nel 2018 da Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez), fu edificato nel 1662 su progetto di Carlo Rainaldi per il duca di Nevers, Filippo Giuliano Mazzarino Mancini.
La conclusione della vendita era soggetta alla prelazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali, in quanto Palazzo Mancini è classificato come bene appartenente al patrimonio culturale italiano e pertanto di elevato valore storico e artistico. L’immobile è infatti una delle perle dell’architettura del Seicento. Caratterizzato da una maestosa facciata esterna in bugnato ispirata al barocco francese e da un imponente ingresso colonnato, Palazzo Mancini dal 1725 al 1803 ha ospitato l’Accademia di Francia, istituzione che ha reso l’immobile un punto di riferimento della cultura europea. Per lungo tempo proprietà nonché sede romana del Banco di Sicilia, oggi l’edificio è interamente locato alla Gucci, non a caso parte del gruppo francese Kering, che ne farà il quartier generale.
Lo storico immobile è costituito da 6 piani fuori terra oltre a un piano interrato, per una superficie complessiva di circa 13.000 mq. Il palazzo è stato oggetto di un snotevole intervento di valorizzazione, condotto in accordo con Gucci, che ha interessato sia l’esterno sia l’interno. Tale riqualificazione lo ha riposizionato ai più alti standard di sostenibilità consentendo di ottenere la certificazione LEED.
La qualità dell’immobiliare, il prestigio del conduttore, il numero di offerte ricevute e i valori della transazione hanno ridefinito, riferisce la nota di Kryalos, gli standard prime per edifici a uso direzionale nel centro di Roma. Bottelli ha commentato: “L’operazione conferma il forte interesse per la città di Roma e premia la nostra strategia di investire su prodotti di qualità di grande potenziale, valorizzandoli con interventi che ne consentono il successivo riposizionamento e li rendono appetibili per gli investitori”.
Kryalos SGR è una società privata e indipendente di gestione del risparmio soggetta alla normativa in materia di gestori di fondi alternativi e controllata al 100% da Kryalos Investments srl, di cui Blackstone possiede il 35% (si veda altro articolo di BeBeez). Fondata nel 2005 (in precedenza Henderson Global Investors SGR spa) da Paolo Massimiliano Bottelli, che ne è tuttora il CEO, la società si posiziona fra i player più attivi del mercato immobiliare italiano, con 55 fondi, 410 asset e 10,2 miliardi di euro di immobili in gestione a fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), in aumento dai 7,9 miliardi di fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), quando peraltro già si era registrata una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Al 31 dicembre 2021 il margine di intermediazione è cresciuto di ben il 34% raggiungendo i 38 milioni di euro (dai 28,4 milioni del 2020), con un ebitda che è balzato a 20,1 milioni di euro (da 13,4 milioni), con un risultato netto di 13,1 milioni (da 8,5 milioni) e liquidità netta per 17,8 milioni di euro (da 11 milioni precedenti). Quanto ai fondi in gestione, nel corso del 2021 Kryalos ha avviato l’operatività di 10 nuovi veicoli e ne ha istituiti 6. In particolare, nel quarto trimestre si sono concretizzate le attività propedeutiche all’avvio del primo fondo dedicato agli UTP, battezzato Keystone, che è poi ufficialmente partito lo scorso febbraio con un portafoglio di 127 milioni di euro di crediti originati e conferiti in cambio di quote del fondo stesso da Banco Desio, BPER Banca, Banca del Fucino e Cassa di Risparmio di Volterra (si veda altro articolo di BeBeez).