I fondi Alpha Private Equity e Peninsula Investments puntano insieme all’acquisto e al delisting di Prima Industrie spa, oggi quotata a Piazza Affari sul segmento Star. Lo ha comunicato ieri la società, che guida un gruppo leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi laser per applicazioni industriali e macchine per la lavorazione della lamiera, oltre ad elettronica industriale, sorgenti laser e soluzioni per l’additive manufacturing.
Nella sua nota, la società ha precisato che i due fondi lo scorso giugno hanno sottoscritto separate manifestazioni di interesse non vincolanti con alcuni azionisti di Prima Industrie spa per aprire trattative esclusive per l’acquisto delle rispettive quote e per il successivo lancio di un’opa obbligatoria al prezzo indicativo di 25 euro per azione e che a questo fine il Consiglio di amministrazione della società ha deliberato di consentire ai due fondi di effettuare una limitata due diligence con esclusione di qualsiasi informazione privilegiata. La due diligence è attualmente in corso (si veda qui il comunicato stampa).
Il titolo ieri su Euronext Milan ha chiuso in rialzo del 7,45% a 18,74 euro per azione, per una capitalizzazione di 182,3 milioni di euro. Da venerdì 1° luglio a venerdì 8 luglio, però, il titolo aveva già guadagnato il 28% e ieri la giornata è subito partita di nuovo al rialzo, ragione per cui il Cda è stato indotto a dare delle spiegazioni.
Prima Industrie, quotata alla Borsa Italiana dal 1999, è una public company. Consob indica oggi come primo azionista con poco più del 28% il trust Rashanima che fa capo alla famiglia di finanzieri britannici Mansour, di origine palestinese e di religione cristiana. Ci sono poi due soci cinesi, Lee Sou Leung Joseph e Yunfeng Gao, entrambi con circa il 10%, e infine si segnala Lazard Freres Gestion con poco più del 5%.
Con oltre 40 anni di esperienza, il gruppo vanta circa 14.000 macchine installate in più di 80 Paesi ed è fra i primi costruttori mondiali nel proprio mercato di riferimento. Conta circa 1700 dipendenti, ha stabilimenti produttivi in Italia, Finlandia, USA e Cina e si avvale di una presenza diretta commerciale e di after-sale in tutto il mondo. Il Gruppo Prima Industrie è strutturato in quattro Business Units: Prima Power – sviluppo, produzione e commercializzazione di macchine laser e per la lavorazione della lamiera (macchine laser 2D e 3D, sistemi di foratura laser, punzonatrici & sistemi combinati, piegatrici & pannellatrici); Prima Electro – sviluppo, produzione e commercializzazione di elettronica embedded per applicazioni industriali; Convergent Photonics – sviluppo e produzione di diodi e sorgenti laser sia industriali che medicali; Prima Additive – sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni di additive manufacturing con le tecnologie Powder Bed Fusion e Laser Metal Deposition.
Prima Industrie ha chiuso il primo trimestre 2022 con 93,3 milioni di euro di ricavi (13,4% dal primo trimestre 2021), un ebitda rettificato di 6,2 milioni (da 5,7 milioni) e un debito finanziario netto di 75,2 milioni (da 99,4 milioni), a fronte di un portafoglio ordini di 253,5 milioni (+71,4%), in ulteriore crescita a 277,6 milioni a fine aprile (si veda qui il comunicato stampa). Il 2021 si era invece chiuso con 407,6 milioni di euro di ricavi (+22,4% dal 2020), un ebitda rettificato di 35,7 milioni (da 28,4 milioni), un debito finanziario netto di 68,4 milioni (da 96,3 milioni) e un portafoglio ordini di 215,2 milioni (+72,5%) (si veda qui il comunicato stampa).