FAI – Futuro all’Impresa, boutique finanziaria milanese di advisory e investimento, ha annunciato ieri l’apertura degli uffici in Germania e in Austria, con l’obiettivo di rafforzare l’attività cross-border (vedi qui il comunicato stampa). La nuova controllata FAI Germany, con sedi a Francoforte e Vienna, sarà operativa dall’inizio del 2024 e le due nuove sedi si aggiungeranno a quelle di Milano, Brescia, Roma, e Zurigo.
La decisione nasce dalla volontà di FAI di capitalizzare sulla profonda conoscenza dei mercati di lingua tedesca e di rappresentare un supporto concreto per le aziende italiane che hanno l’intenzione di svilupparsi in Germania, in Austria e nel Nord Europa e per le imprese tedesche e austriache che hanno l’obiettivo di espandersi sul mercato italiano grazie a partnership/acquisizioni.
Ricordiamo infatti che il senior partner Luigi Maniglio è un manager che vanta una lunga esperienza in Germania e che lo scorso fine giugno ha condotto per FAI l’acquisizione del ramo d’azienda di automazione integrata della tedesca KUKA, L’acquisizione è stata condotta da FAI in tandem con ACT Group – Aretè Cocchi Technology, gruppo industriale internazionale specializzato in tecnologie di nicchia della meccanica, dell’elettronica e delle applicazioni scientifiche, con l’obiettivo di rilanciare il ramo d’azienda, ribattezzato REIS Robotics, nome originario della società che nel 2013 era stata acquisita da KUKA e poi integrata nel gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). Al momento dell’acquisizione, l’azienda aveva un giro d’affari di 40 milioni di euro e circa 350 dipendenti. Il piano di ristrutturazione di FAI ha l’obiettivo di portare il giro d’affari a 80 milioni nel 2026.
Maniglio ha commentato: “Durante i miei sette anni di permanenza in Germania, fra il 2012 e il 2019, ho avuto la conferma dell’enorme interesse da parte di imprenditori tedeschi e austriaci a svilupparsi e crescere nel mercato italiano. Lo stesso interesse che FAI continua a riscontrare fra gli imprenditori italiani ad acquisire aziende e quote di mercato in Germania e in Austria. Il nostro passo va nella direzione di accompagnare questo trend”.
E Guglielmo Ruggeri, founding partner di FAI, ha aggiunto: “L’apertura delle nostre sedi tedesca e austriaca ha l’obiettivo di rafforzare l’attività di cross-border tra Italia, Germania e Austria e si inserisce perfettamente nel percorso di internazionalizzazione intrapreso da FAI nel 2019, con l’apertura a Zurigo. Nel corso degli ultimi anni abbiamo accompagnato diverse realtà italiane nei mercati di lingua tedesca e viceversa; grazie alla presenza diretta sul territorio saremo in grado di sistematizzare questa attività. Siamo convinti che attraverso il nostro approccio e le conoscenze dei mercati internazionali del nostro team, potremo rappresentare un punto di riferimento strategico per le imprese che vorranno investire nei due Paesi”.
Ricordiamo, tra gli ultimi invesitmenti di FAI, quello nel salvataggio di FIdia, società torinese leader nella tecnologia del controllo numerico e dei sistemi integrati per il calcolo, la scansione e la fresatura di forme complesse, quotata a Piazza Affari, che nel giugno del 2022 ha ottenuto dal Tribunale di Ivrea il decreto di omologa del concordato preventivo in continuità (si veda altro articolo di BeBeez). Il piano concordatario prevedeva appunto l’ingresso nel capitale di Fidia da parte di FAI accanto all’investitore Negma Group, specializzato in strumenti ibridi di debito ed equity.
Sul fronte della consulenza, invece, nei giorni scorsi FAI ha affiancato Jacob Cohën Company spa, proprietaria dell’omonimo brand di luxury denim maschile e femminile, nell’acquisizione del 100% del capitale di JC Industry spa, che a partire dalla collezione Autunno Inverno 2021/22 ha prodotto e distribuito su licenza i capi a marchio Jacob Cohën (si veda altro articolo di BeBeez).