Banca Progetto, istituto di credito digitale controllato dal 2015 per la quasi totalità da Oaktree Capital Management (attraverso BPL Holdco sarl), e specializzata in servizi per le pmi italiane e la clientela privata, ha perfezionato un nuova cartolarizzazione di crediti a pmi, che segue di circa sei settimane la precedente, da 670 milioni ed effettuata tramite il veicolo Progetto PMI 4, chiusa a fine giugno e strutturata da Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Stavolta il volume di crediti sottostanti, a tasso variabile legato all’Euribor 3 mesi e garantiti dal Fondo di Garanzia e da SACE, e ceduti al veicolo Progetto PMI 5, ammonta complessivamente a 725 milioni di euro circa (si veda qui il comunicato stampa e qui l’annuncio in Gazzetta Ufficiale).
L’operazione, che ha visto JP Morgan nel ruolo di arranger, si articola sull’erogazione di una facility senior da 500 milioni di euro da parte dello stesso gruppo bancario statunitense, che quindi riveste il ruolo di original senior lender, e sull’emissione di titoli di classe junior per circa 225 milioni sottoscritti integralmente dalla Banca.
Banca Progetto, che riveste anche il ruolo di servicer, si è avvalsa, per i ruoli gestionali, della
collaborazione di Banca Finint e di BNP Paribas – divisione Securities Services. Orrick, Herrington & Sutcliffe ha agito in qualità di transaction legal counsel, mentre Chiomenti Studio Legale ha agito in qualità di originator legal counsel.
L’operazione si inquadra nella strategia complessiva di diversificazione degli investitori
istituzionali e consolidamento delle fonti di finanziamento dell’istituto vguidato da Paolo Fiorentino, a sostegno della crescita sostenibile del business.
Nella prima metà del 2023 la banca aveva effettuato un’altra cartolarizzazione sempre di crediti a pmi attraverso il veicolo Progetto PMI 3. L’entità dell’operazione, però, non è stata rivelata e nemmeno il nome dell’investitore. Arranger dell’operazione era stata Société Générale (si veda altro articolo di BeBeez).
In precedenza, nel 2022, Banca Progetto aveva effettuato due distinte cartolarizzazioni, una a giugno e una a dicembre ma entrambe comunicate a fine anno, per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nello specifico, l’operazione conclusa a dicembre tramite il veicolo Progetto PMI 2 srl i(si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale) nella struttura identica a quella targata Progetto PMI 4, prevedeva anch’essa due classi: una senior per un importo di 500 milioni di euro sottoscritta da un conduit di emanazione dell’arranger Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking), e una junior da 170 milioni, sottoscritta integralmente da Banca Progetto. In questa operazione Hogan Lovells Studio Legale ha agito in qualità di transaction legal counsel, mentre Orrick, Herrington & Sutcliffe ha agito in qualità di originator legal counsel.
La precedente operazione, invece, è stata strutturata come detto a giugno 2022 in co-arrangement da Banca Progetto e da BNP Paribas con la società veicolo Progetto PMI (si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale) che ha emesso titoli nella forma di variable funding notes sempre in due classi: una senior per un importo di 500 milioni di euro, sottoscritta da un conduit di emanazione di BNP Paribas, e una junior da 131 milioni sottoscritta integralmente da Banca Progetto . La banca ha inoltre ottenuto la facoltà, nell’ambito della struttura complessiva dell’operazione, di cedere alla società veicolo ulteriori crediti nell’ambito di un periodo di revolving che terminerà nel dicembre 2023.
Ricordiamo che la banca è stata in procinto di passare di mano nel 2022, quando la quotata BFF Banking era riuscita a strappare l’esclusiva per la trattativa secondo quanto riferito all’epoca a BeBeez (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi le trattative si sono arenate visto che da un anno a questa parte non se ne è saputo più nulla.
Ciononostante, Banca Progetto resta un target interessante sia per i private equity che per altre banche, vista la sua crescita. Il 2022 si è chiuso con un totale attivo di euro 6,7 miliardi, un utile netto di 52 milioni e un CET 1 Ratio al 17,2%, che si confrontano rispettivamente con un totale attivo di 4,6 miliardi, un utile netto 41 milioni e un CET 1 Ratio del 20% registrati alla fine del 2021. In crescita anche i finanziamenti alle imprese a euro 2,7 miliardi rispetto ai 2,2 miliardi del 2021. Nel solo primo trimestre 2023, inoltre, l’attivo totale è stato di 7,1 miliardi, l’utile netto di 21 milioni e un CET 1 Ratio al 18%, con finanziamenti alle imprese nei primi tre mesi dell’anno pari a 700 milioni (si veda comunicato stampa).