Funecap Funeral Service, sub holding dedicata ai servizi funebri di Altair Funecap, a sua volta controllata dai private equity Charterhouse Capital Partners e Latour Capital, ha acquisito una quota di maggioranza di Centro Funerario Bergamasco (CFB), la principale società di onoranze funebri attiva nella provincia di Bergamo (si veda qui il comunicato stampa).
La società faceva capo sinora a un nutrito gruppo di soci, tra i quali Antonio Mascher (16,79%), Stefano Barcella (9,09%) e Giuseppe e Giampaolo Caprini (rispettivamente con il 7,7% e il 7,56%) mentre gli altrii soci avevano quote inferiori al 7%.
New Deal Advisors, società indipendente specializzata nella consulenza e servizi a supporto di operazioni straordinarie, ha assistito Funecap Funeral Service occupandosi della financial due diligence.
Con oltre 1.400 servizi organizzati ogni anno e proprietaria di diverse case funerarie di recente costruzione nella città di Bergamo e nei comuni limitrofi, CFB ha chiuso il 2021 con ricavi per 4,8 milioni, ebitda per 751mila euro e debito finanziario netto per 1,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Quanto ad Altair Funecap, Charterhouse aveva inizialmente acquisito la francese Funecap nel 2018 affiancandosi ai due fondatori, Thierry Gisserot e Xavier Thoumieux, mentre Latour Capital ha poi investito nell’azienda nel 2021. A quel punto è iniziata un’aggressiva attività di buy-and-build per consolidare il frammentato mercato europeo dei servizi funebri. Dalla sua costituzione, Funecap ha portato a termine oltre 185 acquisizioni, tra cui due acquisizioni di grande portata nel 2022, ovvero quelle dell’italiana Altair Funeral (si veda qui il comunicato stampa) e quella dell’olandese Facultatieve Group, leader nella gestione dei crematori nel Nord Europa e secondo fornitore di attrezzature e manutenzione per crematori a livello globale (si veda qui il comunicato stampa). In particolare il fondatore di Altair Funeral, Paolo Zanghieri, prima proprietario al 100% del gruppo, ha reinvestito in Funecap Groupe, al fianco dei due soci francesi e dei due fondi di private equity, Il gruppo Altair di Zanghieri, forte di oltre 25 impianti crematori e 13 gestioni cimiteriali in appalto, aveva chiuso il 2021 con ricavi per quasi 45 milioni, ebitda per 8,1 milioni e debito finanziario netto per 8,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Funecap Groupe genera oggi un fatturato di oltre 580 milioni di euro, fornisce servizi a più di 300 mila famiglie ogni anno e gestisce oltre 100 crematori in sei diversi Paesi (Francia, Italia, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e Belgio). Lo scorso aprile Charthouse e Latour Capital hanno annunciato un’operazione di vendita e riacquisto del gruppo, che è passato da vecchi a nuovi fondi degli stessi Charterhoue e Latour, contestualmente incrementando la quota di investimento in Funecap Groupe e generando una parziale liquidità per gli investitori esistenti di Charterhouse. Entrambi gli sponsor hanno inoltre ricevuto ulteriori investimenti da parte dei coinvestitori nella nuova operazione (si veda qui il comunicato stampa).
In un’intervista a Il Sole 24 Ore lo scorso giugno Zanghieri aveva detto: “Siamo interessati a m&a e aggregazioni in tutti i paesi limitrofi, per costruire un nuovo modello nel settore, perché il nostro resta un business fortemente locale e la relazione con il cliente e il servizio devono restare artigianali. Con Funecap Groupe anche le piccole imprese hanno alle spalle hanno un marchio forte e una piattaforma in grado di supportare investimenti in case e strutture funerarie, servizi centralizzati di alto livello soprattutto in campo digitale, formazione continua al personale e soluzioni di copertura previdenziale e finanziamento da offrire ai clienti”.