Casalasco Società Agricola spa, tra le maggiori aziende al mondo della trasformazione del pomodoro, partecipata dall’agosto 2021 dal fondo QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez), ha rilevato il 70% di De Martino srl, trading company parmense specializzata nella commercializzazione di conserve alimentari italiane nel mondo. L’obiettivo dell’operazione è quello di consolidare la posizione del gruppo nella propria filiera, soprattutto nei mercati dell’Estremo Oriente e del nord Europa, con un focus particolare focus su Giappone e Scandinavia (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere le quote è stato Wolfgang De Martino, che resterà titolare di una partecipazione del 30% e sarà riconfermato nel ruolo di amministratore delegato della struttura.
Grazie a questa acquisizione, Casalasco incrementerà notevolmente i volumi commercializzati di pomodoro, che si rifletterà in una crescita prevista di circa il triplo degli attuali ricavi sia in Giappone che in Scandinavia.
De Martino, società che opera dal 1958 nel settore del food per la valorizzazione ed esportazione a livello globale di passate di pomodoro, olio pasta, biscotti e altri prodotti made in Italy, sviluppa un volume d’affari di circa 40 milioni di euro fortemente concentrato sui derivati del pomodoro. Nel 2022 la società ha fatturato 33,6 milioni di euro, l’ebitda è stato di 106 mila euro circa e la liquidità netta pari a 1,7 milioni di euro (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Costantino Vaia, ceo del gruppo Casalasco, ha commentato: “Attraverso questa nuova operazione vogliamo rafforzare la nostra presenza su mercati che consideriamo strategici, in particolare in termini di valorizzazione del made in Italy. La partnership con operatori qualificati e di grande esperienza, come nel caso di De Martino, ci permetterà di essere operativi fin da subito su queste aree geografiche, con lo scopo di raggiungere obiettivi di crescita e redditività in tempi più brevi”.
Casalasco Società Agricola offre un’ampia gamma di prodotti, dai derivati del pomodoro ai sughi, dai condimenti alle zuppe e brodi, è titolare dei noti marchi di pomodoro quali De Rica e Pomì e produce polpe e passate per conto di alcuni altri marchi di primario rilievo, fra cui per esempio Star. Lo scorso ottobre si era parlato della possibilità di vendita da parte del fondo QuattroR di una o più delle sue partecipazioni in aziende particolarmente mature, tra cui quella nella stessa Casalasco (si veda altro articolo di BeBeez), anche se poi era arrivata secca la smentita del fondo che ha invece ribadito la volontà di continuare “a supportare lo sviluppo di Casalasco nel medio termine“.
Casalasco ha chiuso il 2022 con 375,2 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 35,7 milioni e un debito finanziario netto di 153,6 milioni. Ma i numeri pro-forma a oggi sono ben più alti, con un fatturato che viaggia attorno ai 600 milioni di euro (dopo i 500 milioni pro-forma del 2022), forte di cinque stabilimenti e 800 aziende agricole. Un salto dovuto soprattutto all’acquisizione a metà dello scorso anno del 73,8% di Emiliana Conserve (si veda altro articolo di BeBeez), azienda nata nel 1985 in provincia di Parma e presieduta da Gianni Brusatassi, il cui core business risiede nella produzione di polpe, passate e concentrati per conto delle principali private label e dei più importanti marchi del settore (tra cui Star) per il mercato nazionale ed estero.
Sul fronte del debito ricordiamo inoltre che lo scorso luglio il gruppo Casalasco ha ottenuto da UniCredit un finanziamento sostenibile di 13 milioni di euro, assistito da garanzia SupportItalia di Sace (si veda altro articolo di BeBeez), mentre a maggio ne aveva incassato un altro da Crédit Agricole Italia di 15 milioni di euro con Garanzia Supportitalia di SACE (si veda altro articolo di BeBeez), con l’obiettivo di espandere l’assetto produttivo e ridurre l’impatto energetico ambientale, mediante soluzioni tecnologiche avanzate. Già in passato la società aveva utilizzato la leva finanziaria per sostenere il suo sviluppo. A marzo del 2020 aveva ottenuto 160 milioni di euro da un pool di banche con UniCredit come banca agente e Cassa Depositi e Prestiti come arranger (si veda altro articolo di BeBeez).
Dato che il Consorzio Casalasco era nel 2021 una società cooperativa, l’operazione che ha portato nel 2021 all’ingresso del fondo QuattroR aveva avuto una struttura piuttosto articolata. Nel dettaglio, era stata costituita una newco, appunto Casalasco spa, partecipata per il 51% dalla cooperativa, che aveva apportato l’intero capitale della controllata Ccdp Holding, e per il restante 49% dal fondo QuattroR, che aveva apportato 100 milioni di euro a titolo di aumento di capitale, riconoscendo quindi a Casalasco un equity value di poco superiore a 200 milioni di euro. In ottica di continuità, gli azionisti avevano confermato il management team, guidato dal presidente Paolo Voltini e dal direttore generale e attuale amministratore delegato Costantino Vaia.
Quanto invece a Quattro R sgr, è una società di gestione del risparmio controllata al 60% dal veicolo QR Partners srl, riconducibile a sette membri del team di gestione, guidati dal presidente Andrea Morante, ex ceo di Pomellato ed ex banker di Credit Suisse e Morgan Stanley, e dall’ad Francesco Conte, che prima di QuattroR vantava una lunga militanza in BC Partners, di cui è stato country head per l’Italia. Tra gli investitori del fondo, oltre a Cassa Depositi e Prestiti, ci sono Inail, Inarcassa e Cassa Forense. QuattroR aveva annunciato il primo closing della raccolta a quota 711 milioni di euro nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo altre indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore qualche settimana fa, non commentate da QuattroR, il fondo sarebbe uno dei soggetti finanziari interessati all’ingresso nel capitale del gruppo Massimo Zanetti Beverage, che possiede 40 brand a livello globale tra cui Segafredo. L’obiettivo di Massimo Zanetti Beverage è quello di rafforzare il patrimonio e dare nuovo slancio alle operazioni nazionali e internazionali. Sempre stando a quanto riportato dal quotidiano economico-finanziario, nei mesi scorsi le banche creditrici del gruppo avrebbero affidato un mandato all’advisor Rothschild & Co. L’operazione si sarebbe resa necessaria perché, dopo la pandemia, il Gruppo Zanetti, che da bilancio ha un indebitamento pari a 350 milioni di euro, ha rotto le clausole vincolanti sottoscritte con le banche creditrici. Da qui la necessità di dover rinegoziare gli accordi.
Nel dicembre 2017 QuattroR aveva rilevato il 49% di Fagioli spa (si veda altro articolo di BeBeez), salendo in seguito all’attuale 71,2% della società, anche se nel febbraio 2021 aveva aperto l’asta per cederla di cui poi non se ne è più fatto nulla (si veda altro articolo di BeBeez). QuattroR nel febbraio 2019 ha acquistato anche una quota di maggioranza del Gruppo Ceramiche Ricchetti spa, oggi pari al 65% (si veda altro articolo di BeBeez) e nel settembre 2020 ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di Burgo (si veda altro articolo di BeBeez).