Banco BPM ha completato la cessione del portafoglio di UTP e di NPL da 700 milioni di euro (progetto Argo), annunciata lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, strutturata come cartolarizzazione, riguarda come noto un portafoglio composto per metà da UTP e per metà da NPL, per il 90% rappresentati da prestiti corporate e con il 70% del totale costituito da prestiti secured e il 30% da unsecured.
Nel dettaglio, i crediti sono stati ceduti al veicolo di cartolarizzazione Tevere SPV srl (si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale), che ha emesso titoli asset-backed che le cui note senior, con scadenza legale 2041 e cedola 2%, sono state sottoscritte da Banco BPM, mentre le mezzanine e junior sono state sottoscritte da Elliott International, The Liverpool Limited Partnership (controllata da Elliott), Gardant spa e Gardant Investor sgr. Ricordiamo peraltro che Elliott è anche azionista di controllo del Gruppo Gardant, il quale ricopre in questa operazione il ruolo di Master Servicer e Special Servicer.
Banco BPM, che è anche azionista al 30% di Gardant Liberty Servicing spa, joint-venture nel recupero crediti con Gardant che detiene il restante 70% (si veda altro articolo di BeBeez), è stata assistita da Chiomenti, mentre Elliott e il gruppo Gardant sono stati assistiti da Legance – Avvocati Associati (si veda qui il comunicato stampa degli studi legali).
Piazza Meda è così riuscita ad ottenere un’ulteriore contrazione del peso dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi a bilancio: al netto della conclusione del Progetto Argo, infatti, l’NPE ratio a fine marzo scenderà dal 5,5% al 4,9% (era al 7,5% a fine marzo 2021), con crediti deteriorati in discesa a 5,6 miliardi (dai 6,3 miliardi a fine marzo senza considerare Argo e dagli 8,7 miliardi di fine marzo 2021), portando quindi sia l’NPE ratio sia i valore dei crediti deteriorati al di sotto dei target fissati per fine 2024, rispettivamente a 6 miliardi di euro e 4,8%
In particolare, ad abbattere lo stock di crediti deteriorati sul bilancio della banca nel corso dell’ultimo anno son state due distinte maxicartolarizzazioni di NPL, ciascuna del valore lordo di 1,5 miliardi di euro. La prima, denominata progetto Rockets, è stata effettuata a giugno dello scorso anno tramite il veicolo Aurelia spv srl e assistita da GACS sulla tranche senior, su cui all’epoca Credito Fondiario, e oggi Gardant, svolge il ruolo di master e corporate servicer, calculation e paying agent, ReoCo servicer e ReoCo corporate servicer, mentre lo special servicer è proprio la joint venture con Gardanrt Liberty Servicing (si veda altro articolo di BeBeez). La seconda è invece una cartolarizzazione sintetica, chiusa a metà dello scorso gennaio, grazie all’ausilio del Fondo Europeo di Garanzia, con il Gruppo BEI, costituito dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e dal Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei) (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Gardant, con i suoi team specializzati è operativa nel settore dei crediti high risk e UTP sin dal 2013, allora sotto le insegne del Credito Fondiario, con particolare focus nel mondo corporate e PMI appunto dal 2016. Poi nell’estate del 2021 le due attività, i crediti in bonis e quelli distressed, si sono separate appunto con la costituzione del gruppo Gardant, cui sono state conferite le attività nei crediti deteriorati del Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez), mentre Credito Fondiario, oggi CF, ha avviato la trasformazione in challenger bank hi-tech per le pmi. Entrambe le realtà, come sopra accennato sono controllate all’87% da Elliott con il resto del capitale in capo al management e altri investitori tra cui la società di investimento Tages, fondata nel 2011dagli ex investment banker Panfilo Tarantelli (attuale presidente di Credito Fondiario) e Sergio Ascolani, e presente nel capitale della banca dal 2013.
Ricordiamo che Gardant Investor sgr lo scorso dicembre ha siglato il closing del suo fondo a 500 milioni di euro, che con una leva di due a uno equivale a una potenza di fuoco di 1,5 miliardi da investire in direct lending a pmi e nelle infrastrutture (si veda altro articolo di BeBeez).