Sono stati gli investitori esteri a dare una spinta alle statistiche del venture capital italiano nel terzo trimestre del 2023. Secondo l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia di Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative, e Growth Capital, gli investimenti in startup e scaleup italiane nel periodo tra luglio e settembre hanno infatti superato quota 300 milioni per 65 round d’investimento (di cui 14 Serie A e 6 Serie B), che portano a 772 milioni di euro la raccolta da inizio anno, con un intervento degli investitori internazionali che è stato come sempre cruciale nel caso dei round più grandi (si vedano qui il comunicato stampa e qui l’intero report). I terzo trimestre, quindi, è stato un po’ più ricco dei primi due, quando l’Osservatorio aveva mappato 69 round per 265 milioni di euro tra aprile e giugno e 89 round per 204 milioni per gennaio-marzo. Ma la raccolta resta comunque ben al di sotto di quella mappata nei primi tre trimestri del 2022 (594 milioni nel terzo trimestre 2022, 601 nel secondo e 457 nel primo).
Peraltro, l’unico mega-round (per le dimensioni del mercato italiano) segnalato dall’Osservatorio è quello da 100 milioni raccolto a inizio agosto dalla software house Bending Spoons e che è stato guidato non a caso da nuovi investitori esteri Baillie Gifford, Cox Enterprises e NB Renaissance (Neuberger Berman). Nella realtà l’intervento degli investitori internazionali è ancora più incisivo se si considera che nel trimestre è stato raccolto anche un nuovo round da 120 milioni di dollari da Shop Circle, società tecnologica attiva nello sviluppo e commercializzazione di app per i marchi dell’e-commerce, fondata nel 2021 a Londra dagli imprenditori italiani Gian Maria Gramondi e Luca Cartechini. Al round, parte in equity e parte in debito, hanno partecipato sia fondi italiani sia fondi internazionali. Ma Shop Circle, appunto non avendo sede in Italia, non rientra nelle statistiche dell’Osservatorio. Rientra invece nei canoni di classificazione di BeBeez che a breve pubblicherà il suo Report sui 9 mesi di venture capital 2023 e che nei primi 9 mesi ha mappato round per circa 920 milioni (dati preliminari). Ricordiamo nei primi 6 mesi dell’anno erano stati mappati solo più di 541 milioni di euro di round (si veda qui il Report di BeBeez sui 6 mesi 2023 di Venture capital (disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Una cifra che si colloca poco al di sopra di un quinto di quanto raccolto nell’intero 2022, quando gli investimenti in round di venture capital italiani si erano attestati a 2,57 miliardi di euro complessivi, spalmati su 339 deal (si veda qui il Report Venture Capital 2022 di BeBeez).
I pochi grandi round raccolti quest’anno, mostrano comunque che il mercato italiano resta attrattivo per gli investitori internazionali: in media, dal 2018 a oggi un terzo degli investitori attivi sul mercato italiano è internazionale, si legge sempre nel report italian Tech Alliance-Growth Capital. Nei primi nove mesi del 2023 la loro partecipazione è rimasta stabilmente al di sopra del 35%, con valori equiparabili al biennio precedente. Analizzando gli ultimi sei anni, mediamente, il 61% degli investitori è di provenienza italiana, il 20% dal resto d’Europa, il 12% dagli Stati Uniti e il 7% dal resto del mondo. Dal 2018 a oggi, sono poco meno di duecento (191) gli investitori europei che hanno partecipato ad aumenti di capitale in startup italiane (Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia e Spagna i Paesi più rappresentati). Negli ultimi quattro anni, il 26% dei round con ammontare superiore al milione di euro ha visto la presenza di almeno un investitore internazionale. Percentuale che sale al 55% nei round superiori ai 10 milioni e all’85% in quelli d’importo superiore ai 30 milioni, confermando una correlazione tra round size e partecipazione di investitori esteri.
“Nonostante il contesto economico globale, il terzo trimestre del 2023 ha visto la raccolta più elevata dell’anno per il venture capital italiano. Come previsto, il 2023 si sta rivelando un anno di consolidamento, superando già oggi il numero di exit registrate durante tutto il 2022. In particolare, cresce il numero di round Pre-seed e resta costante il numero di Seed e di Serie A, creando così una pipeline per Late Stage futuri”, ha commentato Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital.
E Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance, ha aggiunto: “Il mercato italiano del VC ha bisogno di essere sostenuto nel suo consolidamento, e questo può essere possibile solo con un cambio di paradigma, incrementando il coinvolgimento e la partecipazione di quei soggetti come gli investitori istituzionali e corporate, che in questi anni hanno dato segnali positivi ma che possono accrescere la propria presenza nel settore e rappresentare la vera chiave di volta per la crescita dell’ecosistema, spiega Iniziative come quella odierna permettono un confronto costruttivo tra tutti gli attori, favoriscono lo sviluppo di sinergie positive e danno visibilità a storie ed esperienze di successo. C’è ancora molto da fare per allineare il mercato italiano a quello dei principali Paesi europei, ma siamo convinti che non sia troppo tardi per recuperare il divario, che ci auguriamo possa essere colmato anche grazie al lavoro dei nuovi vertici di CDP Venture Capital, il principale veicolo pubblico a sostegno dell’ecosistema dell’innovazione”.