di Alessandro Albano
Nei primi sei mesi del 2022 sono stati iscritti nei tribunali italiani 3957 nuovi fallimenti, circa il 20% in meno di quelli aperti nello stesso periodo del 2021. Lo rileva Cherry Sea (si veda qui comunicato stampa), l’osservatorio sulla giustizia fallimentare di Cherry srl, società che fornisce servizi di intelligenza artificiale agli operatori del credito, di cui è co-fondatore l’ex ad di Banca Ifis Giovanni Bossi (oggi a capo di Cherry Bank).
Inoltre, nello stesso periodo sono stati definiti 7.264 procedimenti, dato leggermente inferiore a quello del 2021 (-6%), e lo stock è stato ridotto a 64.000 procedure pendenti, in netta diminuzione (-11%) rispetto alla fine dello scorso anno.
Dalla fine del 2019 a oggi, in particolare, il volume dei fallimenti giacenti nei tribunali italiani è stato ridotto di quasi il 23% nonostante nel 2021 ci sia stato un aumento su base annua dell’8% delle pratiche aperte, mentre è diminuito del 6% il volume delle procedure arretrate rispetto al 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando al primo semestre di quest’anno, l’analisi di Cherry Sea prende in esame l’attività delle prime 20 sezioni fallimentari per volume di attività, quindi: Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Roma, Torino, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. In questi tribunali, l’analisi della società di AI ha evidenziato che sono stati aperti complessivamente 2014 procedimenti e ne sono stati chiusi 3465, circa la metà dei rispettivi valori totali nazionali, con lo stock che al 30 giugno ammonta a 29.100 procedure pendenti.
Secondo il report, il primo tribunale per numero di nuovi procedimenti è Roma con 387, numero tuttavia inferiore di oltre il 50% rispetto a quello del primo semestre 2021 (878); seguono Milano con 317 (-60% rispetto a giugno 2021) e Catania con 138 (-45%). All’altra estremità della classifica, i tribunali con il minor numero di nuove iscrizioni sono Treviso (38), Busto Arsizio (36) e Cagliari (35). In generale, per tutti i venti tribunali in questi sei mesi si è registrata una diminuzione di nuove pratiche aperte rispetto al primo semestre del 2021. Quanto a procedimenti definiti, il primo tribunale in Italia è Milano, che nel semestre ha portato a termine 709 pratiche, dato tuttavia nettamente inferiore (-44%) rispetto a quello della prima metà del 2021. Seguono Roma con 353 (-53%) e Bergamo con 225 (-43%). Le sezioni che hanno chiuso meno procedimenti, invece, sono Modena con 89 (-60%), Genova con 79 (-43%) e Firenze con 74 (-71%).
Gli unici due tribunali tra i primi venti a chiudere meno procedimenti di quanti ne siano stati aperti sono il capoluogo toscano e la capitale: a Firenze, in particolare, al 30 giugno sono stati aperti 128 procedimenti, per un Clearance Rate (rapporto tra procedimenti definiti e procedimenti sopravvenuti) pari a -42%. Il tribunale, invece, con il Clearance Rate più alto è Treviso (260%), seguito da Padova (200%) e da Cagliari (194%). Il CR medio dei venti tribunali è del 103%.
Firenze e Roma, inoltre, sono le sole due sezioni che hanno visto aumentare il proprio stock, che si attesta rispettivamente a 1530 pendenti (+3%) e 5066 (+0,6%); i tribunali, viceversa, che hanno inciso maggiormente sul proprio arretrato sono Bergamo, che lo ha ridotto di quasi il 10% rispetto a fine 2021 portandolo a quota 976 pendenti, Treviso (887, pari a -8,5%) e Vicenza (839, pari a -8%). Mediamente, nei primi venti tribunali italiani lo stock è stato ridotto del 4,5%.
Per Cherry Sea, i tribunali con lo stock più voluminoso al 30 giugno 2022 sono Roma (5066), Milano (3993) e Bari (1802). Le regioni, invece, in cui è concentrato il maggior numero di pendenti sono Lombardia (11234), Lazio (8403) e Campania (6578); viceversa, quelle più “scariche” sono Basilicata (721), Trentino – Alto Adige (615) e Molise (342). A livello territoriale, lo stock è distribuito per il 26% nel Centro Italia, per il 24% al Sud, per il 23% nel Nord Ovest, per il 15% nel Nord Est e per il restante 12% nelle Isole.
Cherry Sea non è l’unico osservatorio dell’universo della startup fintech Cherry. Un altro importante strumento è Cherry Brick, acronimo di Bright RealEstate Investment Credit KnowHow, nato nel 2022 gennaio con l’obiettivo di monitorare gli immobili all’asta di maggior interesse secondo specifici parametri indicati dall’investitore. Secondo il primo studio di Brick, da gennaio ad aprile 2022 sono stati venduti circa 69.000 immobili tramite asta giudiziaria, oltre il 13% in più dello stesso periodo del 2021, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 11,5 miliardi di euro. La Lombardia, secondo lo studio, è la regione italiana con il maggior numero di lotti messi all’asta, 9640, mentre Roma, con 1547, è la prima città: nella capitale i beni in vendita sono tre volte quelli di Palermo e quasi quattro volte quelli offerti a Milano (si veda altro articolo di BeBeez).