dii Sergio Governale
In arrivo la ricapitalizzazione da 25 milioni di euro per IIA-Industria Italiana Autobus, azienda proprietaria dei marchi Menarinibus e Padane con sede legale a Roma, quartier generale e sito produttivo a Bologna e stabilimento principale a Flumeri (Avellino), che fa capo a Invitalia (42,76%), Leonardo (28,65%) e alla società automobilistica turca che produce principalmente autobus e furgoni Karsan (28,59%).
L’operazione prevede un aumento di capitale di circa 21,5 milioni e la ricostituzione di riserve per una cifra intorno ai 3,5 milioni. L’assemblea dei soci dell’ex BredaMenarinibus si è aperta lunedì scorso per l’approvazione della ricapitalizzazione e, dopo aver ricevuto nella stessa serata il via libera del Ministero delle imprese e del made in Italy, dovrebbe chiudersi il prossimo 24 febbraio “per consentire l’espletamento di tutte le attività amministrative necessarie per concludere l’iter e, dunque, l’iniezione di nuova liquidità nelle casse dell’impresa”, come riportato da Il Mattino e dal Corriere di Bologna.
Secondo indiscrezioni, non solo Invitalia ma anche Leonardo sarebbero pronti a fare la loro parte fin da subito, mentre sembrerebbero più restii i turchi, che vorrebbero defilarsi dalla società, se non ora dopo l’operazione, nella speranza che possa arrivare al più presto un nuovo partner industriale. Per questo motivo i sindacati proseguono la mobilitazione, chiedendo di essere convocati dal Dicastero di via Molise, come riporta una loro nota pubblicata ieri su Orticalab. Secondo fonti vicine alla società, infatti, il nodo centrale sarebbe proprio la ricerca di un nuovo partner industriale: “Le potenzialità di IIA sono notevoli, le risorse disponibili al momento non sono adeguate. L’azienda è alla ricerca di un partner industriale, perché non bisogna ragionare più in termini di salvataggio, ma in chiave prospettica”.
All’inizio dello scorso mese di ottobre IIA, che produce, commercializza e fornisce servizi post-vendita su un’ampia gamma di veicoli da 8 a 18 metri, ha siglato un accordo con la portoghese CaetanoBus per avviare la produzione e la commercializzazione in Italia di autobus urbani a idrogeno basati sulla tecnologia Fuel Cell Toyota e un sistema H2.City Power Kit messo a punto da CaetanoBus. In base a quest’intesa, IIA inizierà subito la vendita di veicoli a idrogeno prodotti a doppio marchio da CaetanoBus con Toyota e dal 2024 avvierà la produzione diretta degli autobus destinati al mercato italiano e a quelli internazionali equipaggiati con il kit H2.City Power sviluppato da CaetanoBus (si veda qui il comunicato stampa).
CaetanoBus, parte di Toyota Caetano Portugal e Mitsui & Co, ha sede a Vila Nova de Gaia, nel Nord del Portogallo, ed è guidata dall’amministratore delegato Patricia Vasconcelos. CaetanoBus e Toyota hanno rafforzato la loro alleanza strategica nel dicembre del 2020, quando Toyota Caetano Portugal è diventata azionista diretto di CaetanoBus per espandere ulteriormente le soluzioni di mobilità sostenibile. Dal luglio del 2021 gli autobus a emissioni zero di Caetano sono co-branded con Toyota.
Poco prima dell’annuncio dell’accordo, IIA ha ricevuto un finanziamento da 50 milioni di euro per incrementare la produzione di autobus elettrici e a metano da un pool di banche composto da Banco BPM nel ruolo di banca agente e mandated leader arranger, BPER Banca e UniCredit nel ruolo di mandated leader arranger (si veda qui il comunicato stampa). Gli aspetti legali dell’operazione sono stati curati per conto delle banche dallo Studio Molinari Agostinelli, con un team composto dagli avvocati Marco Leonardi (partner) e Alessandro Pallavicini (associate). Il prestito, della durata di 36 mesi, è finalizzato a supportare la produzione di autobus elettrici e a gas metano dedicati al trasporto urbano. Per il presidente e amministratore delegato di IIA Antonio Liguori, “il finanziamento concesso dal pool bancario è un valido supporto per la realizzazione del nostro ambizioso piano industriale, che ha come obiettivo il risanamento e il rilancio dell’azienda avviato con il reshoring delle attività produttive avvenuto nel 2019” dalla Turchia all’Italia, dopo che la compagine societaria è tornata a essere in maggioranza pubblica con l’ingresso di Invitalia al posto del Gruppo Del Rosso
IIA, che ha risentito pesantemente della pandemia prima e dal conflitto in Ucraina dopo, ha chiuso il 20221 con un valore della produzione 2021 pari a oltre 83 milioni di euro (più di 155 milioni nel 2020), un ebitda negativo per 20 milioni (positivo per 2,26 milioni nell’esercizio precedente) e una posizione finanziaria netta negativa per quasi 22 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
La società ha un portafoglio ordini di circa mille autobus, di cui 600 da consegnare entro fine anno. CaetanoBus produce invece circa 180 autobus all’anno. I dipendenti di IIA sotto le Due Torri sono 190 e 400 a Flumeri nello stabilimento ex Irisbus.
L’azienda ha ricevuto dai tre attuali soci un aumento di capitale da 30 milioni di euro all’inizio del 2019 (si veda qui il comunicato stampa) ed è stata oggetto di un contratto di sviluppo da 25 milioni, di cui 17,8 concessi da Invitalia (6,8 milioni a fondo perduto e 11 milioni di finanziamento agevolato) nel 2016 con il precedente socio Stefano Del Rosso (si veda qui il comunicato stampa).
Si prevede che entro i prossimi cinque anni debbano entrare in servizio tra i 9mila e i 12mila autobus green in base alla transizione ecologica. Sul piatto ci sono circa 9 miliardi di euro tra Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza e fondi strutturali e IIA è l’unico produttore italiano attivo e, tra l’altro, a partecipazione pubblica.