Hawk – Eye DMCC, operatore di private equity con sede a Dubai, e il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, gestito da Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, vanno al salvataggio di Titagarh Firema spa (Firema), storica azienda di Caserta, specializzata nella progettazione, costruzione e riparazione di materiale ferroviario, che impiega circa 400 dipendenti tra i siti di Caserta e Savona, in forte difficoltà finanziaria. I due nuovi soci acquisiranno il 44% della società in aumento di capitale (si vedano qui il comunicato stampa del MISE, qui il Bollettino Antitrust e qui l’avviso al mercato e qui The Times of India). De Berti Jacchia ha assistito il Gruppo Titagarh nell’operazione.
Firema è oggi controllata direttamente dal gruppo indiano Titagarh (87,65%) e indirettamente da Shivaliks Mercantile Private Limited (12,35%), la quale è comunque riconducibile alla stessa famiglia Chowdhary che controlla il gruppo Titagarh, attivo nella produzione di materiale rotabile, compresi treni e metropolitane, nonché nella progettazione e realizzazione di vagoni merci. La società italiana, attiva in tutta Europa, ha chiuso l’esercizio 2020-2021 al marzo 2021 con 66 milioni di euro di ricavi, un ebitda negativo per 6 milioni e una perdita netta di poco meno di 8 milioni (che si somma a quelle di 2,8 milioni, 2,2 milioni e 10,5 milioni registrate, rispettivamente, nel 2020, 2019 e 2018), a fronte di un patrimonio netto di 20,8 milioni e di un debito finanziario netto di 81,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). L’ultimo esercizio, chiuso lo scorso marzo, ha a sua volta registrato una perdita di circa 9 milioni. Per il prossimo esercizio di prevede però un ritorno all’ebitda positivo e la società ha già un libro ordini da 500 milioni di euro che coprono i prossimi 4-5 anni.
Per riequilibrare la situazione finanziaria, Titagarh Bridges & International Private Limited, Shivaliks Mercantile Private Limited e Titagarh Wagons Limited, tutte società del gruppo Titagarh, hanno quindi siglato un accordo con il Fondo di Invitalia e con Hawk – Eye DMCC, che prevede due aumenti di capitale successivi per un totale di circa 20 milioni di euro: il primo verrà sottoscritto dalle società del gruppo Titagarh (per 5,4 milioni), mentre il secondo sarà sottoscritto da Invitalia e Hawk. A esito di queste operazioni il capitale sociale di Firema sarà suddiviso in azioni di categoria A, B, C e D e sarà detenuto per il 56,06% dal gruppo Titagarh (azioni A e D), per il 30,3% da Invitalia (azioni B, per un investimento di 10 milioni) e per il restante 13,64% da Hawk (azioni C, per 4,5 milioni). L’operazione porta l’equity value di Firema a 33 milioni di euro, sulla base di un enterprise value di 118 milioni.
Sul fronte della governance, il Gruppo Titagarh sarà quindi il principale azionista di Firema e avrà la maggioranza negli organi di amministrazione della società. Tuttavia, Invitalia avrà dei diritti di veto sulle decisioni strategiche di Firema (per esempio, modifiche al budget e business plan, nonché nomina del senior management), tale da assicurarle il controllo congiunto su Firema.
Ricordiamo che il cosiddetto Fondo salvaimprese di Invitalia ha già investito in una serie di aziende italiane in difficoltà, a partire da Corneliani, la griffe della moda maschile made in Italy, che aveva visto il fondo nell’estate del 2020 sottoscrivere l’accordo per un investimento di 10 milioni di euro assieme a Investcorp (che aveva investito a sua volta 7 milioni, si veda altro articolo di BeBeez). Tutta la storia si è poi però prolungata e si è definitivamente conclusa lo scorso ottobre con l’omologa del concordato (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio agosto, invece, il Fondo di Salvaguardia aveva partecipato al salvataggio di Conbipel spa, la catena italiana di abbigliamento prima controllata dal fondo americano Oaktree Capital Management e finita in amministrazione straordinaria nel gennaio 2021. Invitalia ha infatti affiancato il fondo Grow Capital Global Holdings PTE, operatore di private equity di Singapore fondato nel 2019 dai fratelli Ajay and Arvind Vij, che a inizio agosto ha formalmente acquisito i complessi aziendali di Conbipel (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio giugno, invece, era stata la volta della Società Appalto Lavori Pubblici (Salp), player italiano nel settore petrolifero, che ha deliberato un aumento di capitale che è stato sottoscritto per 4 milioni di euro dal Fondo salvaimprese, per 4 milioni da Friulia, la finanziaria regionale di sviluppo del Friuli, e per 5,3 milioni da Salp International. Inoltre Invitalia e Friulia hanno garantito anche la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile di 5 milioni di euro complessivi (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso febbraio, inoltre, il Fondo di Invitalia si è inserito nel salvataggio di Wal-cor, storico produttore cremonese di uova di Pasqua e monete di cioccolato, il cui concordato preventivo è stato omologato dal Tribunale di Verona, sulla base di un piano che prevede, oltre all’intervento del team Global Special Situations di JP Morgan Asset Management, appunto anche del Fondo Salvaimprese di Invitalia (si veda altro articolo di BeBeez). Peraltro poi l’operazione si amplierà anche a Pernigotti, visto che a fine agosto sempre JP Morgan Asset Management ha siglato il contratto di compravendita relativo al salvataggio dello storico produttore di cioccolato e torrone di Novi Ligure, controllato dal luglio 2013 dal gruppo familiare turco Toksöz (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto del fondo Usa è infatti quello di accorpare i due gruppi in modo da creare un unico polo del cioccolato. Nel luglio 2020, infine, ricordiamo che il Fondo di Salvaguardia aveva sottoscritto un aumento di capitale di Canepa, produttore comasco di tessuti di alta gamma (si veda altro articolo di BeBeez).
In occasione dell’ultima operazione su Firema, il ministro Giancarlo Giorgetti ha commentato: “E’ un bel risultato per i lavoratori di una azienda che potrà guardare al futuro con fiducia, rilanciando le attività produttive in un settore importante come quello ferroviario. Il metodo Corneliani dimostra ancora una volta la sua efficacia come strumento a disposizione di aziende che puntano a realizzare un serio piano d’investimento”.