articolo pubblicato su BeBeez Magazine n. 16 del 23 dicembre 2023,
parte dell’inchiesta di copertina Debt arranger, m&a in vista
di Giuliano Castagneto
Unicredit è il leader nella strutturazione di minibond per le pmi italiane, avendo strutturato emissioni e in gran parte sottoscritto dal 2017 obbligazioni per un miliardo di euro assicurandosi il 18% del mercato (si veda articolo di BeBeez) e nel 2023 sta confermando questo primato, nonostante il calo del mercato dovuto alla situazione congiunturale. Hanno certo pesato l’aumento dei tassi e le incertezze geopolitiche che hanno indotto tante imprese a rinviare le decisioni di investimento. E il rallentamento dell’economia previsto per l’anno prossimo, insieme alla fine del sistema di garanzie pubbliche anti-Covid, non faciliteranno le cose nei prossimi mesi. Ciononostante Alessandro Mallo, managing director, responsabile minibond e Basket Bond di Piazza Gae Aulenti, è ottimista sul 2024, e a BeBeez Magazine ha spiegato perché.
Domanda. Come si sta chiudendo il 2023?
Risposta. Tassi e incertezze congiunturali hanno indotto le imprese a rinviare le decisioni di investimento, quindi i volumi di attività ne hanno risentito. In questi giorni abbiamo assistito a una forte accelerazione di emissioni perché il venire meno a fine anno delle garanzie pubbliche ex Covid ha spinto le aziende ad anticipare parte della raccolta 2024 senza esporsi alle inevitabili incertezze normative. Solo in dicembre abbiamo lavorato a una dozzina di operazioni.
D. La fine del regime di garanzie è una minaccia per il mercato dei minibond?
R. Meno di quanto si possa pensare. Anzitutto c’è un dato strutturale: le aziende sono maturate sul piano della gestione finanziaria. Rispetto a dieci anni fa, il peso dei bond sul finanziamento del business è quasi raddoppiato, dall’8 al 14%. Certamente hanno aiutato le garanzie, che però sono intervenute solo negli anni recenti.
D. Cosa ha contribuito di più in tal senso?
R. Di sicuro il ruolo crescente dei basket bond, che hanno consentito di aumentare l’interesse degli investitori istituzionali verso piccole e medie imprese che su base singola avrebbero avuto difficoltà ad accedere al mercato dei capitali. Inoltre i basket bond offrono due elementi di mitigazione del rischio: spesso sono accompagnati da una garanzia pubblica sul portafoglio a copertura delle prime perdite, come nel caso del Basket Bond Puglia da noi strutturato (si veda articolo di BeBeez), e la diversificazione dello stesso portafoglio. Le garanzie di portafoglio oltre a ridurre i costi per le società hanno un effetto leva, consentono cioè di immettere nuova finanza a supporto delle pmi di solito in ragione di quattro volte la garanzia stanziata.
D. Sono possibili operazioni prive di garanzie?
R. Ne abbiamo già fatte, come il Basket Bond ESG, sottoscritto da CDP e dalla stessa Unicredit (si veda articolo di BeBeez, ndr), oppure i basket bond di filiera come quello sul vino o sulla cultura del 2022 (si veda articolo di BeBeez). Ritengo che il basket bond, per le sue caratteristiche, sia particolarmente adatto alla nuova fase di mercato che si sta aprendo.
D. Però un basket bond comporta tempi di strutturazione più lunghi rispetto a un minibond singolo…
R. Vero, ma questo dipende anche dal numero di emittenti per ogni singola tranche. Man mano che si va avanti con un’iniziativa, sono necessari sempre meno emittenti per tranche riducendo i tempi di esecuzione.
D. Ma se vengono meno le garanzie, ciò non comporterà rischi e quindi tassi più alti?
R. Non è facile stimare in modo preciso la differenza di costo tra un bond secured e uno che non lo è. Da un’analisi fatta sulle operazioni da noi strutturate, emerge che la differenza media è di circa 50 punti base. Nulla di drammatico, soprattutto se si pensa che queste operazioni vanno a finanziare investimenti strutturali, in grado di far cambiare marcia a un’azienda.