Un’analisi del Centro Studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions, società controllata da RINA Prime Value Services (la controllata del gruppo RINA che si occupa di Real Estate), ha evidenziato che nei primi sei mesi del 2022 in Italia 77.656 immobili sono andati in asta giudiziaria, dato piuttosto in linea con i 77.000 asset dello stesso periodo del 2021 (si veda qui il rapporto del primo semestre del 2021) e i 126.083 della fine dello scorso anno. Il valore complessivo dell’offerta minima di partenza è risultato superiore a 11,1 miliardi di euro, mentre il valore medio dei beni posti in asta è stato di circa 143 mila euro (si veda qui il comunicato stampa).
Numeri in crescita che trovano riscontro in altre ricerche di settore: secondo lo studio dell’osservatorio di Cherry Brick, soluzione nata lo scorso gennaio dall’universo tecnologico di Cherry Srl, a sua volta startup fintech di cui l’ex ad di Banca Ifis Giovanni Bossi è cofondatore, nei primi quattro mesi del 2022 in Italia sono stati circa 69.000 gli immobili venduti in asta giudiziaria, oltre il 13% in più dello stesso periodo del 2021, ma per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 11,5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A questo proposito è importante sottolineare che il valore riportato da Astasy non è confrontabile con quello riportato da Cherry Brick, in quanto quest’ultimo riflette gli esperimenti d’asta, ossia il numero di volte in cui lo stesso immobile viene messo all’incanto.
Un’altra ricerca, redatta invece da Reviva, prima startup in Italia specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari, fondata da Ivano De Natale e Giulio Licenza, ha segnalato come nel primo semestre 2022 ci siano state 108.137 aste in tutta in Italia, (anche questo dato è basato ugli esperimenti) in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, anche se ancora in flessione del 17,5% rispetto al 2019. Un andamento che ricorda da vicino quello del primo trimestre dell’anno, ma che denota anche un pur lieve rallentamento rispetto ai primi tre mesi del 2022, periodo in cui le aste sono state 52.627, con una crescita del 17,7% rispetto al primo trimestre 2021, e in flessione del 10% , quindi meno marcata, rispetto allo stesso periodo del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando alle ultime rilevazioni del Centro Studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions, dei 77.656 immobili pubblicati all’asta, il 75% è rappresentato da esecuzioni immobiliari, ovvero immobili oggetto di pignoramento; solo il 22% invece è riconducibile a procedure concorsuali, ovvero fallimenti, concordati preventivi e altre procedure riconducibili a crisi societarie.
Mirko Frigerio, fondatore e vicepresidente Esecutivo NPLs RE_Solutions e Presidente del Centro Studi AstaSy Analytics, ha commentato: “Si tratta di un numero di pubblicazioni contenuto su cui gravano ancora gli effetti scaturiti dalla chiusura dei tribunali in tempi pandemici, e che per questo non rappresenta la fotografia del grafico delle sofferenze e della difficoltà che il paese Italia sta affrontando e affronterà nei prossimi anni”.
A livello geografico, la Lombardia è rimasta la regione italiana con il maggior numero percentuale di annunci di aste immobiliari con il 15,7%, sebbene in calo dal consueto 20%. Lanciata anche la Sicilia, con l’11,35%, seguita dalla Campania con il 9,30% mentre sale il Lazio, che segna un discreto aumento percentuale all’ 8,1%, seguito dalla Toscana con il 6%. I tribunali dove sono più numerose le pubblicazioni sono stati Milano, con 2451 aste partecipabili, Catania (1982), che alza l’asticella per tutta la Sicilia, a seguire Brescia (1796) e Bergamo (1682), confermando per l’ennesima volta come l’asse Bre-Be-Mi rimanga ancora quello con la maggiore presenza di beni finiti all’asta. Seguono in quinta posizione, ma solo per una più lenta ripresa alla normalità, il Tribunale di Roma, e a seguire Perugia, Ancona, Cagliari, Macerata e Velletri.
“L’enorme numero di pubblicazioni in queste macroregioni riflette ancora, purtroppo, una importante presenza di crediti deteriorati, che sono però ancora riconducibili ad accadimenti del passato. Infatti, sono ancora del tutto assenti le esecuzioni e procedure databili ai due anni di Covid“, ha aggiunto Frigerio.
Seppur con una cauta ripresa, stanno aumentando rispetto ai due anni di “stop Covid” le pubblicazioni per gli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale. In questo primo semestre sono state infatti il 52% (contro il 46,34% del 2021) il numero di aste pubblicate con come oggetto un immobile residenziale. Seguono i terreni che restano percentualmente stazionari al 11,69%. Le autorimesse in asta, normalmente oggetto correlato alle residenze, vengono invece spesso scollegate e messe all’asta in modo autonomo e hanno occupato l’8,81% delle pubblicazioni. Altra voce importante sono uffici, negozi e laboratori che pesano il 7,7%, numero purtroppo sempre in aumento ma che si presta molto spesso a cambi di destinazione d’uso e trasformazione. Capannoni e siti di fabbrica artigianali e industriali pesanoper circa il 5,38%; Restano sempre importanti le pubblicazioni di hotel e cantieri in costruzione che, purtroppo, rappresentano insieme oltre l’1,3% delle unità in asta in questo primo semestre.
NPLs RE_Solutions è specializzata nei servizi di advisory strategica nel settore degli NPE e assiste i clienti nel processo di definizione delle strategie, gestione e recupero dei crediti NPE: dalla analisi dei portafogli alla individuazione della migliore strategia di recupero, alla gestione di single name/special situation e al sub-servicing operativo per la gestione delle procedure giudiziali e il recupero stragiudiziale. I suoi clienti sono servicer, banche, investitori qualificati e banche d’affari, e partecipa al Tavolo di Studio delle Esecuzioni Italiane T.S.E.I. Ricordiamo che Npls RE Solutions (il cui primo azionista era il Gruppo Gabetti con il 34% affiancata da RINA Prime Value Services con il 33%) e la società italiana di aste immobiliari Astasy hanno deciso di fondersi nel 2019 per poi attuare il merger l’anno successivo, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione del business dei non performing loan (si veda altro articolo di BeBeez). Le basi per l’operazione erano state però messe nel 2017, quando Astasy srl aveva comprato il 33% delle quote di NPLs RE_Solutions (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi Npls RE Solutions è partecipata al 15% da Gabetti, al 60% dal Gruppo Rina e al 15% dallo stesso Frigerio.