Si conferma redditizio per Banca Ifis, l’istituto di credito veneziano quotato a Piazza Affari e controllato dalla famiglia Furstenberg, il business dei non performing loans, di cui il gruppo è tra i principali investitori italiani. Infatti, l’utile netto del settore Npl nel primo trimestre del 2023 è stato pari a 19,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello del 31 marzo 2022 (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli investitori).
Il margine di intermediazione del settore è ammontato a 69,5 milioni di euro, anch’esso in linea con il dato dell’omologo periodo dell’esercizio precedente, con la crescita degli interessi legata all’incremento degli impieghi medi e le migliori performance della raccolta legale sostanzialmente compensate dal minor contributo della gestione stragiudiziale e da minori utili da cessione di portafogli Npl. Quanto agli incassi di questo settore, nel primo trimestre di quest’anno sono risultati pari a 97,5 milioni di euro, includendo le rate riscosse nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, in aumento del 7,0% rispetto agli incassi di 91,1 milioni di euro del primo trimestre 2022.
La performance dell’area Npl ha sostenuto anche i risultati complessivi del gruppo, a partire dal margine d’intermediazione in crescita del 7,7% a 175,8 milioni di euro rispetto ai 163,3 milioni di euro del primo trimestre 2022, per un costo del credito pari a 10 milioni di euro.
Di conseguenza l’utile netto è balzato del 31,4% a 45,9 milioni. grazie soprattutto all’andamento favorevole dei ricavi, aumentati dell’8% rispetto al primo trimestre 2022, a causa della positiva correlazione dei crediti commerciali al rialzo dei tassi di interesse, dei recuperi del settore Npl e dell’accelerazione del business in seguito al processo di digitalizzazione intrapreso dalla banca.
Il gross Npe ratio e il net Npe ratio si sono attestati rispettivamente al 6,1% e al 4,1%. La società ha chiarito in una nota che i valori si attesterebbero rispettivamente al 4,5% e al 2,5%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.
I coefficienti patrimoniali sia della banca che del gruppo hanno superato i livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari al 15,21% (15,01% al 31 dicembre 2022) e il total capital ratio consolidato pari al 18,45% (18,82% al 31 dicembre 2022). La posizione di liquidità, al 31 marzo 2023, è pari a oltre 1,4 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in Bce (LCR superiore a 800%).
Ovviamente al risultato hanno contribuito anche i maggiori ricavi del settore commercial e corporate banking, in crescita del 19,0% rispetto al primo trimestre 2022, riflettendo la positiva correlazione della banca al rialzo dei tassi di interesse (l’85% del portafoglio crediti commerciali è a tasso variabile). I volumi del factoring e del leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione e le nuove iniziative commerciali.
Il 20 aprile scorso l’assemblea di Banca Ifis aveva inoltre approvato la distribuzione di un saldo del dividendo per il 2022 pari a 0,40 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla banca). Il totale dei dividendi (a titolo di acconto e saldo) per l’esercizio 2022 ammonta, quindi, complessivamente a 1,40 euro per azione.
Frederik Geertman, amministratore delegato dell’istituto di credito, ha dichiarato: “Il primo trimestre 2023 ha confermato l’ulteriore accelerazione della redditività di Banca Ifis, guidata dall’andamento favorevole dei ricavi e dal basso costo del credito. La strategia individuata nel Piano Industriale 2022-2024 e focalizzata sulla valorizzazione del nostro modello di business ci ha portato a rafforzare ulteriormente il rapporto tra rischio e rendimento anche in relazione all’attuale fase di incertezza del contesto macroeconomico globale”.
“Il nostro portafoglio – ha aggiunto – è prevalentemente composto da attivi a breve scadenza, crediti di qualità, in larga misura garantiti, e depositi diversificati sia per scadenza che per canale di raccolta: per questi motivi guardiamo con positività al prosieguo dell’anno in corso nel quale puntiamo con decisione a raggiungere i target di utili, già rivisti al rialzo rispetto agli obiettivi annunciati nel Piano Industriale”.
Ricordiamo infine che pochi giorni Banca Ifis ha avviato una collaborazione con la società metalmeccanica Merlo spa, che prevede condizioni dedicate per i partner della rete Merlo che intendano accedere ai servizi di leasing finanzario di Banca Ifis a supporto di investimenti e di progetti di crescita (si veda altro articolo di BeBeez).