A fine marzo 2023, i volumi di crediti netti verso la clientela della divisione distressed credit di illimity bank sono ammontati a 1,5 miliardi di euro, in linea con quelli di dicembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) ma in aumento del 12% rispetto a dodici mesi prima (si veda altro articolo di BeBeez), trascinati in particolare dal comparto senior financing in crescita del 26% su base annua (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
L’utile netto del gruppo è calato a 7,8 milioni di euro, valore che tuttavia secondo la società – come spiegato in una nota – non può essere pienamente confrontabile con lo stesso trimestre dell’anno precedente (15,7 milioni di euro) in quanto recepisce gli impatti negativi relativi alla risoluzione consensuale (con effetti dal mese di dicembre 2022) del precedente contratto di licenza avente per oggetto i sistemi informatici di illimity quantificabili in 8,5 milioni di euro lordi.
Restano comunque alte le aspettative per il prosieguo dell’anno, con Corrado Passera, ceo e fondatore di illimity, che ha dichiarato: “Considerando i ricavi attesi dall’accordo sulla nostra piattaforma IT e la robusta pipeline di origination su cui stiamo, ci aspettiamo una forte progressione della redditività nella seconda parte dell’anno, che stimiamo di chiudere con un profitto superiore ai 100 milioni di euro“.
“”Il primo trimestre del 2023 è stato caratterizzato da grande dinamismo e da solidi progressi strategici e operativi. Abbiamo siglato un’importante partnership industriale di lungo periodo con il Gruppo Engineering, che ci permetterà di valorizzare ancora di più i nostri asset informatici, generando un importante contributo economico nel 2023 e rafforzando la redditività di lungo periodo della banca attraverso significative royalties”.
Per quanto riguarda le rettifiche su crediti verso la clientela, sono state pari a 2,8 milioni di euro esprimendo un costo del rischio contenuto e pari a 43bps, anche grazie all’elevata presenza di impieghi assistiti da garanzie pubbliche o assicurati (56%) e alla bassa incidenza di crediti in stage 2 (2%).
Al 31 marzo 2023, gli attivi della banca sono risultati complessivamente pari a 6,1 miliardi di euro in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4% rispetto a fine 2022). All’interno di questo aggregato, i crediti netti verso la clientela e investimenti superano i 3,9 miliardi di euro, in aumento del 39% rispetto al 31 marzo 2022 (+4% rispetto al trimestre precedente), con il contributo in particolare dei business di credito performing alle imprese.
Il margine di interesse del primo trimestre 2023 si è attestato a 48,4 milioni di euro, in crescita di circa il 5% rispetto al quarto trimestre del 2022 e del 34% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le commissioni nette si attestano a circa 15,1 milioni di euro, in aumento del 18% a/a, grazie al contributo di tutte le divisioni di business.
La business origination del trimestre è stata contenuta e pari a 84 milioni di euro. Il mercato ha ripreso vigore nel mese di aprile e la pipeline di possibili investimenti si presenta molto robusta, determinando un’attesa accelerazione degli investimenti nei prossimi mesi
Tra le principali operazioni del periodo in ambito crediti performing, si ricorda in particolare la cartolarizzazione dello scorso gennaio di un portafoglio dal valore nominale di circa 530 milioni di euro, composto da 82 finanziamenti concessi dalla stessa illimity a 69 imprese del segmento smes e mid-cap (si veda altro articolo di BeBeez).
Per quanto riguarda l’attività di servicing, le masse in gestione di Arec neprix, società del gruppo specializzata nella gestione dei crediti deteriorati verso aziende, si sono attestate a circa 10 miliardi lordi (“gbv”), in linea con quelle del trimestre precedente ma in aumento dai circa 7 miliardi di euro dei primi tre mesi 2022, sia per effetto dell’integrazione di Arec che era stata acquistata lo scorso anno (si veda altro articolo di BeBeez), che dell’aumento dei mandati non-captive. La società ha chiuso il primo trimestre con un utile ante imposte pari a 1,7 milioni di euro, atteso in aumento grazie ad un’importante pipeline di mandati non-captive.
In riferimento a Quimmo, piattaforma creata per coprire l’intera catena del valore (dalla pubblicazione degli annunci immobiliari ai servizi di agenzia) della compravendita di immobili a garanzia di crediti distressed, sia sul mercato immobiliare giudiziale, che su quello libero, la società presenta un patrimonio in gestione pari a circa 2,2 miliardi di euro di cui circa il 90% proviene da attività non captive. Il primo trimestre si è chiuso con un risultato ante imposte negativo per 800.000 euro, atteso in miglioramento a fronte dell’aumento dei volumi intermediati, in particolare sui mandati non-captive.
