AMCO, l’asset management company del Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidata da Marina Natale, ha ceduto in gestione a SACE SRV, società del gruppo SACE, specializzata in servizi informativi, monitoraggio e recupero crediti anche nelle aree geografiche più remote del mondo, un portafoglio di esposizioni corporate non performing distribuite in 20 Paesi esteri (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione rientra nell’ambito della nuova collaborazione avviata dalle due società con l’obiettivo di gestire crediti relativi a debitori residenti all’estero e di migliorare l’efficacia e l’efficienza nella valorizzazione dei crediti non performing. Peraltro, non è la prima volta che le due società lavorano insieme: a novembre 2021 avevano già stretto un accordo analogo, che allora prevedeva anche la gestione comune di crediti domestici (si veda qui il comunicato stampa).
Per AMCO gli ultimi giorni sono stati particolarmente concitati. All’inizio di questa settimana la società ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto per un massimo di 400 milioni di euro sulle obbligazioni senior preferred unsecured denominate in euro con scadenza 17 luglio di quest’anno, emesse per 1,25 miliardi e, contestualmente, ha collocato un’obbligazione senior unsecured a quattro anni, con scadenza 6 febbraio 2027, per un importo nominale di 500 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, prima di Natale, la società aveva approvato il Piano Strategico 2025, denominato made in AMCO, che prevede, tra l’altro, acquisti di nuovi portafogli per 7,5 miliardi, bilanciati tra npl e utp, oltre al lancio di nuovi progetti con partner strategici per rispondere ai nuovi scenari di mercato (si veda altro articolo di BeBeez). Gli acquisti saranno agevolati dall’esclusiva vinta all’inizio di agosto, insieme a Gardant (primario servicer di crediti deteriorati nel mercato italiano), per creare una partnership strategica sulla gestione degli utp e degli npl del gruppo Bper Banca (si veda altro articolo di BeBeez).
Il piano punta alla creazione di fondi multi-originator per un totale di 1,5 miliardi di asset in gestione, relativi a specifici settori, aree geografiche o categorie di imprese in difficoltà e all’implementazione della piattaforma Glam – guaranteed loans active management, alla quale la Commissione UE aveva dato il via libera a fine agosto (si veda altro articolo di BeBeez), per la gestione dei crediti garantiti post Covid, per la quale si stima una contribuzione di complessivi 11,1 miliardi, di cui 2,9 miliardi in gestione proprio ad AMCO e 8,2 miliardi in gestione a special servicer, entro il 2025.
In prospettiva, l’asset management company stima una crescita degli asset in gestione a 38,2 miliardi nel 2025, ovvero 44,6 miliardi includendo quelli relativi alla piattaforma Glam in gestione agli special servicer. Il mix “gestionale” dovrebbe vedere un incremento dei volumi gestiti in outsourcing dal 28% a fine 2022 al 40% a fine 2025. Il collection rate è previsto invece in aumento da circa il 4,5% – atteso per il 2022 – al 7,2% nel 2025, includendo gli incassi relativi alla piattaforma Glam.