E’ finalmente ufficiale il prossimo ingresso del fondo svizzero Energy Infrastructure Partners (EIP) nel capitale di Plenitude, la società benefit del gruppo ENI che integra la produzione di energia al 100% da fonti rinnovabili, la vendita di servizi energetici e la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici (si veda qui il comunicato stampa).
Eni, Plenitude ed Energy Infrastructure Partners (EIP) hanno firmato un accordo per l’ingresso di EIP nel capitale sociale di Plenitude attraverso un aumento di capitale fino a 700 milioni che, dopo l’operazione, sarà pari a circa il 9% del capitale sociale della società. In particolare, le parti hanno concordato che l’importo iniziale dell’aumento di capitale è di 500 milioni, con l’opzione per EIP di salire a 700 milioni entro l’inizio del 2024. L’operazione equivale a un equity value di Plenitude post money di circa 8 miliardi e a un enterprise value di oltre 10 miliardi.
Dell’operazione si parlava dallo scorso giugno, quando si immaginava che sarebbe passato di mano poco meno del 10% del capitale per circa 750 milioni di euro, a fronte di un ebitda atteso per 2023 di 900 milioni, dai 700 milioni del 2022 (si veda altro articolo di BeBeez ).
L’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha commentato: “Abbiamo realizzato un’ottima operazione. Grazie a questa, esplicitiamo il valore di Plenitude; ne rafforziamo la struttura finanziaria per supportare ulteriormente la sua transizione energetica e il suo percorso di crescita; e stabiliamo una partnership di lungo termine con un investitore finanziario di primario livello internazionale in grado di contribuire alla ulteriore creazione di valore da parte di Plenitude. Infine, miglioriamo ulteriormente la struttura del capitale di ENI, riducendo il leverage netto consolidato e rafforzando la base patrimoniale. Si tratta di un risultato fondamentale nello sviluppo del nostro modello satellitare, un’iniziativa strategica chiave volta a valorizzare i nostri business ad alto potenziale, creando le condizioni per una crescita indipendente, garantendo l’accesso a nuove risorse finanziarie e dando evidenza del loro valore di mercato. Abbiamo compiuto un importante passo avanti nella valorizzazione di una delle nostre società strategiche che, insieme alla nostra società per la mobilità sostenibile Enilive, è focalizzata sulla commercializzazione di prodotti sempre più decarbonizzati e sull’abbattimento delle emissioni Scope 3 nel nostro percorso di transizione energetica”.
Plenitude è presente sul mercato con un modello di business altamente distintivo che integra la produzione da rinnovabili, la vendita di energia e soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, stabilendo così un track record di solidi risultati operativi e finanziari. La società fornisce attualmente energia a circa 10 milioni di clienti europei nel mercato retail con l’obiettivo di raggiungerne oltre 11 milioni entro il 2026. La società prevede di realizzare oltre 7 GW di capacità rinnovabile installata entro il 2026 e 15 GW al 2030 (dai 2,2 GW di fine 2022) e di avere, entro il 2026, oltre 30.000 punti di ricarica per veicoli elettrici installati. Si prevede che l’ebitda di Plenitude triplichi nel periodo 2022-2026, raggiungendo 1,8 miliardi (si veda qui la presentazione agli investitori).
Ricordiamo ancora che a dicembre 2022 la società dell’ENI aveva concluso un accordo per l’acquisto del 100% dello sviluppatore eolico e solare romagnolo PLT, per un valore superiore al miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Anche quest’accordo va considerato nel quadro dell’ipo di Plenitude, che il gruppo del cane a sei zampe intende realizzare sulla base di un perimetro rafforzato proprio grazie alle acquisizioni. Nel settembre 2022 Plenitude aveva inoltre annunciato l’acquisizione del 65% di Hergo Renewables spa, società che detiene un portafoglio di progetti eolici e fotovoltaici in Italia e Spagna con una capacità complessiva. A vendere era stata Infrastrutture spa, società guidata dal ceo Pier Francesco Rimbotti e attiva da oltre sessant’anni nella produzione di energia, in qualità di sponsor, investitore e proprietario, che ha mantenuto il 35% (si veda altro articolo di BeBeez).