A tale proposito, il 2 maggio è stata annunciata una partnership strategica nell’intermediazione immobiliare con COIMA (si veda altro articolo di BeBeez), leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, che prevede l’entrata di quest’ultima nell’azionariato di ABILIO (società a cui fa capo Quimmo) con una partecipazione pari al 18% del capitale della stessa, attraverso il conferimento del 100% di Residenze Porta Nuova, agenzia immobiliare di COIMA dedicata alla commercializzazione e locazione di asset residenziali di pregio a Milano.
La partnership porterà nell’immediato all’avvio di una sinergia operativa e commerciale su scala nazionale, facendo leva sulle potenzialità delle piattaforme di Abilio, player innovativo e multicanale con competenze distintive nel settore immobiliare. La partnership si focalizzerà sulla commercializzazione di immobili residenziali di qualità, con una pipeline potenziale di progetti del valore di oltre un miliardo di euro.
Adiacente al business della divisione distressed credit c’è quella di illimity sgr, guidata da Paola Tondelli, le masse totali in gestione a fine marzo 2023 pari a circa 440 milioni di euro, tra attivi investiti e commitment, in crescita rispetto a fine 2022 (340milioni di euro), grazie al lancio del terzo fondo illimity Selective Credit dedicato alla pmi in bonis non quotate, che a inizio aprile raggiunto il primo closing della raccolta a 90 milioni di euro, con la sottoscrizione di diversi investitori professionali, tra cui il Fondo Italiano di Investimento in qualità di anchor investor e illimity Bank (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto alle commissioni, la sgr ha raggiunto circa 1,2 milioni di euro, raddoppiando il valore delle stesse rispetto al primo trimestre del 2022. Per effetto dei benefici apportati dal lancio di nuovi fondi, la società di gestione patrimoniale di gruppo ha quindi chiuso con un utile ante imposte positivo di circa 400.000 euro..
In merito alla divisione growth credit di illimity, è proseguita la crescita anche nel primo trimestre 2023 con un contributo crescente ai risultati del Gruppo. I crediti netti verso la clientela di questa divisione sono aumentati a circa 2,1 miliardi (+49% su base annua e del 4% rispetto al dato di dicembre 2022), nonostante alcuni rimborsi anticipati verificatisi nel trimestre. L’utile ante imposte generato dalla divisione è stato pari a 18,3 milioni di euro, in significativo aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+91%), trainato dall’aumento dei ricavi (+54%), che hanno beneficiato in particolare della crescita del margine di interesse, raddoppiato su base annua grazie a maggiori volumi e all’aumento dei tassi di mercato. Il cost/income ratio è stato pari al 20%, in ulteriore miglioramento rispetto al 35% del primo trimestre del 2022, confermando l’elevata scalabilità della struttura operativa della divisione.
Si evidenzia inoltre l’ottima performance del factoring, con un turnover nel trimestre di 658 milioni di euro, dato raddoppiato rispetto al primo trimestre 2022 e in aumento (+12%) anche rispetto al dato di fine anno, che beneficia generalmente di una elevata stagionalità positiva.
La divisione investment banking ha registrato un utile ante imposte di 2,1 milioni di euro, in linea con il primo trimestre all’anno precedente. Qui i ricavi sono aumenti dell’11% su base annua, tuttavia, i costi hanno registrato un aumento per effetto della strutturazione di operazioni originate sul fine trimestre, i cui ricavi saranno visibili dal trimestre successivo. In termini di volumi, il trimestre ha visto una forte accelerazione di business origination che si è attestato a 90 milioni di euro, pari al 50% di quanto fatto nell’intero 2022 (anno di inizio attività della divisione) portando lo stock di investimenti a 178 milioni di euro.
Per quanto concerne infine Hype, joint venture con Fabrick – Gruppo Sella, ha confermato la sua posizione di leadership anche per gli ultimi tre mesi dell’anno passato, con una base clienti di 1,7 milioni (crescita deel’11% da un anno prima). In aumento anche il numero di transazioni, a 28,9 milioni nel primo trimestre 2023 (+36% a/a). La società ha chiuso il periodo con un risultato netto negativo di 2,2 milioni, con la quota di pertinenza illimity pari a 1,1 milioni di perdita netta pro-quota, in miglioramento rispetto al risultato negativo di 1,7 milioni di euro del primo trimestre 2022.