Dovrebbe essere proprio Clessidra Private Equity sgr il fondo che affiancherà come nuovo socio finanziario Molino Nicoli nel percorso di sviluppo dell’azienda. A scriverlo è stato Il Corriere della Sera di ieri che ha specificato “come il fondo, che fa capo a Italmobiliare, ha ottenuto l’esclusiva per negoziare l’investimento nell’impresa lombarda”, che ha sede a Costa di Mezzate in provincia di Bergamo.
Fonti vicine alla trattativa hanno confermato a BeBeez quanto riportato dal quotidiano di via Solferino in merito all’operazione, nell’ambito della quale Mediobanca e Vitale sono advisor. Clessidra, contattata da BeBeez, non ha rilasciato commenti in merito a questa indiscrezione che, ormai, circola già da qualche mese. Già nello scorso aprile, infatti, più voci sostenevano che il dossier fosse allo studio di di diversi private equity fra i quali Clessidra, appunto, Nextalia, NB Renaissance, Aksia e Wise (si veda altro articolo di BeBeez). FIn da allora l’obiettivo della società sarebbe stato quello di trovare un socio di maggioranza con l’obiettivo di completare l’operazione entro la fine del 2023.
Molino Nicoli, fondata nel 1869, produce e commercializza “cereali tradizionali per la prima colazione, cereali arricchiti con frutta e cioccolato, barrette di cereali, prodotti per cucinare oltre ad un’ampia selezione di pizze surgelate, snack salati e baby food”, con il marchio Nicoli dal 1869, spiega il sito della società. Inoltre, l’azienda propone una linea di prodotti senza glutine con il marchio Vitabella gluten free.
L’azienda, alla quinta generazione dell’omonima famiglia, è guidata da Giovanni Fortunato Nicoli, amministratore delegato, con i figli Stefano e Francesca. Al primo fa capo l’80% del capitale, mentre ai figli il 10% ciascuno.
Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, Molino Nicoli avrebbe chiuso il 2022 con circa 60 milioni di euro di ricavi e una marginalità superiore al 18%. Nel 2021, l’azienda aveva generato 43,2 milioni di euro di ricavi, 8,4 milioni di ebitda, con 571mila euro di debiti netti e un patrimonio netto pari a 43,9 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Oggi il gruppo opera per la grande distribuzione oppure per conto terzi (al 95%) e per i grandi brand internazionali. Tra i principali clienti ci sono grandi gruppi italiani e multinazionali estere come Conad, Coop, Esselunga, Tesco e Sainsbury nella grande distribuzione, ma anche aziende industriali come Enervit, De Cecco, Unilever e Danone. Nel settore del baby food uno dei clienti principali è Plasmon. Durante gli ultimi anni, in alcune occasioni alcuni dei prodotti preparati per terzi sono state ritirate dagli scaffali per diversi motivi, fra cui presenza di microtossine in quantità superiore ai parametri stabiliti dalla legge o possibile presenza di allergeni non dichiarati in etichetta (si vedano SkyTG24, Libero, Dissapore). Fra gli esempi citati, è accaduto con bastoncini con crusca di frumento a marchio Conad, farina di mais Bramata, ancora a marchio Conad, e cereali da colazione Despar VitaL.
Clessidra era stata fondata nel 2003 da Claudio Sposito per operare come private equity nel segmento upper-middle del mercato domestico, spiega il sito dell’sgr,che ricorda come, poi, questa sia stata acquisita da Italmobiliare spa, holding della famiglia Pesenti, nel 2016.
Ad oggi la società, attraverso i fondi gestiti, “ha finalizzato 27 investimenti, 34 add-on e 23 disinvestimenti”, potendo contare su una base di investitori diversificata per provenienza geografica e asset class. Nel 2019 Clessidra ha avviato una strategia di diversificazione per cui oggi opera attraverso tre società, Clessidra Private Equity sgr, Clessidra Capital Credit sgr e Clessidra Factoring, rispettivamente specializzate nelle attività di private equity, private credit e del factoring, ciascuna con una propria autonomia operativa.
Fra le ultime attività portate a termine dalle società nel portafoglio dell’sgr, da ricordare, a giugno di quest’anno, l’acquisizione da parte di Impresoft, gruppo Ict controllato da Clessidra dal 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), del 100% di Tech 1 srl, società a sua volta proprietaria dell’80% della torinese QiNet, specializzata in cybersecurity. Impresoft, che aveva acquisito Tech1 dal fondo Metrika Tech, aveva come obiettivo di salire al 100% di QiNet dopo il closing (si veda altro articolo di BeBeez).
A maggio 2023, un mese prima, la società tramite il fondo Clessidra Capital Partners 4 aveva completato l’acquisizione del gruppo Everton, che produce tè, tisane e preparati solubili per il segmento private label della grande distribuzione (si veda altro articolo di BeBeez).
L’investimento in Everton rappresentava la quarta operazione del fondo Clessidra Capital Partners 4 dopo, a dicembre 2021, la società dell’illuminotecnica per abitazioni Viabizzuno con la exit di 21 Invest (si veda altro articolo di BeBeez), Impresoft, di cui si è accennato, A settembre 2022 era stato lanciato Argea, il polo del vino che integrava Botter e Mondo del Vino (si veda altro articolo di BeBeez).