Dopo il rilascio delle ultime autorizzazioni dell’Agenzia delle Entrate, sarà presentato oggi al tribunale di Genova il piano di risanamento della Sampdoria gestita, attraverso la newco Blucerchiati srl, dalla nuova proprietà rappresentata da Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, cui fanno capo rispettivamente Aser Capital Limited e il family office inglese Gestio Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore, il salvataggio del club è stato reso possibile grazie al raggiungimento dell’assenso del 60% dei creditori complessivi e di ogni categoria. Si tratta di un passaggio fondamentale, a cui il precedente cda aveva lavorato per settimane, in sinergia con l’avvocato Eugenio Bissocoli, l’esperto nominato dal tribunale per la composizione del debito.
Questo step è per altro necessario, nonché propedeutico, all’omologa prevista tra fine settembre e inizio ottobre, destinata a culminare poi con il closing e la definitiva conclusione dell’era Ferrero.
Il piano fa sponda al prestito obbligazionario sottoscritto dai due proprietari del club (si veda qui il comunicato stampa), a cui avevano lavorato da mesi le due banche finanziatrici del club, Banca Sistema e Macquaire Group (si veda altro articolo di BeBeez). Per l’emissione della prima parte del bond lo scorso giugno era arrivato il via libera dal tribunale di Genova che aveva dato l’ok a finanza prededucibile sino a un massimo di 30 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Su un binario parallelo si attendono poi riscontri anche sull’esito del prossimo aumento di capitale di 10 milioni, già in programma da qui a pochi giorni per pagare i creditori, che però risulta al momento congelato per il ricorso presentato dall’ex azionista di maggioranza Massimo Ferrero. Questo si basa sulla tesi per cui sarebbe stata illegittima la mossa dello scorso 30 maggio con cui Radrizzani e Manfredi hanno comprato la Samp (si veda altro articolo di BeBeez). Qualora il ricorso venisse accolto, sarebbe impedito l’ulteriore aumento di capitale che invece porterebbe a un’inevitabile diluizione delle quote di azioni oggi nelle mani di Ferrero.
Buone notizie anche sul piano strettamente sportivo per il club doriano. Indiscrezioni di ambito FIGC sembrerebbero infatti scongiurare il rischio di ulteriori punti di penalizzazione, oltre ai due già ricevuti pochi giorni fa per il mancato versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai tesserati per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2023.
Lo scorso giugno erano inoltre stati pagati per i mesi di aprile e maggio i compensi per giocatori e per tutti i tesserati, quadri tecnici, medici e soggetti vicini alla prima squadra, per un totale di 7 milioni euro. In più sono stati pagati i debiti con i club esteri per affari di calciomercato per altri 6 milioni. Inoltre, la squadra di calcio genovese si è messa in regola anche con i contributi INPS e ha continuato a pagare le rate di IRES, IRAP e IVA che deve all’erario. Tutte pendenze che andavano necessariamente regolarizzate, pena la non iscrizione al campionato di serie B.
Ricordiamo che la famiglia Ferrero era uscita di scena a fine maggio, dopo quasi nove anni, accettando l’offerta arrivata, tramite Across Fiduciaria dai già citati veicoli di Radrizzani e Manfredi, che avevano depositato un’offerta vincolante qualche giorno prima. Nell’operazione, si dice che gli imprenditori fossero stati affiancati – con una quota di minoranza – dal fondo Qatar Sports Investments, che fa capo a Nasser Al-Khelaifi, proprietario dei campioni di Francia del Paris Saint-Germain, e che però al momento non appare nel capitale di Blucerchiati, che da visura fa capo alla fiduciaria KPMG Fides Servizi di Amministrazione,
In precedenza, a fine marzo, l’ex presidente Massimo Ferrero, assistito da Lazard, aveva rilevato dalla figlia Vanessa il 55% di Holding Max srl, di fatto aumentando la presa sul club di calcio ligure, sebbene formalmente questo fosse controllato da un trust (si veda altro articolo di BeBeez). Dalla fine del 2020, Ferrero non aveva più ricoperto alcun ruolo nel club e nelle sue società, dopo le tensioni giudiziarie che lo hanno interessato (si veda altro articolo di BeBeez). Per salvare le sue Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe in concordato, l’imprenditore aveva messo in vendita la Sampdoria già all’inizio del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia, rappresentato da Gianluca Vidal, il 100% di Spettacolo Holding, che deteneva fra l’altro il 99,96% della Sampdoria ed era controllata al 100% da Holding Max srl, fino a quel momento detenuta da Vanessa Ferrero all’80%, da Giorgio Ferrero (nipote di Massimo) al 15,24% e da Unione Fiduciaria per il restante 4,76%.