Unigrains, storica holding di investimento francese specializzata nella filiera agroalimentare, attraverso il veicolo di investimento Unigrains Italia, ha nuovamente investito nella parmigiana Sinfo One, azienda attiva nella progettazione e sviluppo di sistemi informatici innovativi per il mondo manifatturiero, in particolare nel comparto del food processing, settore dove la software house genera circa due terzi del fatturato (si veda qui il comunicato stampa). Secondo quanto risulta a BeBeez, Unigrains oggi ne detiene il 30%: l’operazione consente dunque alla famiglia Pomi, proprietaria dell’azienda, di mantenere la propria quota di maggioranza, così come è avvenuto anche nel passato.
M&A Financial Advisor dell’operazione è stata la società PWC Business Services. Advisor legali sono stati Gatti & Associati, Gitti & Partners e Zunino.
Ricordiamo infatti che Unigrains aveva già sponsorizzato un family buy-out in Sinfo One a ottobre 2018 attraverso il Fondo Agroalimentare Italiano I (si veda altro articolo di BeBeez). A investire con una minoranza c’era anche Tönnies, un gruppo alimentare tedesco all’epoca da 7 miliardi di euro di ricavi. Durante il ciclo di vita dell’investimento FAI I, Sinfo One ha implementato con successo la sua soluzione ERP proprietaria, SiFides, ha diversificato il suo portafoglio clienti, ha approfondito la sua partnership di lunga data con Oracle in Italia e all’estero e ha consolidato la sua esperienza nel settore agroalimentare attraverso il completamento di importanti progetti per grandi player industriali europei.
Fondata a Parma nel 1984 da Rosolino Pomi, Sinfo One è uno dei principali editori e integratori italiani di soluzioni ERP e sistemi IT innovativi con esperienza nel settore agroalimentare. Di proprietà e gestita dalla famiglia Pomi, l’azienda è cresciuta costantemente nel corso degli anni. Oggi ha 160 dipendenti e ha chiuso il 2022 con un fatturato di quasi 20 milioni, un ebitda di 5,3 milioni e indebitamento finanziario netto di 2,4 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Ora Sinfo One ha in mente una nuova fase della sua crescita. Nei prossimi anni, Sinfo One si concentrerà in particolare sull’aumento della penetrazione del suo ERP proprietario SiFides, dello sviluppo delle sue offerte di Business Intelligence, della creazione di una nuova gamma di strumenti di reporting CSR, della crescita internazionale, in particolare attraverso l’apertura di uffici all’estero.
Paola Pomi, ceo di Sinfo One, ha dichiarato: “Dal 2018 Unigrains è un partner di fiducia al nostro fianco. Questa riorganizzazione del capitale posiziona la nostra azienda per intraprendere una nuova fase di crescita ricca di progetti entusiasmanti per aumentare il valore aggiunto che portiamo ai nostri clienti. Il reinvestimento da parte di Unigrains è un segno di fiducia nelle potenzialità di Sinfo One e fornirà alla nostra azienda preziose competenze finanziarie e strategiche”.
Francesco Orazi, direttore generale di Unigrains Italia, ha dichiarato: “Il trend delle aziende agroalimentari che investono e aggiornano i sistemi informatici continua a crescere. In questo mercato dinamico, Sinfo One consente ai suoi clienti di garantire precisione e controllo, migliorare i processi, ottimizzare la reportistica e accompagnare l’innovazione. Dopo 5 anni di partnership attraverso il Fondo Agroalimentare Italiano, siamo lieti di riaffermare il nostro sostegno a Sinfo One attraverso il nostro nuovo veicolo di investimento, Unigrains Italia”.
Ricordiamo che a giugno scorso ha finanziato la costituzione di Vivaldi Group, piattaforma di aggregazione di aziende attive nella distribuzione di ingredienti e semilavorati per i canali pasticceria, gelateria, Ho.re.ca, panificazione, GDO e caffetteria, che contestualmente ha acquisito CPC Food srl, Eurodolce srl, Marper srl e Nuova-Neue Serpan srl, tutte a conduzione familiare e geograficamente complementari (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che a ottobre 2022 Unigrains aveva annunciato che avrebbe puntato sino a 100 milioni di euro sull’Italia da investire nei successivi 5 anni in pmi del settore agro-alimentare (si veda altro articolo di BeBeez). Un’iniziativa che arrivava a valle proprio del sopracitato primo esperimento di successo condotto attraverso il FAI I, fondo chiuso di private equity di cui Unigrain era stato appunto anchor investor nel giugno 2018 e che aveva poi raccolto capitali anche da terzi investitori, chiudendo la raccolta nel dicembre 2019 per un totale di 55 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nel dettaglio, l’idea di Unigrains è investire da 80 a 100 milioni, direttamente e tramite capitale proprio, in una dozzina di aziende lungo tutta la catena del valore agroalimentare al fine di sostenere i loro progetti di sviluppo attraverso la crescita organica/esterna, l’internazionalizzazione o le transizioni degli azionisti, sempre a stretto contatto con i team di gestione. Unigrains Italia investe come investitore responsabile di lungo termine, specializzato nel settore, nel capitale di aziende agroalimentari italiane di medie dimensioni, con un valore d’impresa compreso tra 30 e 120 milioni e quote di partecipazione unitarie comprese tra 8 e 25 milioni.
Unigrains Italia beneficia delle risorse finanziarie, dell’esperienza settoriale, del network internazionale, dell’impegno in termini di responsabilità sociale d’impresa e della piattaforma di valore aggiunto della sua casa madre Unigrains, importante realtà dedicata al settore agroalimentare dal 1963, che ha sostenuto più di 1.000 aziende dalla sua creazione, con più di 80 aziende partner attualmente in portafoglio e 950 milioni di capitale proprio.