Si deciderà oggi il futuro della Sampdoria? Non è detto. La squadra di calcio genovese si trova infatti in una situazione estremamente delicata dal punto di vista finanziario e l’assemblea che si dovrebbe tenere oggi in seconda convocazione deve decidere se votare o meno a favore dell’aumento di capitale da 30 milioni di euro deliberato dal consiglio di amministrazione. Ma le ultime notizie sono che l’assemblea potrebbe slittare ancora di qualche giorno, perché l’ex presidente Massimo Ferrrero si starebbe adoperando per trovare ulteriori linee di credito che gli permetterebbero di coprire il fabbisogno immediato della società e nel frattempo verificare se esiste una alternativa reale all’offerta vincolante presentata nelle scorse settimane dal fondo britannico Merlyn Partners, attraverso il suo advisor Lazard (si veda qui Il Secolo XIX). Ma accumulare ulteriori ritardi significa giocare con il fuoco, perché la situazione finanziaria è sempre più critica e il rischio del fallimento è dietro l’angolo.
L’offerta di Merlyn prevede come noto, non solo la sottoscrizione integrale dell’aumento da parte del fondo, ma anche la messa a disposizione di altri 20 milioni di euro di nuova finanza (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto, secondo quanto risulta a BeBeez, a condizione che l’equity attuale venga valutato zero e che quindi l’attuale socio di maggioranza Spettacolo Holding srl si faccia completamente da parte.
Ma è proprio questo il punto. Perché l’ex presidente Massimo Ferrero non avrebbe intenzione di lasciare la presa e vorrebbe in qualche modo restare azionista del club con una quota significativa, pur non volendo partecipare alla ricapitalizzazione. Un’ipotesi alternativa di cui si parlava nei mesi scorsi era quella rappresentata da Khalid Faleh al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. Ma nella realtà, almeno sinora, non si è mai ancora vista una proposta vincolante da parte sua, perché sul fondo di garanzia escrow non è mai arrivato alcun versamento.
Ricordiamo che Ferrero da fine 2020 non ricopre più alcun ruolo nel club e nelle sue società, dopo le tensioni giudiziarie che lo hanno interessato (si veda altro articolo di BeBeez). Per salvare le sue Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe entrate in concordato, Ferrero aveva infatti messo in vendita la società sportiva già nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia, rappresentato da Gianluca Vidal, il 100% di Spettacolo Holding, che detiene fra l’altro appunto il 99,96% della Sampdoria ed è controllata al 100% da Holding Max srl, che a sua volta è detenuta da Vanessa Ferrero (figlia di Massimo) all’80%, da Giorgio Ferrero (nipote di Massimo) al 15,24% e da Unione Fiduciaria per il restante 4,76%.
Tempo da perdere comunque non ce n’è più. i 50 milioni servono subito, perché ormai la squadra non ha più asset da vendere o ipotecare né ricavi da incassare, se non quelli derivanti dalla vendita dei biglietti delle partite. Sul primo fronte, infatti, gli immobili sono già stati tutti caricati di mutui e i marchi Sampdoria sono stati ceduti da tempo a Intesa Sanpaolo e ripresi in affitto con un contratto di sale-and-lease-back. In particolare, si legge nella Relazione al bilancio 2021, “nell’agosto 2018 la società e la controllante hanno disciplinato tramite scrittura privata l’impegno di quest’ultima all’esercizio del diritto di opzione di acquisto dei marchi Sampdoria (attualmente in concessione di utilizzo dalla controllante alla controllata) dalla Mediocredito Italiano spa (ora Intesa San Paolo spa) che è proprietaria dei suddetti marchi sulla base di un ‘contratto di lease back’ stipulato in data 28 luglio 2011 e scadente, per effetto della moratoria concessa dalla banca, nell’esercizio 2025. L’accordo garantisce alla società la certezza di fare uso dei marchi Sampdoria anche dopo la cessazione del lease back con la possibilità di riacquisirne la titolarità”.
Quanto ai ricavi, quelli da diritti tv sono già stati a loro volta ceduti in anticipo alle banche. Sempre nella Relazione al bilancio 2021 si legge che “in linea con gli esercizi precedenti, la società ha coperto il proprio fabbisogno finanziario corrente con il ricorso ad anticipazioni finanziarie costituite dalla cessione di crediti per diritti audiovisivi della Stagione 2021/2022 e attivando una linea di credito collegata all’anticipazione dei diritti televisivi della Stagione 2022/2023, garantita con il sistema del c.d. ‘paracadute'”. In totale si tratta di 17,2 milioni di euro di linee di credito erogate da Banca Sistema Factor a fronte di cessione di crediti commerciali per diritti audiovisivi maturandi nei confronti dei broadcaster.
Così è evidente che i conti della stagione 2021-2022 sono messi ben peggio di quelli già critici della stagione precedente, che avevano visto la squadra chiudere il bilancio al 31 dicembre 2021 con una perdita netta di 24,4 milioni di euro, il terzo esercizio consecutivo chiuso in rosso per il club ligure (-14,7 milioni nel 2020), a fronte di un valore della produzione di 76,3 milioni (dai 75,7 milioni del 2020) e di una perdita operativa di 81,2 milioni (ebitda negativo per 14,9 milioni nello schema Asset quality Review 2), con un debito finanziario netto di 66,4 milioni (90,4 milioni nello schema Asset Quality Review 2) (si vedano qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente; e qui il bilancio ufficiale).
A proposito di debito, che a oggi si aggira intorno ai 150 milioni di euro complessivi, secondo quanto risulta a BeBeez, il fondo Merlyn avrebbe già intavolato trattative con i principali creditori finanziari e con SACE, proponendo non uno stralcio bensì una rimodulazione delle scadenze e una revisione delle condizioni.
Obiettivo del fondo avviato dal banchiere italiano Alessandro Barnaba e dall’olandese Maarten Petermann, entrambi ex JP Morgan, sarebbe quello di riequilibrare la situazione finanziaria del club ligure e di rilanciarlo, così come ha fatto con il club francese Lille Olympique Sporting Club (LOSC) dopo averlo rilevato nel dicembre 2020 dall’ex presidente Gerard Lopez (si veda qui il comunicato stampa di allora).