E’ ormai prossima la riapertura degli sportelli agevolativi previsti da Simest a supporto delle imprese italiane esportatrici colpite dalla crisi in Ucraina conseguente al conflitto.
Le due nuove linee di finanziamento, richiedibili già dal 3 maggio, condividono lo stesso schema agevolativo: un finanziamento agevolato (tasso di riferimento UE nei primi 2 anni di preammortamento, poi tasso zero nei successivi 4 anni di ammortamento) di importo massimo pari a 2,5 milioni di euro (o un milione per le classi di scoring inferiori),ma sempre nel limite del 25% del fatturato medio degli ultimi due bilanci depositati, concesso in regime de minimis; una quota a fondo perduto fino al 40% del finanziamento complessivo in regime di Temporary Crisis Framework.
Di seguito un breve approfondimento sulle misure, dedicate esclusivamente a pmi e mid cap (massimo 1.500 dipendenti a livello di gruppo secondo la definizione comunitaria di “impresa unica”) con almeno due bilanci depositati relativi ad esercizi completi.
Requisiti di ammissibilità delle due linee:
1. Sostegno alle imprese italiane esportatrici in Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia con
- fatturato estero realizzato in Ucraina/Russia/Bielorussia pari ad almeno il 10% del fatturato estero totale nel biennio 2020-2021
- calo del valore del fatturato estero per l’esercizio 2022 a livello aggregato verso Ucraina/Russia/Bielorussia pari ad almeno il 20% rispetto al fatturato estero medio complessivo nel biennio 2020-2021.
2. Sostegno alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina/Russia/Bielorussia con
- fatturato estero medio complessivo nel biennio 2020-2021 pari ad almeno il 10% del fatturato medio totale nel medesimo biennio
- approvvigionamenti diretti da Ucraina/Russia/Bielorussia sulla base dei bilanci 2020 e 2021 oppure, in mancanza di tale requisito, alternativamente:
- approvvigionamenti da fornitori che si approvvigionano direttamente e/o indirettamente da Ucraina/Russia/Bielorussia sulla base dei bilanci 2020-2021
- appartenenza ad un Gruppo in cui ci sia almeno un’impresa (anche diversa dalla richiedente) con approvvigionamenti diretti e/o indiretti da Ucraina/Russia/Bielorussia in base ai bilanci 2020 e 2021
- in relazione all’esercizio 2022 e rispetto alla media del biennio 2020-2021, alternativamente: aumento del costo medio unitario degli approvvigionamenti pari ad almeno il 20%; riduzione dei quantitativi degli approvvigionamenti da Ucraina/Russia/Bielorussia pari ad almeno il 20%.
Spese ammissibili (entro 24 mesi dall’erogazione) per le due linee: investimenti produttivi (macchinari/impianti/beni strumentali/hardware/software), anche in Italia; (solo per la Linea 1) realizzazione di una nuova struttura commerciale (anche temporanea) o potenziamento di una già esistente in un Paese alternativo a Ucraina/Russia/Bielorussia; investimenti per la sostenibilità in Italia; consulenze/studi per individuare mercati alternativi alle tre geografie o potenziare la presenza (Linea 1), oppure individuare nuovi mercati/fornitori per approvvigionarsi o nuove formule produttive con materiali alternativi (Linea 2); certificazione/omologazione di prodotti, registrazione di marchi/brevetti; spese promozionali e per eventi internazionali (fiere/mostre); investimenti per rafforzare la solidità patrimoniale; consulenze per predisporre la domanda.
Sempre sul fronte internazionalizzazione, sono previsti a breve da parte di Simest anche: la riapertura di alcune misure già note, come l’Inserimento su mercati esteri (nuove filiali commerciali o ampliamento di presidi già esistenti); l’impiego di un nuovo plafond da 200 milioni di euro dedicato alle pmi con interessi verso i Balcani, che finanzierà il rafforzamento patrimoniale e investimenti su temi digital/green, anche in partnership con operatori locali.
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