Le attività di Paluani andranno all’asta per 7,6 milioni di euro, cioé 100 mila euro in più rispetto all’offerta depositata da Sperlari e sulla base della quale l’azienda dolciaria di Dossobuono (Verona) famosa per i suoi pandori, panettoni e colombe pasquali, ha strutturato la sua proposta di piano concordatario discusso in udienza al Tribunale di Verona lo scorso 10 giugno (si veda altro articolo di BeBeez). All’asta andranno stabilimento, magazzino, spaccio, marchio, licenze e brevetti di Paluani. L’asta deve necessariamente essere aperta per legge, per aggiudicare in via definitiva l’azienda, consentendo ad altri soggetti di partecipare alla procedura competitiva.
Nel dettaglio, il Tribunale, con decreto datato 8 giugno, ma pubblicato lo stesso 10 giugno, ha stabilito che le offerte da parte dei soggetti interessati ad acquisire il ramo d’azienda dovranno essere presentate entro le ore 12 di lunedì 11 luglio alla cancelleria fallimentare del Tribunale di Verona e per lo stesso giorno son previste.l’udienza per l’esame, l’eventuale gara e la conseguente aggiudicazione, mentre il trasferimento dell’impresa dolciaria alla nuova proprietà, vincitrice della procedura competitiva, dovrebbe essere completato entro il 15 luglio. Data quest’ultima indicata come deadline da Sperlari per la validità della sua offerta. L’esigenza infatti è quella di correre il più possibile in considerazione del business: il lavoro per la prossima campagna natalizia dovrà iniziare già a luglio.
Nel testo della domanda di ammissione al concordato preventivo depositata in Tribunale (disponibile per agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), si sottolinea infatti che “l’offerta è caratterizzata da stringenti limiti temporali di validità, in ragione della particolare tipologia del business aziendale che, com’è noto, è fortemente stagionale. Difatti, Paluani nel mese di luglio 2022 Paluani dovrà iniziare le attività necessarie allo svolgimento della campagna natalizia, sicché è fondamentale per ogni investitore interessato all’azienda della società poter acquistare la stessa in tempo utile per indirizzare la campagna natalizia secondo le proprie direttive. Acquistare il complesso aziendale dopo il mese di luglio sarebbe simile ad entrare su un treno in corsa, senza poter davvero incidere sull’andamento della campagna, dovendo dunque attendere la fermata successiva, che, in questo caso, sarebbe oltre 9 mesi dopo, per la campagna pasquale, che, tra l’altro, ha una rilevanza molto inferiore rispetto a quella natalizia”.
Ricordiamo che il corrispettivo di 7,5 milioni di euro dell’offerta di Sperlari include circa 3,3 milioni per i beni immobili e gli impianti industriali di Dossobuono, 557 mila euro per il magazzino attuale, 1,48 milioni per gli altri beni dell’azienda e 2,13 milioni quale valore delle prospettive di avviamento e profittabilità dell’azienda, anche in considerazione del rilancio industriale della stessa azienda, conseguente all’intervento di Sperlari. A tale corrispettivo dovrà essere aggiunto poi il corrispettivo per il magazzino campagna natalizia. Infine l’offerta prevede ‘assorbimento di 48 dipendenti. Nove addetti, invece, non sarebbero riassunti perché in possesso di profili già disponibili nell’organigramma della compratrice.
Sperlari è controllata dal 2017 da Katjes International Gmbh, holding di investimento specializzata in caramelle, controllata dal gruppo tedesco Katjes Group, che tra le altre cose dal 2015 possiede la licenza per vendere le note caramelle per tosse Vicks in Europa e Russia (si veda altro articolo di BeBeez). Allora, infatti, Katjes International aveva acquisito Cloetta Italy da Cloetta, il gruppo svedese quotato alla Borsa di Stoccolma, produttore di caramelle e merendine. A sua volta Cloetta Italy, poi ribattezzata Katjes Italy, attraverso Sperlari srl produce e vende iconici marchi come lo stesso Sperlari, Saila, Dietor, Dietorelle, Galatine e Pasticca del Re Sole negli stabilimenti di Cremona, Gordona, San Pietro in Casale e Silvi Marina. Sperlari, inoltre, dall’aprile del 2021 controlla anche il 75% di Dulcioliva, storico produttore di cioccolato piemontese fondato quasi 100 anni fa e specializzato in particolare nei noti cioccolatini cuneesi, oltre che in tartufi, gianduiotti e praline (si veda altro articolo di BeBeez). Luca Longaretti, ceo del gruppo Paluani, senza svelare il nome del potenziale investitore, aveva detto lo scorso marzo al Corriere del Veneto che era arrivata una manifestazione di interesse e il nuovo azionista avrebbe avuto una maggioranza importante.