Il Gruppo Saviola, il più importante trasformatore di rifiuti di legno del mondo con cui produce pannelli ecologici, ha ricevuto un finanziamento di 200 milioni di euro da un pool di banche per sostenere gli investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dell’impatto ambientale, a beneficio dei territori e dell’ambiente in cui opera l’azienda, che ha sede a Viadana (Mantova – si veda qui il comunicato stampa).
Gli istituti che compongono il pool sono Banco BPM, Crédit Agricole Italia, Deutsche Bank, Gruppo Montepaschi e UniCredit. Si tratta di un’operazione di finanza strutturata assistita da una garanzia green rilasciata da SACE a copertura dell’80% del finanziamento. BNL BNP Paribas, che ha ricoperto il ruolo di global coordinator, ha agito anche come bookrunner (insieme con l’Area Corporate Business Key Clients Centro Nord di UniCredit) con il suo team di Structured Finance e attraverso la Direzione territoriale Corporate Banking Nord Ovest, come Sace agent, banca agente e mandated lead arranger.
Legale dell’operazione per le banche è stato BonelliErede, mentre per il Gruppo Saviola lo Studio Molinari Agostinelli.
Il Gruppo Saviola produce pannelli ecologici con il legno riciclato e ha una capacità di riciclo di 1,5 milioni di tonnellate di legno post-consumo all’anno. Il suo modello di produzione si fonda sul recupero e sul riutilizzo di una materia prima secondaria che può rinascere con una logica di processo economicamente ed ecologicamente sostenibile.
“Si tratta di una collaborazione che conferma la volontà del nostro Gruppo di proseguire nella crescita e nello sviluppo, come da nostra tradizione in modo sostenibile, ponendo l’economia circolare alla base della nostra produzione. Prodotti che vivono di qualità e design al passo con le tendenze del momento. Crediamo che fare impresa significhi avere obiettivi di sostenibilità economica, ma anche nel rispetto del territorio e delle persone che lo vivono”, ha commentato il presidente del Gruppo Alessandro Saviola.
“Questa operazione al fianco del Gruppo Saviola, un’eccellenza made in Italy che fa da sempre della sostenibilità un marchio di fabbrica, è la prima dall’avvio del programma Garanzia Green a perseguire contemporaneamente tre degli obiettivi ambientali previsti dalla tassonomia europea: mitigazione del cambiamento climatico, economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento. Aggiunge, quindi, un tassello strategico e fondamentale al nostro impegno a sostegno di progetti in grado di creare benessere a lungo termine per la comunità, in linea con la nostra nuova mission aziendale e con il nostro piano industriale Insieme 2025”, ha spiegato Bernardo Attolico, chief business officer di Sace.
Il progetto supportato, grazie all’impatto positivo in termini di mitigazione del cambiamento climatico, economia circolare e prevenzione e riduzione dell’inquinamento, rientra negli obiettivi del Green New Deal, il piano che promuove un’Europa circolare, moderna, sostenibile e resiliente. In questo ambito, Sace è in prima linea a sostegno della transizione ecologica italiana. La società governativa, infatti, può rilasciare garanzie green a supporto di progetti sul territorio nazionale in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.
A fine novembre Saviola ha sottoscritto con la BEI-Banca Europea per gli Investimenti un finanziamento di 115 milioni di euro finalizzato a supportare anche in questo caso l’economia circolare, in particolare le attività di ricerca e sviluppo per il periodo 2022-2025 e la riduzione del consumo energetico del gruppo del 22%.
Tre anni fa ha ricevuto da CDP un finanziamento da 30 milioni, con cui il gruppo ha attivato nuovi impianti e ha spinto la ricerca e l’innovazione di prodotto (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine del 2017 ha firmato con la BEI un contratto per un prestito di 50 milioni di euro destinato a ricerca, sviluppo, innovazione e attrezzature in Italia.
A dicembre 2022, con tre anni di anticipo rispetto alla call option prevista nel 2026, il gruppo mantovano è salito dal 50% al 74,9% di Rheinspan, azienda tedesca specializzata nella produzione di pannelli per l’industria del mobile. Nel mese di dicembre del 2019 Saviola ha annunciato l’accordo vincolante con la famiglia Nolte per la costituzione di una joint venture paritetica, il cui closing è poi avvenuto nel mese di giugno del 2020.
“È un passo ulteriore verso l’internazionalizzazione. Siamo convinti che in Germania un tipo di offerta come la nostra con prodotti dal forte connotato di design italiano non ci sia. Abbiamo un riscontro positivo da parte soprattutto dei cucinieri tedeschi. Oggi fatturiamo il 60% in Italia e il 40% all’estero. Uno dei nostri obiettivi è rovesciare queste percentuali nei prossimi cinque anni. Per questo abbiamo anche altre operazioni di M&A in vista in Europa”, aveva detto nell’occasione il presidente Saviola.
Contestualmente, nello stabilimento di Germersheim è partita una linea di produzione di pannelli nobilitati con un investimento da 20 milioni di euro. Il piano industriale 2022-2026 prevede 392 milioni di investimenti, di cui 52 milioni già effettuati nel 2022.
Saviola Holding srl integra sinergicamente aziende nazionali e internazionali divise in quattro business unit: legno con Saviola, chimica con Sadepan, mobili con Composad e bioscienze con Saviolife, per un totale di quindici stabilimenti in Italia e all’estero, 2.000 collaboratori e più di 700 milioni di euro di fatturato complessivo.
Nel dettaglio, nel 2021 il gruppo ha registrato ricavi per oltre 707 milioni di euro, in crescita del 42% rispetto al 2020, un ebitda di quasi 131 milioni, in aumento del 44% rispetto all’esercizio precedente, e una posizione finanziaria netta positiva per circa 50 milioni (debiti finanziari pari a 256 milioni, di cui 202 milioni a medio-lungo termine, e una liquidità netta di 306 milioni).
Secondo quanto annunciato dal presidente al Sole 24 Ore, “i ricavi per il 2022 si attestano sugli 850 milioni, spinti in parte dai rincari delle materie prime”.